Edito sapientemente dalla casa editrice Newton Compton, “Non ho tempo di amarti” ha, in pochissimo tempo, conquistato le classifiche di vendita. Di questo splendido romanzo abbiamo già parlato in una recensione. Oggi, per Gli Amanti dei Libri, Gabriele Scandolaro ha intervistato la più famosa e amata scrittrice di commedie rosa italiane: Anna Premoli.
1)Il tuo ultimo romanzo si intitola “non ho tempo di amarti”. Perché questo titolo?
In tutta sincerità è il titolo che ha scelto il mio editore. Io avevo proposto “Non ho l’età”, ma mi è stato fatto notare che non sono Gigliola Cinquetti..
2)Quando ti è venuta in mente l’ispirazione per la trama?
Era da un bel po’ di tempo che volevo scrivere un romanzo incentrato sulla differenza d’età. Nel momento in cui ho provato a ragionare sulla storia di Julie, mi è parsa la protagonista ideale per affrontare un simile tema, perché da un lato è una donna con la testa sulle spalle ma dall’altro è abbastanza sognatrice da voler andare oltre le convenzioni sociali.
3)Perchè hai scelto, come teatro per la narrazione, proprio New York?
Perché volevo un paese dove il romanzo rosa godesse di un certo status a livello editoriale, in modo che la contrapposizione iniziale tra Aiden (“vero romanzo”) e Laurel (“romanzo commerciale”) avesse un contorno più reale e tangibile. Gli altri romanzi sono stati poi ambientati a cascata.
4)Cosa ti da l’ispirazione per i tuoi libri?
La mia quotidianità e le persone che incontro. Non so come facciano gli altri autori, ma personalmente il fatto di avere una professione così differente dal mondo editoriale e di poter seguire così tanti settori mi aiuta enormemente nell’elaborare le mie trame.
5)Quanta Anna Premoli c’è in Julie Morgan?
Pochissima, a dire il vero. Un po’ per deformazione professionale, un po’ per carattere, il mio armadio è pieno di abiti neri e grigi, ahimè. E non possiedo nemmeno ciabatte spiritose. Dovrò assolutamente bilanciare in qualche modo.
6)Perché è importante scrivere commedie d’amore?
Perché in un mondo dove i toni della politica e della diplomazia non fanno che peggiorare, stare bene e sorridere è sempre più difficile. Mettere al centro dell’attenzione il sentimento è nel mio piccolo un modo per affrontare con positività il futuro.
7)Una domanda difficile e molto personale ma credo che nessuno meglio di te possa rispondere: “Cos’è l’amore? perché è tanto importante per noi?”
Siamo animali sociali e di conseguenza non possiamo e non vogliamo bastare a se stessi. In questo quadro, l’amore più puro è indubbiamente quello che proviamo per i nostri figli, più che per i nostri partner: è la vera testimonianza di sentimento che si dona senza che si chieda mai nulla in cambio, è quel volere il bene assoluto dell’altro senza che a noi arrivi in tasca nulla. L’amore romantico è un po’ meno ideale, a mio avviso, nel senso che nel rapporto di coppia il bene della persona amata si intreccia inevitabilmente al nostro. Però, parlando in senso assoluto, l’amore è il sentimento per cui il bene dell’altro viene prima del tuo. La sua importanza salta subito all’occhio perché ci permette di
uscire dalla dimensione strettamente egoistica e ci apre al mondo.
8)Quale domanda faresti ad Anna Premoli se fossi al mio posto?
Nel corso degli anni mi hanno chiesto un po’ di tutto, ma nessuno mi ha mai domandato quale fosse la mia opera preferita: è la Turandot di Puccini, a proposito. Invece, per quel riguarda i singoli brani, amo l’Intermezzo della Suite n. 1 tratto dalla Carmen di Bizet.