
Autore: Virginia Bramati
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: giunti, Giunti Editore
Genere: Romanzo
Pagine: 240
Prezzo: 14,90 €
Un architetto, un ingegnere e un agente immobiliare. Che cos’hanno in comune? Tutto e niente.
Sono i tre protagonisti che fanno da collante nel nuovo romanzo di Virginia Bramati, “un Amore Vista Lago” (Giunti).
Bianca Maffei è una giovane donna che vive a Milano, figlia di un imprenditore brianzolo ed una originale mamma amante dei Maneskin, sorella gemella di una bellissima ed affermata avvocatessa dai capelli rossi, ha un lavoro da sogno, perché è esattamente quello che ha sempre desiderato, ed ha recentemente raggiunto il fatidico momento in cui gli operai del suo cantiere la riconoscono come “IL CAPO”. Cosa per niente scontata quando sei l’unica donna sul posto e per di più con un elmetto sulla testa.
Tutto invidiabile, se non fosse che da un giorno all’altro si trova a dover abbandonare la sua immacolata (per modo di dire, perché sempre di cantieri si tratta!) routine, per cedere il ruolo alla migliore amica nonché amante di Mattavelli, dello studio Mattavelli e co.
Con un posto sempre disponibile ma mai apprezzato nell’azienda di famiglia, Bianca decide di accettare la sfida e – dopo aver firmato la richiesta di estromissione dall’ordine degli architetti – diventare intermediario immobiliare.
È qui che riappare Verate, luogo ormai cult per i lettori di Virginia Bramanti, che in ogni titolo possono trovare il comfort di un posto tanto immaginario quanto realistico e rincontrare personaggi già conosciuti e amati, nei volumi precedenti.
Bianca, la protagonista, ha affrontato un grande cambiamento durante lo svolgimento del libro. Non solo per quanto riguarda il trasferimento ma proprio dal punto di vista interiore.
Sì, assolutamente sì in termini di sensibilità. Bianca arriva un po’ rigida da Milano, noi milanesi siamo un po’ cinici è una città che ti irrigidisce. All’inizio infatti lei si stupisce molto per tante cose, come per esempio che le affittano la “stanzetta della nonna” ma la affittano a poco perché vogliono che continui a vivere perché è una cosa a cui loro tengono molto. È proprio da qui che acquisisce una certa sensibilità che in primis lei all’inizio non riesce a comprendere. Con il passare del tempo si ammorbidisce e diventa quasi affettuoso.
Risulta quasi simpatico alla fine del libro anche il Geometra Volpe, proprietario della Agenzia Immobiliare di Verate nonché nuovo capo di Bianca.
Sì esatto, soprattutto quando va a recuperarla a casa dopo la delusione d’amore… è l’ultima persona da cui ti aspetti un tale gesto ma in realtà lui ha ben capito come è Bianca. Ha capito che lei ci mette del cuore in tutto, che si affeziona ai clienti e che porta a casa successi grazie al fatto che ci tiene così tanto.
A questo punto Virginia (al telefono) mi chiede di attendere un attimo, perché non si ricorda quanto debba pagare per uscire dall’autostrada.
Scusami, ci sono. Non funzionava il pagamento con le carte perciò ho dovuto pagare normalmente ma, nonostante sia una strada che faccio quasi tutti i giorni non ho minimamente idea di quanto costi… sono impreparata in tutto! Vedi, di solito mi chiedono che cosa io abbia in comune con la protagonista de libo, ecco: siamo entrambe l’approssimazione fatta a persona. Sono maldestra, non c’è niente da fare…
Ammetto di ritrovarmi in quello che dici, per chi si riconosce tale, Bianca è un personaggio perfetto da scoprire. Come nasce?
Volevo parlare di un architetto. Non so dirti per quale motivo ma improvvisamente mi affascinava moltissimo il mondo dell’architettura, delle case, dell’edilizia e delle ristrutturazioni. Quando ho presentato il mio libro in Giunti, Giulia Iachino, la mia editor da sempre, mi ha detto che era d’accordo ma le piaceva anche molto l’idea di qualcuno che cercasse la casa ideale per gli altri. E allora ho aggiunto anche questa parte, che poi diventa molto importante per tutta la trama.
Tra l’altro Eugenia, la sorella di Bianca, è uno dei personaggi del mio primo libro. È una milanese d’hoc, bellissima e in carriera, ed è completamente diversa da Bianca, per cui mi piaceva il gioco/contrasto delle sorelle totalmente differenti.
