Autore: Veladiano Mariapia
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Guanda
Genere: Romanzo
Pagine: 237
Prezzo: 17,50 €
L’ultimo romanzo di Mariapia Veladiano, Una storia quasi perfetta, è un libro che entra nel cuore prepotentemente. La proposta di un romanzo d’amore diverso dalle solite storie cui in genere si è abituati è dell’editrice Guanda.
Bianca è un’insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle arti. Donna molto bella, particolare, cresciuta tra i colori e con i pennelli in mano ama l’arte. Vive con un figlio, Gabriele, di otto anni nato da una triste storia. Dipinge da sempre ma ora si vede costretta a proporre i suoi disegni floreali – che sono sempre stati solo suoi – ad un’agenzia di design. La riceve il proprietario, anima dell’azienda, che vende opere grafiche per collezioni di moda, carte e oggettistica varia. Lui si innamora a prima vista di quei disegni bellissimi e unici e, come suo solito, decide di volere non soltanto le tavole proposte ma anche chi le ha create, ovvero l’artista che ritiene incantevole quanto i suoi elaborati. Comincia il corteggiamento dove lui (che l’autrice mai indica con un nome proprio) mette in pratica la sua consumata abilità di seduttore. Bianca, già vittima in passato di una brutta avventura, cede per un bisogno d’amore e decide di fidarsi. Intanto l’amante da seduttore si ritrova questa volta sedotto. La storia d’amore tra i due sembra perfetta, ma a un certo punto lui, ottenuto ciò che voleva, sparisce sperando che Bianca sopravviva al dolore.
Ambientata tra Venezia e il Vicentino, questa storia si svolge in realtà in mezzo ad una miriade di piante e fiori disegnati e reali, dai nomi più comuni a quelli scientifici e poco conosciuti. Di questo aspetto la copertina è una splendida sintesi. Infatti i fiori rappresentano un accompagnamento a tutta la vicenda dalla descrizione della casa “il giardino era tutto un incanto. A destra l’azzurro trasparente di un grande Rhododendron augustinii lasciato crescere senza ordine riempiva tutto un angolo. I rami uscivano dalla recinzione e sfioravano i passanti che non potevano fare a meno di guardare dentro: E dentro c’era una vecchia fontana circolare in pietra liscia contornata da cespugli di carice dai fiori bianchi, alternati a piante sottili di capelvenere. Le foglie verdi trasparenti ondeggiavano con oscillazioni casuali che si riflettevano sulla superficie dell’acqua libera dalle foglie della Nymphaea alba” (pag.51), al festeggiamento per la firma del contratto accompagnato da “una piccola scia di petali azzurri e bianchi”.
Lo stile narrativo è lineare, aulico, raffinato, ma nello stesso tempo semplice, e ciò rende la lettura molto scorrevole. Una storia quasi perfetta risulta un romanzo tagliente, diretto e schietto. Sembra la classica storia di una doppia seduzione d’amore che si conclude con un reciproco disincanto. Bianca invece è vulnerabile perché desidera un rapporto in cui ha fiducia. Dapprima cieca di fronte all’inganno, tuttavia sia pur tardivamente diventa forte quando prende coscienza dell’abbandono e decide di non aver paura e continuare a vivere. La sua è una scelta che la salva. Intanto lui, seduttore seriale, forse non aveva fatto i conti con i propri sentimenti e un amore che non aveva mai provato o che fino ad allora si era impedito di provare. Si intuisce il suo rimpianto per aver perso qualcosa di bello e il lettore, pur solidale con la donna che non si lascia schiacciare dalla nuova delusione, non può che provare rabbia per siffatto finale.