Autore: Antonio Porchia
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Argolibri
Genere: Aforismi
Traduttore: Andrea Franzoni
Pagine: 135
Prezzo: €18,00
Antonio Porchia, scrittore italiano naturalizzato argentino, è stato un solitario scrittore di aforismi.
Ha passato la sua vita a raccogliere la sua scrittura breve in un libro intitolato Voci.
In Italia fu pubblicato da Genesi editrice nel 2013. Adesso da Argolibri esce una nuova edizione a cura di Andrea Franzoni.
Borges lo paragonò a Novalis e Rochefoucald, Deleuze in Logica del senso lo definì un “umorista dolente”.
Qualcuno lo ha anche paragonato a Cioran. Ma Porchia, a mio avviso, non aveva dello scrittore romeno la capacità di essere spietato con le parole. Se Cioran scriveva per diffamare l’universo, Porchia affondava la sua penna ma non cercava nelle parole lo schianto.
La sua scrittura, seppure pungente, resta sempre delicata ( per alcuni versi troppo) ma non è mai fulminante.
Porchia fu apprezzato da molti poeti e scrittori. Le sue voci vanno indubbiamente lette e conosciute. Questa nuova edizione rilancia la figura e l’opera di questo scrittore di aforismi la cui naturalezza merita di essere rivalutata.
Per molto tempo la voce di Porchia è stata sottovalutata, ma dai margini della sua solitudine Voci arriva con la sua perentoria incisività a raccontare, con la brevità di un aforisma, le altezze e le bassezze dell’esistenza.
«Finché pensiamo di avere un valore, ci facciamo del male»; «Impossibile non andare oltre. E oltre c’è un abisso»; «Ogni cosa esiste grazie al vuoto che lo circonda»; «Le certezze si raggiungono soltanto a piedi».
Porchia vive dentro le sue voci, è le sue stesse voci che trasforma in aforismi. Le sue voci non sono altro che il modo per cercare tra le parole la verità.
Rileggendo Voci in questa nuova traduzione riscopro numerose pillole di saggezza e Antonio Porchia che con la sua scrittura dolente ma mai nichilista si mette sempre in ascolto del mondo.
Nella collezione di Voci di Porchia, troveremo uno scrittore dolente che aggira l’azzardo del nichilismo, nella sua scrittura non cerca mai la deflagrazione, un quasi mistico che con le sue parole elargisce più carezze che schiaffi.