
Autore: Petri Romana
Data di pubbl.: 2010
Casa Editrice: Cavallo di ferro
Genere: Romanzo
Pagine: 200
Prezzo: 16.50
Un originale romanzo epistolare nel quale compaiono solo le lettere di risposta in una corrispondenza iniziata e voluta, a sorpresa, da un ex-marito. Cristiana e Mario sono separati da quindici anni, hanno ormai superato i sessant’anni e serenamente affrontano una nuova fase della loro vita. Lei, rimasta a Roma dopo la separazione e con i figli ormai grandi, vive un secondo felice matrimonio. Lui, trasferitosi oltreoceano a Rio de Janeiro, è di nuovo divenuto padre ed ha accanto una giovane compagna.
Anni di rapporti civili e amichevoli per il bene dei figli, il voltare pagina e intraprendere un nuovo cammino, ma, all’improvviso, proprio come un fulmine a ciel sereno, Mario decide di scrivere a Cristiana. Una lettera vera e propria, con tanto di busta e francobollo (fatto bizzarro nell’era delle comodissime e-mail) e una strana richiesta: ripercorrere gli anni della loro giovinezza e del loro amore ed assaporare il gusto dell’attendere la posta.
Un inaspettato e raffinato romanticismo che è, però, solo apparente. In realtà, Mario vuole semplicemente sentirsi ancora giovane e vincente e può farlo solo con chi, o attraverso chi, ha vissuto veramente con lui la giovinezza. Cristiana, emozionata e colpita, riconosce il narcisismo e l’egocentrismo di chi è stato per tanti anni il suo compagno, ma decide di accettare il gioco. La corrispondenza diventa una preziosa occasione per un “Ti spiego”. Con una scrittura intensa e diretta, con parole spesso taglienti come il vetro e pesanti come macigni, Cristiana rivela a Mario tradimenti, menzogne, rancori e rimpianti di un lungo tempo trascorso a non ascoltarsi ed ad non incontrarsi. Un’indagine precisa, analitica, profonda di un amore naufragato e, al contempo, un impietoso affresco dell’Italia di allora, con il terrorismo, la rivoluzione culturale e sessuale, il ’68, le lotte studentesche e operaie, le disillusioni e la triste consapevolezza del fallimento di un’intera generazione.
Nel lungo discorso di Cristiana mai compare la rabbia, il dolore viene sempre sostenuto da una grande dignità e da una sorprendente lucidità. Cristiana ha il coraggio che molte donne non hanno, ha il coraggio di scegliere se stessa e di essere felice accanto ad un altro uomo, ha lo straordinario coraggio di guardarsi dentro, essere sincera e rispondere alla domanda di Mario: “Mario, per il futuro io ti auguro il meglio, lo dico davvero. Però, se vuoi che sia sincera, allora io, perdonami, ma te lo devo proprio dire che non sei stato tu il mio più grande amore”.