Poi c’è il padre, imprenditore nel settore dei raccordi, che desiderava che la figlia lavorasse con lui e seguisse la sua strada. Qui hanno iniziato a delinearsi i contorni e di conseguenza anche le sfumature della protagonista. Perché poi quando scrivi i personaggi fanno da sé, hanno vita propria…
Il personaggio più entusiasmante e spassoso, da lettrice, è Nuccia. La piccola della famiglia che accoglie Bianca a Verate.
Sì, anche Nuccia arriva da un altro libro, “-5 alla felicità”, dove però aveva 7 anni. Qui ne ha 11 e chiaramente dice cose… è un po’ un “deus ex machina”. Però la cosa divertente è che io pensavo: Nuccia è così, e quindi cosa dirà in questa situazione? Mi venivano in automatico, poi. Ed un’altra figura simile è la mamma di Nuccia, anch’essa nasce in un altro libro ed è un po’ particolare, molto impicciona ma tanto sensibile. Si prendono cura di Bianca quando ne ha bisogno senza dar retta alla sua resistenza.
Credo che un ruolo fondamentale, nonché lusso invidiabile da qualsiasi lettore, lo rivesta La trattoria Moretti: chiunque al mattino desidererebbe sedersi ad uno dei tavolini di questo magico posto in attesa di essere servito secondo gli umori e le proposte di Eleonora (molto più di una semplice cameriera).
Sì, chi non vorrebbe svegliarsi al mattino e trovarsi una delle proposte di Eleonora per colazione? La Trattoria Moretti è casa.
“Cercasi amore vista lago” è un libro molto attuale, sono frequenti i riferimenti a fenomeni contemporanei che permettono a chi legge di rimanere connesso con il mondo che lo circonda. Per esempio citi spesso i Måneskin, perché?
Devi sapere che io sono una super fan sfegatata di Michele Bravi, sempre nato da X Factor. Ho pianto moltissime volte per le sue performance e mi ricordo benissimo tutte le sue esibizioni ed i suoi steps al programma e a Sanremo. Mi sarebbe piaciuto scrivere la sua biografia, ma ci ha già pensato da solo, recentemente. Ogni volta che lo vedo piango, e lo sanno tutti! Non potendo citarlo, per contestualizzare con maggior senso la storia ho inserito i Måneskin. Io sono una grande fan di X Factor e quindi andavano benissimo anche loro.
Qual è il personaggio che ti ha maggiormente divertito raccontare?
Sicuramente Nuccia, non vedevo l’ora arrivasse il suo momento per farle dire ciò che le spettava! Perché è sempre un po’ naif, è molto diretta e precisa nel dire le cose ma allo stesso tempo traduce tutto in un linguaggio molto ingenuo e giovane. Per esempio quando, riferendosi all’ingegner Sanna dice: “La nonna dice che lui non ti voleva davvero bene, ma per me è impossibile che non te ne volesse, ci ha investito così tanto tempo. Perché lo avrebbe dovuto fare, per te?”. Mi piace perché lei mette il dubbio, ed è lei che stravolge il corso della storia, grazie alle sue affermazioni. È piccola ma è il grillo saggio. È decisiva e incisiva. Bianca se ne accorge e le vuole molto bene.
Quanto hai studiato per scrivere questo libro? Si parla ci architettura, ma anche di una patologia genetica invalidante.
Mio marito mi dice sempre che non sottolineo mai tutto ciò che sta nel “backstage” della stesura di un libro, e cioè quanto studio. Ci vuole molta serietà e approfondimento soprattutto se si trattano temi sensibili come quello della patologia genetica, e in questo caso non manco mai di ringraziare ancora una volta in più le persone che mi hanno aiutato: architetti, medici…
In questo libro si percepisce fortemente il comfort della provincia, il calore dei rapporti umani che oggi, ancora e più di prima, sono fondamentali nelle nostre vite. Virginia Bramati ha saputo interpretare con piacevole scorrevolezza la quotidianità delle giovani donne di questa generazione, bisognose più che mai di essere apprezzate per la loro spontaneità e nient’altro. “Bisognose”, non perché chiediamo elemosina, ma perché necessitiamo, nel senso più puro e netto del termine, di questo.
D’accordo con l’autrice, dopo un’approfondita analisi, abbiamo constatato che “Cercasi amore vista lago” non è una favola d’amore moderna, ma, anzi, uno spaccato di vita che comprende sicuramente la storia d’amore, ma che sa andare anche oltre raccontando di amicizia, familiarità, rapporti lavorativi e, in termini generali, del valore dei rapporti umani.