
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 175
Prezzo: Euro 15
“La pasta e fagioli smeriglia le giornate piovose a intermittenza.”
Guardo fisso la copertina di “Transumanza”, il nuovo romanzo di Giuse Alemanno, pubblicato da Las Vegas Edizioni, e noto un particolare curioso, che non è di tutte le cover, pur belle e affascinanti, spesso, non sempre.
Sotto un cielo plumbeo troviamo una mucca, un uomo in fuga, e un secondo uomo (un riconoscibile fascista) curiosamente a sinistra, nell’immagine. Ma il particolare curioso non è quest’ultimo.
Se io oriento il mio sguardo sulla mucca, con il muso orgogliosamente sollevato, mi rendo conto che il muso del fascista la sfida, la punta. Ma se oriento i miei occhi sul volto del fascista sembra che il suo sguardo, la punta del suo naso, volgano verso l’uomo in fuga, verso il protagonista di questo nuovo bel lavoro di Giuse.
L’autore ci racconta una grande storia, ci rende partecipi di una vera avventura. I tempi, i luoghi, i personaggi percorrono un itinerario dai tratti western, vivono una vera transumanza con mucche e cavalli, uomini e donne, armi e bagagli. Si va in Puglia, e non siamo nell’800, siamo nel bel mezzo di un maledetto periodo fascista che rovina e rovinerà il nostro Paese, e ancora oggi ne porta i segni.
“Il fascismo aveva trasformato il buon senso in conquista.”
Giuse Alemanno, di cui ho letto e apprezzato moltissimo la trilogia dei Sarmenta, mi aveva garantito in questo romanzo, l’assenza di spargimenti di sangue, ma nulla sapevo di un bel secchio di merda. L’avventura inizia proprio, o quasi, da quel secchio, perché le avventure sono fatte di cruda realtà, di profonde verità, di mani e piedi sporchi, di scelte inderogabili, decisive, urgenti.
“…tutti abboccano. Bisogna solo avere pazienza.”
Questo è un romanzo che decolla in un attimo, come da un trampolino di lancio e con un balzo ci proietta in quella che per buona parte del libro vivremo come una passeggiata, o meglio una cavalcata, in discreta tranquillità, e caratterizzata da momenti di arricchimento che si verificano con cadenza più o meno regolare, e che confesso essermi piaciuti moltissimo. Passo dopo passo, si aggiungono alla piccola comitiva iniziale, ulteriori attori e attrici, ciascuno con peculiarità molto attraenti, affascinanti e anch’io lettore mi ritrovo a sedermi con loro attorno al fuoco serale, per ascoltare ciascuno raccontare storie. Piccole storie di vita, nella più grande storia di questa transumanza. Attorno al fuoco si siedono persone semplici, ma convinte, determinate, sapienti di quella sapienza genuina che viene dalla terra, dall’essenziale, dal poco o addirittura dal nulla, ma sempre dalla vita.
“Non sono tutti come te. La gente parla come può, come si sente. Tu con le parole puoi costruire un palazzo, noi bovari a malapena riusciamo a far stare in piedi una capanna. Però dobbiamo capirci. Tutti. E chi ha mezzi superiori deve impiegare maggiore indulgenza.”
La transumanza è un trasferimento, ma per il protagonista del romanzo, l’uomo in fuga della copertina, è appunto molto altro. Se deciderete di leggere il nuovo romanzo di Giuse Alemanno, scoprirete che trasferirsi non è solo spostarsi, ma significa tante e tante altre cose. Significa scegliere, crescere, rinascere e anche fuggire, perché no. Serve anche fuggire, o no? E quando si fugge? Generalmente di fronte ad un pericolo, o meglio, quando si ha paura. Di cosa?
Ci sono due pagine, quasi a metà del romanzo, che spiegano bene tutto questo che ho appena scritto. Non ve le rivelo. Cercatele, farete una interessante scoperta.
In queste due pagine c’è il cuore del romanzo, e batte forte. Forte. Leggetelo, fatevi un buon regalo!
“L’illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.”
Claudio Della Pietà
Transumanza
Giuse Alemanno
Las Vegas Edizioni
Collana “i jackpot”
Pag. 175
Euro 15,00
ISBN 9788831260367