Autore: Polillo Marco
Pagine: 306
Prezzo: 18.00 €
“Le voci gli giunsero all’improvviso, smozzicate, come se il vento avesse deciso di rubare brandelli di conversazione e distribuirli a chi fosse passato per caso in quel luogo. Zottìa si fermò, indeciso se annunciare la sua presenza. «Cortina… sci… anni… non è stato… incidente… cosa si… farebbe… se pure… lui lo sa… pericolo… morte.» Morte? ”
Mai compagnia fu così malassortita, mai idea pià malsana. Maria Carla Severi aveva invitato un gruppo di amici suoi e del marito Aureliano, editore sempre sull’orlo del fallimento, a trascorrere le vacanze natalizie a Villa Tre Pini sulle colline del Lago Maggiore. Mai avrebbe immaginato Maria Carla che i suoi ospiti nascondessero segreti incoffessabili e che quella vacanza sul lago si sarebbe rivelata tutt’altro che rigenerante. Enea Zottìa, vicecommissario della Questura di Milano, coinvolto in una relazione più o meno ufficiale con Serena, amica carissima di Maria Carla, anche lei ospite a Villa Tre Pini, si troverà suo malgrado ad indagare su una morte misteriosa in villa e ad indossare ancora una volta i panni dell’investigatore, anche in vacanza.
Villa Tre Pini è il secondo romanzo che Marco Polillo, scrittore e presidente dell’Associazione Italiana Editori, ambienta tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, il primo “Un Pontile sul Lago”. Ancora una volta il vicecommissario Enea Zottìa ne è il protagonista. Campione dell’investigatore moderno Zottìa è personaggio a tutto tondo, tanto autorevole e sicuro di sé nella professione quanto introverso e problematico nella vita privata. Il romanzo è strutturato secondo lo schema del giallo più tradizionale: c’è un antefatto, un enigma da risolvere, un ambiente circoscritto in cui indagare, un gruppo ristretto di presunti colpevoli tra i quali si nasconde l’assassino, un movente, una soluzione dell’enigma. A fare la differenza la scrittura e il linguaggio di Polillo, scorrevole, facile alla lettura e immediato, di quelli che catturano l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine, lo fidelizzano e lo guidano pagina dopo pagina, fino alla fine. Nessuna situazione troppo complicata, nessun intrigo troppo cervellotico sul quale arrovellarsi in Villa Tre Pini. Polillo, narratore onniscente che tutto sa di quel che andrà a raccontare, introduce fatti e personaggi, ne porta avanti le storie poco alla volta, ce ne rivela il carattere e i timori più nascosti, crea attesa in chi legge e lo guida con fare rassicurante verso quel qualcosa di eclatante che il lettore sa che prima o poi accadrà e cambierà inesorabilmente il corso della storia, anche se ancora non sa bene quando e dove.
Il romanzo è godibilissimo e lo si legge d’un fiato. Lo apprezzerà chi ama il genere giallo ma anche chi cerca un romanzo non troppo impegnativo, con una giusta dose di suspense e senza troppi particolari truculenti o situazioni complicate. E’ senza dubbio consigliato a chi desidera passare qualche ora di puro svago con la certezza che tutto ha una ragione e nulla è lasciato al caso. Un giallo rassicurante lo definirei, di quelli che quando arrivi all’ultima pagina e li riponi sullo scaffale della libreria di casa ti lasciano la bella senzazione di aver letto una storia ben scritta e che leggerla ne è valsa la pena. Dimenticavo, il finale è aperto. Zottìà rientrato a Milano dalla vacanza sul lago non trova più la moglie Enza ad attenderlo. E’ l’inizio di una nuova storia?