Autore: Raffaele Carrieri
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Interno Poesia Editore
Genere: Poesia
Pagine: 288
Prezzo: € 18,00
Accanto al Novecento che se n’è andato c’è un Novecento perduto che nei suoi abissi si è inghiottito i suoi figli migliori.
In questo Novecento perduto è finito anche Raffaele Carrieri, poeta, scrittore, critico d’arte nato a Taranto nel 1905, ma cittadino del mondo.
Intellettuale raffinatissimo, uomo straordinario della Magna Grecia, difficile da incasellare, ma un poeta davvero straordinario a cui tornare.
Ma di lui si sono perse le tracce, caduto ingiustamente in un oblio che non meritava.
Andrebbero ripubblicati i suoi libri di poesia, non è possibile che uno dei più importanti poeti di quella straordinaria linea meridionale giaccia per sempre nelle tenebre.
Ma questo è il destino di molti nomi di quel Novecento perduto che non perdona.
Raffaele Carrieri è una alta voce poetica che da troppo tempo non sentiamo più.
La casa editrice InternoPoesia nella collana InternoNovecento si è fatta promotrice della riscoperta di Carrieri.
È appena uscito Un doppio limpido zero. Poesie scelte 1945 – 1980 un volume antologico curato con dovizia di particolari da Stefano Modeo, a cui vanno i nostri ringraziamenti per questa splendida iniziativa.
«La presente antologia – scrive il curatore nella nota filologica – infatti permette non solo di far circolare testi diventati da molti anni irreperibili sul mercato, ma soprattutto consente al lettore di accostarsi all’opera di Carrieri attraversando l’evoluzione della scrittura e dei principali snodi tematici».
È doveroso rendere omaggio a uno dei maggiori poeti pugliesi del Novecento e riprendere un adeguato discorso critico intorno alla sua opera.
Questo libro va sicuramente nella direzione giusta e siamo d’accordo con Modeo nel considerare Carrieri una voce imprescindibile della poesia italiana del Novecento.
Raffaele Carrieri, un artista totale, un poeta lirico che alla poesia attribuisce un ruolo assoluto nella letteratura come nella vita, un intellettuale che sta nella tradizione italiana, un uomo di cultura che appartiene alla storia letteraria di quel Novecento perduto che ci appartiene per sempre.
Il poeta tarantino con la sua scrittura singolare è stato considerato un irregolare. Stefano Modeo scrive che è proprio la sua irregolarità che lo ha reso trascurabile in tutti questi anni, dopo la sua morte.
In proposito è interessante il ritratto che tracciò di Carrieri Enrico Emanuelli su La fiera letteraria del 16 aprile 1954: «È uno scrittore singolare per gli italiani i quali provano un leggero fastidio nel capire che egli sfugge a certe regole generali. Mi pare di poter dire che è tranquillo in mezzo ai troppi che si affannano e pieno di pudori in mezzo a troppi che sbrodolano la loro piccola storia quotidiana.
In mezzo alla congenita cafoneria provinciale di gran parte della letteratura di casa nostra, per lo più libresca, per lo più tendente all’accademia, incapace di assaporare contemporaneamente modi e mondi diversi, la presenza di un personaggio come Carrieri dà fastidio. Egli ha tutta l’aria di essere un irregolare, un franco tiratore, uno che non si è sentito “né onorato né disonorato” e tanto basta a tenerlo in quarantena».
Questo è il trattamento che il mondo culturale riserva agli scrittori e agli intellettuali che non cercano compromessi. Benedetti siano sempre gli irregolari e il loro libero pensiero.
Adesso abbiamo tra le mani Un doppio limpido zero che non è solo un libro ma è soprattutto l’occasione per tornare a leggere Raffaele Carrieri, che nella poesia ha trovato prima di tutto la chiave giusta per raccontare la sua esperienza di uomo, facendo esperienza dell’uomo.
Ci auguriamo anche noi, sposando le parole di Stefano Modeo, che questa nuova antologia possa rinnovare un’attenzione critica verso uno straordinario poeta del Novecento.