Vite di traverso – Gianluca Liguori

Titolo: Vite di traverso
Autore: Gianluca Liguori
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Alter ego
Genere: Narrativa
Pagine: 163
Prezzo: € 16,00

Vite di traverso, il nuovo romanzo di Gianluca Liguori, sembra uscito da una costola di Altri libertini e per molti versi è un romanzo tondelliano.

Liguori è il fondatore di Scrittori precari, campano ma vive a Roma.

Nella capitale, ormai città poco eterna, è ambientato il suo romanzo. Al centro dell’azione il quartiere San Lorenzo con le sue anime libertine e dissolute.

Siamo agli inizi del nuovo millennio e in Vite di traverso incontriamo subito Simone T. un ragazzo dissoluto che traffica con la droga ma che ha aspirazione letterarie e autore di Palle scassate, un libro che diventerà introvabile. Simone con la sua vita sbandata morirà in circostanze apparentemente misteriose.

Lo scrittore giovane, incomprese e estremo sembra proprio un personaggio inventato da Tondelli ma si trova a fare i conti con le difficoltà del terzo millennio in una Roma interessata da una decadenza da basso impero.

Nel romanzo Liguori racconta una bohème derelitta con i suoi personaggi che vivono ai margini; scrittori, spacciatori, sognatori, disillusi e disincantati sullo sfondo un quartiere tra i più problematici di Roma.

L’autore parte da San Lorenzo nel corso degli anni Zero e si imbatte in Simone T. studente siciliano fuori sede dalla vita dissoluta e dalle convinte aspirazioni letterarie per raccontare l’Italia intera della deriva politica, sociale e del mondo culturale.

La vita di Simone si intreccia con quella di personaggi loschi e viscidi: malavitosi, mafiosi, delinquenti, scrittori ambigui, giornalisti di astrale cretineria che fanno carriera grazie alla protezione del potente di turno e critici letterari malati di arrivismo.

«Quando la vite va di traverso non si può far nulla, come nella vita, se nasci storto non muori poi dritto…».

Satira pungente ma anche molta irriverenza nella penna di Gianluca Liguori che con nel suo romanzo racconta la vita precaria di un uomo in bilico: Simone T. un libertino postmodermo che consuma nella dissipazione la propria esistenza e che dilapida tragicamente le sue ambizioni letterarie, perdendo per sempre la rotta del suo nichilismo nella dannazione del crimine, restando sempre un antagonista del sistema, irriducibile divergente rispetto al mondo delle convenzioni in cui il nemico è invisibile, è invincibile.

«I romanzi non sapevano più descrivere i cambiamenti del mondo. Le macerie lasciavano troppo lavoro per gli storici e poco per i critici letterari».

Gianluca Liguori in Vite di traverso ci propone diversi livelli di lettura e noi a ci troviamo a fare i conti con un romanzo polivalente che finalmente descrive i cambiamenti del mondo.

Un libro che descrive il ritratto di un’epoca con tutte le sue contraddizioni e sullo sfondo oltre alla vita dissennata di Simone T. e dei suoi amici, che poi sono i nuovi libertini di questo millennio, troviamo tra ironia e surrealismo questo nostro Paese («di porci e mascalzoni», per dirla con Ennio Flaiano) che sta scivolando ogni giorno che passa verso la deriva di un basso impero da cui non si torna indietro.

Vite di traverso è un romanzo che rappresenta una generazione. È il libro di uno scrittore moderno, anzi contemporaneo.  Proprio per questo penso che Gianluca Liguori possa essere considerato un erede di Pier Vittorio Tondelli.

 

 

 

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