Parte il Salone del Libro di Torino 2013 e così anche la comunità di coloro che lavorano alla creazione del libro si riunisce per riflettere, è il caso dell’evento che abbiamo seguito: Laboratori di traduzione prima e dopo e nel frattempo il resto della filiera, qui Andrea Canobbio (editor narrativa straniera, Einaudi), Rosaria Carpinelli (agente), Cristina Foschini (ufficio diritti GeMS), Valentina Fortichiari (ufficio stampa Longanesi) ragionano sul mondo dell’editoria. Come dice Rosaria Carpinelli, agente letterario e editore, il Salone del Libro di Torino è fondamentale per un agente letterario per capire cosa si sta muovendo, ma diventa anche una festa.
Tuttavia il mercato sta cambiando, sia per la presenza delle nuove tecnologie sia per la velocità con cui oggi si lavora, ma del resto il cambiamento è sempre importante nel percorso professionale delle persone.
Inoltre è necessario non arrendersi al primo ostacolo in quanto può capitare che un libro non abbia successo a una prima pubblicazione ma che poi lo ottenga nel tempo, anche attraverso il formato non cartaceo.
Talvolta però il libro nel passaggio da una nazione all‘altra rischia di perdere qualcosa, infatti non c’è niente di peggio che vedere un libro “mutilato” dalla traduzione, tagli per diverse esigenze dell’editore, di spazio e spesso la traduzione tradisce la volontà dell’autore, il controllo della traduzione sarà allora fondamentale da parte dell’editore.
I traduttori hanno anche un altro ruolo molto importante poiché stanno diventando dei veri e propri talent scout, talvolta possono persino promuovere un’opera. Come afferma Andrea Canobbio (editor Einaudi) il maggior ruolo dello scout è dare velocità all’informazione, ma del resto anche Cristina Foschini ci parla di talent scout: l’ufficio diritti è quello che fa anche scouting, è fondamentale capire e raccogliere le informazioni, è importante prendere decisioni molto veloci, sapere anche che libri comprano gli autori, ciò sarà garanzia di qualità.
Ma quindi dopo aver ascoltato questi consigli sorge spontanea la domanda: quando un libro diventa un libro di successo? È una domanda a cui non è possibile dare una risposta, l’editore deve avvicinare il libro ad altri, a ciò che lo ha mosso ad appassionarsi al libro ed è in questo che si fonda il lavoro di una casa editrice, chi ha il libro tra le mani deve poter pensare che questa sia la casa editrice giusta per pubblicarlo, pur ricordandosi però che gli editori devono essere come dei giocati di poker, in cui tutto è basato sulla velocità e ogni libro sarà un unicum e avrà una storia a sé.