Autore: Parrella Valeria
Casa Editrice: Einaudi editore
Genere: Romanzo
Pagine: 136
Prezzo: 17.00 €
I protagonisti del nuovo romanzo di Valeria Parrella sono una madre e suo figlio, il piccolo Arturo. La vicenda racconta l’epopea quotidiana di questa madre e del suo bambino disabile alle prese con fisioterapisti, burocrati, insegnanti, compagni di classe…Questo figlio è un po’speciale. Tutti i figli sono speciali, ma lui un po’ di più. È un bambino che “non parla ma pensa”. Il bambino Arturo ci fa tornare tutti allo stadio del “non parlo ma penso”. Un paradiso e insieme un inferno.
La madre parla in prima persona e si rivolge al bambino, in forma diretta, col tu. Da subito, però, è chiaro che questi io-tu sono un’unica entità: i punti di vista si mescolano, si confondono. Scelta voluta dall’autrice quella di creare il dubbio nel lettore su chi sia realmente l’uno e chi l’altro, di chi dei due debba realmente “imparare”.
Il leitmotiv del romanzo è la paura: paura di non farcela a fare qualcosa, paura a fare le cose. E le armi, a ben guardare, sono le stesse della letteratura: nominare le cose, percorrerle, trasfigurarle, lasciarle andare.
Ha un handicap Arturo. Tutti ne hanno uno da qualche parte. Lui ce l’ha evidente, certificato dalla legge. Handicap si chiama lo svantaggio dei cavalli alla partenza quando sono troppo veloci: un punteggio negativo da calcolare per farli gareggiare con gli altri. E si deve come partire da meno dodici. Si vive con il terrore che non si possa mai conoscere la bellezza, che tutto sia sofferenza, che ogni cosa sia dolorosa più del necessario. Ogni passo da mettere in fila, l’uno dopo l’altro, diventa difficile in un mondo non così promettente come quello in cui viviamo a maggior ragione se sei disabile. E allora, come riuscire a guardare lontano?
Valeria Parrella con questa sua nuova forte e incantevole storia ha voluto mettere i puntini sulle “i”. Partendo dalla vicenda personale di una mamma e del suo bimbo, vuole entrare nel lettore lasciando un messaggio ben preciso incentrato sul momento in cui il rapporto tra un genitore e il proprio figlio si strappa. Allora il binomio tra le due figure si scompone e si deve trovare e costruire, passo dopo passo, il tempo di imparare. Imparare ad amare.