Sandro Bonvissuto con “Dentro” (Einaudi) vince il Premio Chiara 2013

foto di Ambretta Sampietro

Sandro Bonvissuto con “Dentro”, edito da Einaudi vince il Premio Chiara 2013 e si aggiudica anche il Premio della stampa. Una vittoria forse per lui inattesa, esordiente in gara con due grandi nomi del panorama italiano.

I finalisti di quest’anno erano tre personalità esponenti di generi completamente diversi: la narrazione di un mondo passato con uno stile rustico e colloquiale di Mauro Corona(Venti racconti allegri e uno triste-Mondadori), il noir incalzante e macabro di Marco Vichi (Racconti neri – Guanda) e, appunto,  il racconto psicologico, duro e autentico di Sandro Bonvissuto,

Nella manifestazione svoltasi alle Ville Ponti di Varese, presentati da Andrea Vitali, presidente della giuria e brillante intrattenitore, oltre che autore di grande successo, i tre scrittori hanno parlato di se stessi e dei loro libri in una manifestazione briosa e frizzante in cui c’è stato spazio anche per la premiazione del vincitore del Premio Inediti, Giovanni Lischio,  con la raccolta Il lato maggiore e altri racconti, pubblicata da Macchione e di Valentina Cenacchi, vincitrice del Premio Giovani.

Bonvissuto, che di professione fa il cameriere, è apparso sicuro nel muoversi tra citazioni e analisi letterarie e ha raccontato il suo rapporto con la lettura affermando che la comprensione di un libro viene differita finchè non se ne vive l’esperienza.  “Ho viaggiato con la letteratura,  nella steppa con Cechov e nella soffitta con Baudelaire. Da Piero Chiara ho avuto una grande lezione: il nascondersi dell’autore con garbo nelle pieghe della narrazione”

Ha sottolineato anche di non avere un libro nel cassetto: “Ho firmato un contratto con Einaudi che onorerò ma per ora sto cercando di seguire il successo di questo libro”.

Il protagonista della chiacchierata, abituato al pubblico e pronto a consegnare stralci della sua filosofia di vita è Mauro Corona, che propone una riflessione sull’arte come tentativo di ingannare la vita, spesso costellata secondo lui di fallimenti e della letteratura come espressione di vanità, citando il grande Sandor Marai. Il prossimo libro sarà con Mondadori e parlerà di un paese in cui nevica sempre e gli uomini si adattano a vivere in quell’ambiente. “Non ho progetti”, dice “sono estemporaneo a me stesso e ciò che mi accade è tutto un regalo”.

Vichi, il più dimesso ma ugualmente incisivo, parla del suo noir a tinte forti e distingue nella propria produzione racconti che per le evocazioni che contengono non si possono leggere in pubblico, ma sono destinati ad una lettura personale e silenziosa. Sono ancora tanti i manoscritti nel suo cassetto in attesa di essere rivisti e pubblicati, ma ora nel pc è pronta l’ultima avventura del suo personaggio seriale, il commissario Bordelli: “L’ho creato  su ispirazione di Durennmatt, che non ha mai scritto gialli ma è il miglior giallista di sempre”.

Si conclude anche con un bilancio molto soddisfacente  il Festival del racconto dopo 52 appuntamenti tra cui il convegno “Il mago del lago”  per il Centenario della nascita di Piero Chiara: incontri, conferenze, seminari che hanno visto ampia partecipazione di pubblico. L’Associazione amici di Piero Chiara, che da anni col sostegno delle istituzioni realizza la manifestazione ha espresso la propria soddisfazione tramite la direttrice artistica Bambi Lazzati e il presidente Romano Oldrini.

Prossimo appuntamento il Premio Parole per la Musica, che sarà conferito a Gianna Nannini.

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