C’è chi lo ama e chi lo odia, chi pensa sia un grande saggio o chi pensa sia un eterno Peter Pan preso nella leggerezza dell’essere, ma quel che è certo è che l’incontro del Salone del Libro di Torino che ha visto protagonista Fabio Volo è stato un vero successo.
Auditorium straripante di folla, Volo ha condotto la presentazione del suo ultimo libro “La strada verso casa” in maniera del tutto originale. Dopo un iniziale self collettivo con tutto il pubblico, da dedicare agli amici bresciani, si è consumato un vero e proprio show che ha divertito, fatto pensare, commosso. Volo ha aperto un dialogo con il suo pubblico, partendo proprio dalle domande dei suoi lettori.
E così ha spiegato il suo desiderio di “smontare le convinzioni che vivono sotto una stratificazione di falsità”, frase solo apparentemente ad effetto, attraverso il personaggio Elena che, solo per mettere a tacere il suo dolore, si sposa, non ricercando veramente il suo talento. Il talento unico e originale che ognuno possiede: in questo crede fortemente Volo e lo definisce una scintilla divina che alberga in ogni essere umano.
“Se una persona prima di addormentarsi pensa di sé non ho un talento, non sono speciale, mi piace pensare che quello sia un bambino educato male“. Cita Michelangelo e il “collega” Dante Alighieri, sentito poco prima su WhatsApp, Volo, nascondendosi dietro alla sua consueta ironia, ma poi recita a memoria la Divina Commedia.
Proprio l’ironia, la straordinaria capacità di togliere peso alle difficoltà della vita, é la grande arma di Fabio Volo; quell’ironia che lo scrittore bresciano usava anche da piccolo, in famiglia, mentre si vivevano problemi economici e una sua battuta rompeva la pesantezza e faceva tornare il sorriso.
Si racconta molto Volo, parla della sua infanzia, della sua educazione, delle sue letture, dei suoi errori professionali e tocca le sue profonde verità: “anche quando il tuo genitore è fragile, dipende da te e tu vai da lui con la convinzione che sia sempre una coperta anche se che non lo è più, e anche se più fragile di te, uno sguardo di un genitore ha una potenza molto più forte della tua virilità“. Commuove, arriva dentro e si regala totalmente.
La domanda schiacciante che segue “Chi è veramente Fabio Volo?” lo blocca, lo mette a disagio, ma ancora una volta Volo è vero “la vita è una grande festa e finchè c’è, io ballo“.
E quindi, che importa chi sia se, se sia, come qualcuno in sala lo definisce, “un saggio che si vende da imbecille”, quel che importa è che quella leggerezza che aiuta a vivere meglio ce l’ha regalata, abbiamo sorriso, riso per tutto il tempo, ma ci siamo anche profondamente emozionati.