Titolo: Un dolce segreto di primavera
Editore: Garzanti
Traduttore: Lucia Ferrantini
Genere: romanzo
Numero di pagine: 296
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: € 16,40
Eva, la protagonista del secondo romanzo di Monika Peetz, Un dolce segreto di primavera, è una vera “supermamma”: ha quattro figli, alquanto ingestibili, e un marito assente, dedito al lavoro e agli straordinari in ufficio. Nonostante la sua vita di medico-mamma-moglie sia sempre molto impegnata e la lista degli obblighi e delle incombenze sia infinita, c’è un unico appuntamento che nemmeno un cataclisma o l’apocalisse riuscirebbero ad annullare: la rilassante serata del martedì con le sue quattro amiche.
Da sedici anni il ritrovo è al ristorante francese “Le Jardin”; è l’unico momento in cui le protagoniste riescono ad essere autentiche. Judith è la più triste del gruppo, non ha una famiglia, né un partner, né un lavoro impegnativo che la distragga dalla sua solitudine; Kiki, da poco mamma della piccola Greta, è innamoratissima del suo compagno Max; Caroline è un avvocato penalista di successo separata “consensualmente” dal marito, anche se non l’ha mai dimenticato; infine Estelle, soprannominata la grande dame, dallo stile di vita snob e chic. Cinque vite, cinque personalità, cinque donne molto diverse tra loro ma al tempo stesso complementari. L’amicizia che le lega è come una coperta calda che le avvolge rendendole più sicure e forti: quando s’incontrano, i problemi per un attimo svaniscono e ritrovano la voglia di ripartire.
“Eva sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Dal nulla spuntò una mano con dei fazzoletti. Era Kiki, che aveva raggiunto l’amica e stava piangendo per pura solidarietà. C’erano anche Judith e Caroline, e perfino Estelle, nonostante fosse impegnatissima. […] Perché l’amore doveva essere così complicato? E l’amicizia, invece, così semplice? Eva sapeva che le sue amiche del martedì le sarebbero state sempre vicine. Niente avrebbe potuto spezzare il loro legame. Avrebbero mangiato, bevuto, chiacchierato, spettegolato, riso e litigato. E poi si sarebbero rappacificate. […] “Finché morte non ci separi”.
Ogni anno si concedono una settimana di vacanza insieme, evadendo dalla routine e dal quotidiano per compiere un breve viaggio, cambiando sempre destinazione: questa volta la meta sarà il castello di Achenkirch. Eva insiste moltissimo per andarci e convince le sue amiche a raggiungere questo luogo ameno e isolato… Cosa la spinge ad affrontare una settimana “benessere” fatta di digiuno e astinenza, impacchi e tisane? Come mai proprio Eva, che in vita sua non è mai riuscita ad osservare una dieta, decide di “torturarsi” in questo modo? Cosa sta cercando? O meglio chi? “Il digiuno era l’occasione ideale per dimostrare forza di volontà, autocontrollo e distacco dalle contingenze esterne. Dopo una notte agitata Eva stava combattendo con sé stessa, lo stomaco vuoto e le ginocchia molli “Mi sa che proprio non sono tagliata per le rinunce”, pensò mentre si trascinava in bagno”.
Monika Peetz nel suo libro parla di donne vere, che ridono, lottano con i propri malumori e le proprie insicurezze. Le protagoniste di questo romanzo ricordano molto quelle della famosa serie televisiva Sex & the City e sono certa che sarà naturale per le lettrici identificarsi in loro. È una bellissima storia di amicizia, in certi punti velata di mistero e ironia, non solo, è un romanzo sulla ricerca di sé e delle proprie origini, sulla ricerca dell’amore perduto e di quello da ritrovare, anche se forse è proprio davanti ai nostri occhi.