Eclettica, originale e piena di idee. Ecco il ritratto di Desy Icardi l’autrice dell’originalissimo libro “L’annusatrice di libri” edito da Fazi editore e disponibile nelle librerie a partire dal primo marzo. Un libro interessante che ha spinto noi amanti dei libri a voler sapere qualcosa di più sul libro e sulla sua affascinante autrice. L’intervista in esclusiva per i nostri lettori è stata curata da Gabriele Scandolaro.
1)Come e perchè nasce questo romanzo.
Questo romanzo nasce da una frase sentita una volta sul autobus. Avendo problemi di vista, per leggere spesso utilizzo gli ebook per poter ingrandire i caratteri. Un giorno mi è capitato di sentire qualcuno dire che gli ebook sono comodi ma leggere un libro è una cosa diversa perché i libri hanno un odore speciale, è diverso toccare un libro con le pagine piuttosto che un ebook ed è vero. Però l’ebook ha la comodità di permettermi di leggere con più facilità e siccome si legge con gli occhi e non con il naso questa particolare frase mi è rimasta molto impressa e mi è servita da spunto.
2)Perchè è importante essere un lettore, specialmente al giorno d’oggi?
Umberto Eco, anni fa, disse che “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro ” la risposta a questa domanda è qui, nella possibilità di vivere più vite. Nel romanzo Camelia, la madre, cresce la figlia leggendole i romanzi. Ad un certo punto, durante una lettura, la bambina dice alla mamma che quel personaggio è cattivo e si comporta male e lei le risponde che la ragazza sa già come va a finire ma la protagonista no, sta ancora vivendo la storia. Leggere è vivere storie nuove e vite nuove ogni giorno.
3)Nel suo libro sono presenti numerose tematiche. Qual è stata la più difficile da trattare?
Confesso che molto spesso i lettori mi dicono che nel mio libro hanno trovato le tematiche più diverse e mi fanno domande a riguardo, ma devo essere sincera io non avevo intenzione di inserire questa o quella tematica in particolare. C’è stato qualcuno che ha visto in Adelina una metafora per la disabilità nella sua incapacità di leggere i libri che può anche essere comprensibile ma non era mia intenzione comunicare questo. Il mio era solo puro gusto narrativo. Se invece devo pensare a qualcosa di davvero difficile nello scrivere questo libro, penserei alle ricerche storiche che ho dovuto fare. Ad esempio cercare la corretta paga di una modista negli anni 30 è stata una ricerca abbastanza impegnativa.
4)Adelina. Ci può raccontare la genesi del personaggio?
Io sono una persona molto pragmatica, non aspetto l’ispirazione ma credo molto in quello che ha detto Stephen King “non aspettare l’ispirazione ma alzati e scrivi” e ho sempre scritto così, in modo molto artigianale e non in modo poetico o ricercato. Adelina è stato il primo personaggio su cui ho lavorato e di cui ho sentito la presenza. Se mi trovavo per strada mi capitava di pensare che in quella strada fosse passata Adelina per andare a casa. Adelina è stato il solo personaggio che mi è sembrato uscire dalla carta e vivere una vita propria al punto che è diventata quasi invadente. Se rileggo la storia e penso al personaggio di Adelina mi viene in mente l’immagine di Anna dai capelli rossi con la differenza che Anna ha un forte senso drammatico ed un ego smisurato mentre Adelina fa davvero di tutto per non farsi notare.
5)Nel suo romanzo si parla di un libro molto particolare, il “Codice Voynich”. Cosa ha sentito davvero Adelina? E cosa pensa ne pensa lei della leggenda del libro?
Sulla leggenda del libro, personalmente penso che sia una burla molto ben congegnata ma mi piace l’idea che la verità non la sapremo mai. In un mondo dove tutto è conosciuto, tutto è risolto e dove ogni domanda si eclissa con un click sullo smartphone, sapere che esista ancora qualcosa di misterioso, qualcosa che ci sfugge lo trovo molto affascinante. Quanto a cosa ha sentito Adelina…esattamente quello che c’è scritto nel romanzo. Che il libro era talmente colmo della frustrazione di chi ha tentato di decifrarlo da renderlo indecifrabile anche ad un annusatore di libri.
7)Lei si riterrebbe una “Annusatrice di libri” o almeno una “annusatrice di storie”?
La lettura è un’esperienza multisensoriale dove i sensi devono portare il messaggio del narratore all’intelletto. Non importa se uno legge un libro, ascolta un audiolibro, guarda delle immagini o sfoglia un ebook. Il messaggio passa e arriva alla nostra mente. Per esempio leggere un libro cartaceo rende diversa la lettura rispetto all’ebook, sfogli la carta, ne senti il fruscio ma è solo un imbellettamento, una veste che ricopre la storia. Io sono una annusatrice di libri e sicuramente lo sono stata anche in passato. Nella mia esperienza di lettrice e di studiosa ho potuto constatare di persona come sia vero che i libri dell’ottocento abbiano un profumo particolare, quasi di cipria mentre alcuni tomi possono avere odori diversi (dipende tutto dal tipo di materiale utilizzato per le pagine o dal tipo di carta utilizzato, dalla conservazione o dalla rilegatura). Esistono anche libri che puzzano di muffa, libri magari conservati male o tenuti chiusi in ambienti non consoni.i nostri sensi ci permettono di essere annusatori di storie perchè ci consentono di viaggiare nel tempo. Ad esempio il profumo dei caffè tradizionali di Torino è lo stesso profumo che sentiva Salgari quando scriveva i suoi romanzi. Il tatto ci consente di toccare le stesse cose che chi ci ha preceduto ha toccato. I nostri sensi ci rendono capaci di captare storie perchè ci consentono non solo di relazionarci con il mondo fuori da noi, ma anche di intrecciarci con le vite degli altri.
8)Quale personaggio si è maggiormente divertita a scrivere? In quale si sente più rappresentata?
Sicuramente nell’avvocato Ferro perchè è un po’ una caricatura di come vivrei io se potessi. Forse un po’ estremizzata, certo, ma mi piaceva l’idea di questo lettore assoluto capace di sentire se uno dei libri contenuti nella sua immensa collezione fosse stato spostato, capace di capire la consistenza della carta e arrivare ad occupare con la lettura gran parte della giornata tanto da fare delle scelte bizzarre in nome di questa passione.
9)Desy intervista Desy. Cosa si chiederebbe se fosse al mio posto?
È una domanda difficile. Probabilmente mi chiederei se ci sarà una continuazione e se si rivedranno i personaggi. Sulla prima parte posso dire che no, non ci sarà un sequel perchè non è un romanzo che avrà un proseguimento, la storia di Adelina è finita. Sul rivedere altri personaggi quello sì. Sto scrivendo una pentalogia dove ogni libro è riservato a un senso diverso e alcuni personaggi potrebbero tornare in veste di comparse o con ruoli secondari ma non perchè questo sia un seguito ma come omaggio o come ricordo di questa storia.