Addio – Cees Nooteboom

Titolo: Addio
Autore: Cees Nooteboom
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Iperborea
Genere: Poesia
Traduttore: Fulvio Ferrari
Pagine: 92
Prezzo: €11,00

Addio è il titolo del nuovo libro di Cees Nooteboom. Trentatré poesie composte da tre quartine e un verso finale solitario.

Lo scrittore olandese scrive poesie al tempo del virus dal giardino del suo inverno per camminare nella commedia umana che si tinge di tragico.

Nooteboom si chiude nel silenzio interiore della riflessione per metterci in guardia dai rumori mortali di un mondo che cammina sull’orlo del precipizio.

La sua poesia nasce dal silenzio, da quel silenzio che si deve ascoltare per essere poeti del proprio tempo.

Lui, viaggiatore instancabile, cittadino del mondo, si interroga senza mai darsi una risposta.

Addio non è un libro del congedo ma una mappa di parole che sfida latitudini e longitudini del nostro tempo sbilenco.

Sul suo taccuino il poeta annota le mutilazioni di questo divenire amputato dal male, ragiona aggrappato a parole di versi sul niente che cavalca verso la vittoria definitiva. Perché il vero virus che affligge l’umanità è il niente di cui siamo fatti. La pandemia non fa altro che mostrare la nostra vulnerabilità davanti al liquido amniotico del nulla e all’insensatezza del nostro essere che genera deserti.

«Qui non c’è amore, solo violenza, / solitudine, malinconia, il profilo di / una bestia, in uomo in compagnia della sua / ghigliottina, un bambino senza bocca».

Nooteboom è un poeta che ha confidenza con il silenzio. Da silenzio della parola nascono i suoi versi amari che mettono in poesia il male che ci sta davanti agli occhi ogni giorno.

«Addio, – scrive Andrea Bajani nella postfazione – il libro che avete tra le mani, sono quei dispacci diramati da dentro la sottrazione di tutto e la sottrazione a tutto».

Le sue poesie scavano nella condizione umana partendo dal realismo di un silenzio, l’inno che naufraga in un mare dove tutto sembra aver perso la sua rotta.

Nooteboom nel suo giardino d’inverno scrive poesie per attraversare il silenzio senza aver paura di osare.

Addio è composto da trentatré dispacci, il poeta  è il marconista che lancia i segnali d’allarme.

Trentatré messaggi da affidare alla bottiglia della poesia e da lanciare in mare dalla terraferma di questo nostro mondo avvolto dalla nebbia.

«…Tante strade / ho percorso, sempre in cerca di qualcosa / che doveva trovarsi più lontano, che quando / infine scorgevo svaniva come un miraggio / o appariva come poesia».

Addio è un libro che comincia proprio quando lo chiudiamo e insieme a Nooteboom naufraghiamo in un silenzio assoluto nella speranza che qualcuno, forse da un altro mondo impossibile, apra la bottiglia e dopo aver letto il contenuto ci venga a salvare.

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