Thomas Hardy

Titolo: Estremi rimedi
Autore: thomas hardy
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: Romanzo d'amore
Traduttore: chiara vatteroni
Pagine: 542
Prezzo: 18.00

Alla morte del padre Ambrose, i giovani Cytherea e Owen si ritrovano ad essere soli al mondo. Owen, sebbene sia ancora giovanissimo, è solo un aspirante architetto e non è in grado di badare in modo adeguato alla sorella, di un anno più giovane, Cytherea. I due fratelli decidono di raccogliere i loro pochi averi e di trasferirsi in un altra città dove poter ricostruire la propria vita. Qui Owen accetta un lavoro come apprendista architetto presso gli uffici del signor Grandfield e si lega in una forte amicizia con il collega Edward Springrove, giovane scapolo in cerca di moglie. Edward e Cytherea, incontratisi grazie all’aiuto di Owen, si innamorano subito ma la povera condizione dei due fratelli Graye non permette un matrimonio in tempi brevi. È allora che Cytherea viene assunta come cameriera personale della signora Adcliffe, una donna molto ricca quanto eccentrica. Tra le due donne si instaura un legame molto forte che porta la signora Adcliffe a provare un forte senso di protezione verso Cytherea, figlia del suo amore di giuventù, Ambrose.

Quando Cytherea scopre che il suo adorato Edward è fidanzato con una giovane che non ama, ma da cui non vuole sciogliere il suo fidanzamento, Cytherea, spinta dalla signora Adcliffe, inizia a frequentare il giovane Aeneas Manston figliastro della donna e personaggio assai misterioso. Nel tentativo di aiutare il fratello Owen, gravemente malato, e di dimenticare l’amara delusione di Edward, Cytherea decide di accettare la proposta di nozze di Manston. Ma Cytherea non è la prima donna che l’uomo prende in sposa. Già una volta il giovane Aeneas è stato sposato ma la sua dolce consorte era perita in un terribile incendio. Ma Aeneas nasconde qualcosa. E il lieto fine di Cytherea è molto più lontano di quanto la ragazza non possa credere.

Leggere un buon libro è sempre un piacere. Scoprire un buon libro è un’impresa ardua. Scovare un bellissimo libro di un autore passato è un tesoro prezioso.

Mi sono sentito così quando, non senza un po’ di fatica, ho terminato il romanzo di Thomas Hardy Estremi rimedi. In passato avevo già apprezzato Hardy e il suo modo di scrivere estremamente visuale e dettagliato quando avevo affrontato il suo libro più famoso Tess dei d’ubervilles e sono stato molto felice di poter reincontrare questo autore nella sua prima veste (Estremi rimedi è il suo primo romanzo) in una nuova traduzione ad opera della casa editrice Fazi.

Certo lo stile di Hardy in questo romanzo è molto diverso da quello adottato in Tess (non sempre la scrittura è scorrevole e in alcuni punti il suo essere così minuzioso e attento ai particolari risulta molto pesante) ma ho apprezzato l’intero intreccio narrativo e i suoi personaggi. In Estremi rimeditroviamo molto del filone romantico ottocentesco a partire dai personaggi maschili che sono spesso uomini fragili (come Owen) delusi e spezzati dalla vita (Ambrose) idealisti (Edward) ma anche capaci di grandi inganni e nefandezze (Aeneas). Tutta la fragilità dell’uomo moderno, concentrata in questi eroici esseri umani, è sempre controbilanciata dalla fragile forza delle donne che si ritrovano a vivere al loro fianco. Ecco che Cytherea non è solo una giovane fanciulla che rimane sconvolta dalla sua vita e dall’impotenza nel cambiarla, ma reagisce al dolore e cerca di fare ciò che è giusto senza pensare a se stessa e alla sua felicità ma alla sua famiglia e agli affetti che le rimangono esattamente come accade per la signora Adcliffe.

Un classico della letteratura di sentimento che (non lo nascondo) ha saputo incantarmi e coinvolgermi a sufficienza permettendomi di resistere alle noie che possono sopraggiungere e al modo di scrivere ancora duro di un giovane Hardy che, nonostante tutto, rimane uno scrittore affascinante e di cui vale la pena leggere altro.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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