Autore: Enrico Franceschini
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Edizioni Laterza
Pagine: 225
Prezzo: 16,00 €
Da più di trent’anni corrispondente dall’estero del quotidiano La Repubblica per il quale ha coperto le sedi di New York, Washington, Mosca, Gerusalemme e Londra, dove al momento risiede, Enrico Franceschini è l’autore di questa interessante raccolta di interviste. Una vera delizia per chi legge, sia esso scrittore o semplice lettore, dal momento che si entra con garbo, intelligenza e leggerezza nell’universo privato di ben quaranta celebri romanzieri anglosassoni, israeliani e russi. Di molti scopriamo così come hanno iniziato la loro carriera e come, in seguito, hanno raggiunto la celebrità: alcuni dopo anni di rifiuti e duro lavoro, altri per caso, altri ancora al primo, riuscitissimo, tentativo. Incontriamo, ad esempio, Michel Faber autore del best-seller internazionale del 2003 Il petalo cremisi e il bianco, pubblicato in Italia da Einaudi Stile Libero nella bella traduzione di Elena Dal Pra e Monica Pareschi. O Julian Fellowes, giunto alla fama a cinquantadue anni, dopo dodici sceneggiature rifiutate, con il film Gosford Park che nel 2001 gli ha permesso di vincere un Oscar, e oggi notissimo per la serie televisiva Downton Abbey oltre a romanzi come Un passato imperfetto. O Paula Hawkins, autrice di La ragazza del treno, libro di esordio di una quarantenne dall’aria piuttosto anonima, che ha venduto milioni di copie nel mondo. O ancora Ian McEwan autore dello splendido, fra i tanti libri scritti, Espiazione, al quale Franceschini chiede se sia vero che i romanzi possono salvarci la vita o comunque aiutarci a viverla meglio, per ottenere questa risposta:
“E’ difficile avere le prove che sia così. Ma esistono dati scientifici secondo cui coloro che leggono romanzi sono molto più sensibili alle emozioni altrui rispetto a quelli che non lo fanno.”
O Sophie Kinsella, pseudonimo di Madeleine Wickham, autrice della fortunata serie I love shopping…, con un marito, cinque figli, ventiquattro libri pubblicati e tradotti in tutto il mondo (persino in Mongolia!). O J.K. Rowling diventata, a quanto si dice, più ricca della regina d’Inghilterra con la saga di Harry Potter. E nel finale della raccolta incontreremo inoltre Amos Oz, Yehoshua, Grossman, Solgenietsyn ed Evtuschenko.
Grazie a domande mirate e mai banali, Franceschini ci consente di conoscere trucchi del mestiere, piccole manie, qualche stravagante rituale propiziatorio e gli autori preferiti dai quaranta scrittori, nonché qualcosa delle loro vite private. Talvolta basta una breve descrizione della casa o del quartiere in cui vivono per rivelarci qualcosa di unico e particolare che li riguarda; o scoprire i mezzi che utilizzano per scrivere: chi usa direttamente il computer, chi uno speciale taccuino, chi fogli sparsi riempiti a casaccio e chi addirittura uno smartphone.
Chi vorrà leggere il libro di Franceschini, però, scoprirà che ciascun autore ha una sua personale e molto originale idea su come si confezioni il Romanzo Vincente. Una cosa di sicuro li accomuna tutti: il fatto di essere formidabili e infaticabili lettori e di non avere alcuna vergogna ad ammetterlo.