Autore: Gillian Flynn
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Rizzoli
Genere: thriller
Traduttore: Alberto Cristofori
Pagine: 84
Prezzo: 12.00
In un piovoso mattino d’Aprile conosciamo la protagonista senza nome di questo breve romanzo di Gillian Flynn, nonostante questa mancanza che la nostra protagonista è una donna tenace e intraprendente, cresciuta con una madre problematica che le insegna inconsciamente a cavarsela da sola, escogitando sempre nuove tecniche per mantenersi. La sua ultima trovata, tra una sega e l’altra a vecchi clienti affezionati, è leggere l’aura di fragili signore in crisi di nervi, raccontando semplicemente quello che vogliono sentirsi dire. Il suo destino però incrocia quello di Susan Burke, una donna insoddisfatta e preoccupata per le sorti del suo matrimonio, il tutto a causa di Miles, il primogenito del precedente matrimonio del marito. Le due donne si avvicinano sempre più, il problema di cui parlava Susan sembrava diverso da quello delle solite clienti, tant’è che un giorno invita la veggente a casa sua per liberarla dagli strani avvenimenti che succedono a casa sua. La nostra protagonista non può lasciarsi sfuggire l’occasione di fare soldi ancora più facili e magari di farsi pubblicità gratuita tra le amiche di Susan, così si mette in viaggio. Le basta vederla da lontano per capire che quelle mura nascondono un inquietante segreto, ma ormai è troppo tardi, non si può più evitare di non varcare quella porta, ne usciremo indenni?
«Non mi sono mai vergognata. Si trattava di uno scambio: io facevo sentire bene qualcuno e lui mi dava dei soldi. Capite adesso perché la storia delle seghe mi è sembrata una sviluppo naturale della mia carriera?» (pag.15)
Grazie a Rizzoli anche noi possiamo finalmente godere di Un buon presagio, un racconto lungo di Gillian Flynn che venne accolto dall’antologia Rogues di George R.R Martin e Gardner Dozis. La firma della Flynn è ormai una sicurezza per gli amanti del thriller, dopo Sulla pelle, L’amore bugiardo e Nei luoghi oscuri non ha bisogno di altre referenze per convincervi che questo mini romanzo merita davvero una lettura, anche solo per completare la sua bibliografia. Ma se al contrario non avete mai incontrato Gillian Flynn sul vostro cammino vi basteranno queste poche pagine per farvi rapire completamente, perché qui in meno di 100 pagine, è racchiusa tutta la sua genialità. Come in tutti i suoi lavori ha l’incredibile capacità di manipolare la realtà a suo piacimento, quando pensi di aver capito tutto basta una frase per farti smarrire di nuovo. Un altro elemento comunque a tutti i suoi lavori è la protagonista femminile, qui senza nome, che nonostante la sua sicurezza apparente racchiude in sé un animo tormentato che l’autrice giostra a suo piacimento, riuscendo a farti apprezzare anche il personaggio peggiore di tutti che ti entra nel cuore. La narrazione rapisce il lettore e lo lascia con fiato sospeso fino all’ultima riga, ed è proprio questa la straordinarietà di questo racconto, il suscitare così tante emozioni diverse in così poco tempo disponibile. Un buon presagio vi farà innamorare dello stile di Gillian, una storia nata per caso con un incipit quasi tradizionale vi resterà impressa e vi farà venir voglia di divorare tutti i suoi lavori.
«Cosa significa?»
«Significa che lei ha bisogno di qualcuno che l’aiuti sul serio. Io non posso farlo. C’è qualcosa che non va in questa casa. Credo che dovrebbe andarsene. Non mi interessa quello che dice suo marito..»