Durante la Pandemia iniziata lo scorso febbraio 2020, ci siamo tutti ritrovati volenti o nolenti, a rivedere le nostre abitudini di vita e anche di modalità di acquisto dei beni. E’ stato un anno in cui abbiamo imparato a discutere se un bene fosse o meno di prima necessità.
Dopo un primo periodo in cui chiaramente si diceva che i beni di prima necessità erano gli alimentari, i prodotti di cura della persona e le medicine, adesso la platea è stata allargata e da settembre 2020 anche i libri sono considerati di prima necessità, motivo per cui le librerie (o meglio i negozi che vendono solo libri o quasi) sono aperte anche nella famigerata zona rossa e sono raggiungibili, dai comuni limitrofi se nel proprio non c’è una libreria (ed è abbastanza facile, visto che non è che proprio in Italia ci sia una libreria ogni piè sospinto, come si suol dire).
Abbiamo anche imparato (costretti) che spesso il negozio sotto casa che avevamo sempre snobbato perchè per abitudine andavamo in un altro (magari nella città vicina, perchè più grande), perchè lo consideravamo poco fornito o troppo caro, invece aveva tutto o quasi di quello di cui avevamo bisogno e magari anche con persone gentili che hanno saputo consigliarci e darci una mano a trovare quello che non riuscivamo.
Ecco l’anno della Pandemia ha visto da una parte l’aumento dell’e-commerce (anche se nei primi mesi ha avuto seri problemi) e dall’altra la rinascita del cosiddetto negozio di vicinato.
E le librerie in tutto questo?
Le librerie o meglio i librai di tutta Italia si sono rimboccati le maniche fin da subito. Nel giro di pochissimo moltissimi si sono organizzati per portare i libri a domicilio dai clienti, prima in autonomia, poi supportati da vari servizi che via via si sono sviluppati.
Alcune librerie hanno investito le loro forze nella creazione di siti propri di e-commerce, altre hanno implementato le pagine facebook/instagram con uno shop , altre hanno potenziato la vendita a distanza offrendo consulenze a distanza via whatsapp, zoom, o semplicemente per telefono o email.
In aiuto dei librai si sono consolidati in questi ultimi mesi 3 servizi di vendita online.
Vediamo brevemente quali sono:
Bookdealer: Ispirata dall’esperienza statunitense di Bookshop.org e ideata da Leonardo Taiuti, co-editore di Black Coffee, insieme a un lettore forte e a un libraio appassionato, Bookdealer è la prima piattaforma di e-commerce per librerie indipendenti che valorizza lavoro sul territorio e identità, sostenibile economicamente e con una gestione snella ed efficiente. Il meccanismo è semplice l’utente sceglie dalla libreria online i libri d’interesse, sceglie in quale libreria ordinarli, paga (anche la spedizione o la consegna a domicilio); a quel punto la libreria provvede a inviare i libri (se già presenti) a ordinarli e quindi a inviarli non appena disponibili. Il cliente è informato in tutti i momenti dei tempi di evasione e avanzamento dell’ordine.
Goodbook.it: una vera e propria libreria online, che permette di ordinare i libri e di ritirali e pagarli nella libreria preferita di fiducia . Negli ultimi mesi, ha introdotto la possibilità per le librerie di attivare: la consegna a domicilio; il pagamento online, anche con cartadocente e app18. Recentemente ha avviato una collaborazione con #LibridaAsporto che consente così anche la spedizione.
#LibridaAsporto: Nato come progetto a marzo scorso per aiutare le librerie dando loro visibilità nazionale e aiutandole con le spedizioni, come iniziativa della NW promozioni, in collaborazione con moltissime case editrici. Nei primi mesi della pandemia ha permesso alle librerie aderenti di fare spedizioni gratuite in tutta Italia. Successivamente si è trasformato, diventando un portale che riunisce le librerie aderenti. Se hai bisogno di un libro, cerchi la libreria che preferisci o che è più vicina, la contatti e ordini i libri o ti fai consigliare, poi potrai scegliere se richiedere la consegna o la spedizione.