“Parole fuori. Le parole per dirlo. Tanti racconti e tante voci per raccontare le emozioni che non sappiamo dire” è l’incontro che la Casa editrice Il Castoro ha organizzato ieri, sabato 18 maggio, alla Bookstock Arena, l’area che il Salone del Libro dedica in particolare ai bambini e ai giovani da 0 a 20 anni. ma che è rivolta di fatto a tutto il pubblico del Salone.
L’evento ha riunito sul palco alcuni degli autori che hanno preso parte alla stesura di Parole fuori “un’antologia insolita per il metodo con cui è stata pensata e realizzata”, ha detto Eros Miari, esperto di letteratura per ragazzi e moderatore dell’incontro. “Il libro è dedicato agli adolescenti e parla di adolescenti. Il progetto Parole fuori nasce dall’idea di parlare ai più giovani attraverso le parole che più rappresentano i sentimenti legati alla loro età, al momento di passaggio che attraversano verso l’età adulta”, ha spiegato Renata Gorgani, ideatrice del progetto, “Abbiamo messo insieme 12 parole e poi abbiamo pensato a 12 scrittori, per noi i più rappresentativi della narrativa per ragazzi, e abbiamo affidato a ciascuno una parola perché ne facesse un racconto”.
Sul palco c’erano Pierdomenico Baccalario, giornalista, scrittore e sceneggiatore, ha scritto un racconto sul Desiderio; l’autrice di fiabe e di romanzi Lodovica Cima ne ha scritto uno sulla Disperazione; Beatrice Masini, scrittrice e traduttrice in Italia per Salani della saga di Harry Potter, per l’antologia ha scritto un racconto sull’ Amore; Luisa Mattia, scrittrice ed autrice dello storico programma per bambini di RAI 3 “Melevisone” a cui è stata affidata la parola Colpa; lo scrittore Fabrizio Silei ha parlato di Gelosia e la scrittrice Antonella Ossorio ha dedicato il suo racconto alla parola Odio.
Le parole non sono state scelte dagli autori; ciascuno le ha tuttavia trasformate in una storia prendendo spunto dalla propria esperienza di adolescente. “Scrivere per i ragazzi è una grande sfida” – hanno detto – “Richiede un impegno maggiore per recuperare una lingua che gli adulti non hanno più. Il miracolo della letteratura è proprio quello di riuscire a far incontrare adulti e bambini”.
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