Autore: Limone Loredana
Genere: Romanzo
Pagine: 280
Prezzo: 16.50 €
“La strada che conduceva a Borgo Propizio girava intorno alla collina tra alberi e vigneti. Arrivata quasi in cima si allargava portandosi diritta alla piazza centrale con il Municipio, la chiesa, la fontana, l’edicola e pochi negozietti, anzi botteghe: qualcuna ancora attiva, qualcuna irrimediabilmente chiusa…”
È questo il primo affresco che, guardando il retro del libro, il lettore riceve di Borgo Propizio, incantevole paesino arroccato in cima ad una collina dove il tempo scorre placido tra pettegolezzi e piccoli accadimenti che qui assumono le dimensioni di eventi epocali. Uno scorcio di piccolo mondo antico di quelli che ogni tanto si incrociano viaggiando per i paesini e villaggi, dove le poche anime che vi abitano si conoscono tutte e ogni piccolo cambiamento scatena un terremoto. Un delizioso borgo medievale dove, come ogni tradizione degna di questo nome insegna, abita anche un fantasma, spirito di un ciabattino la cui bottega è caduta in disuso e viene venduta all’asta per pochi soldi compresa di piccolo appartamento annesso. Il compratore è Cesare, avvocato alle prese con un matrimonio da salvare e una figlia, Belinda, detta Belly, un po’ capricciosa da accontentare: è a lei che regala la bottega, non immaginando nemmeno lontanamente l’uragano che la cosa scatenerà. La giovane, infatti, decide di trasformare il locale in una latteria, attività già di per sé particolare e rischiosa dal punto di vista imprenditoriale, soprattutto in un posto come Borgo Propizio, una volta pieno di vita e ora tristemente addormentato: ma a volte quello che sembra un progetto azzardato si rivela invece come un’idea vincente, e la latteria “Fatti Mandare dalla Mamma”, nome scelto in onore del Gran Musicante, quel “G. M.” mai nominato per intero ma che aleggia su ogni pagina rivelandosi poi nei ringraziamenti come Gianni Morandi, è la scintilla che riaccende anche il paese dal suo lungo sonno.
Ma “Borgo Propizio” non è solo la storia di Belinda e del suo locale, perchè attorno a questo, e grazie a questo, si incrociano le vite di mezzo paese e non. A ristrutturare il negozio, infatti, è chiamato Ruggero, “artista mancato” costretto a suo parere a fare il muratore in attesa che qualcuno si accorga del suo talento, che tra due genitori un po’ oppressivi e il ritrovamento di un tesoro misterioso, scomparso da tempo e ora ritrovato in maniera davvero particolare, trova il tempo anche di innamorarsi di Mariolina. Lei e sua sorella Marietta sono cresciute insieme, sempre indivisibili dopo la morte della madre di cui si sono prese cura dopo la fuga del padre, destinate a detta del paese a invecchiare zitelle finchè il fidanzamento tra Ruggero e Mariolina riempie le cronache mondane: e attorno a loro ruota un circolo variopinto di personaggi simpatici e stravaganti che conquista il lettore fino quasi alla nostalgia una volta giunti all’ultima pagina.
Romanzo pittoresco, dalla scrittura delicata come una ventata di freschezza, ironica ma mai di bassa lega, “Borgo Propizio”, romanzo d’esordio di Loredana Limone, è una lettura piacevole e coinvolgente, di grande scorrevolezza e molto divertente, anche in virtù della particolare passione di Zia Letizia, zia di Belinda, per il Gran Musicante. Perfetto per perdersi attraverso i vicoli di un Borgo Propizio di fantasia o meno nell’atmosfera dell’Italia dei borghi di un tempo indefinito ma sempre di grande attualità.