Un messaggio di fratellanza consegnato in modo lieve, ma con tutto il peso che le parole sanno avere: Gianmaria Testa riempie piano piano l’Arena Bookstock con una poesia che crea un momento di sospensione nel caos e nella frenesia del Salone. È l’apparente ossimoro della sua arte: la leggerezza delle note unita alla potenza delle singole espressioni, unite in legami sempre nuovi e sorprendenti.
Il cantautore è a Torino per presentare un libro per bambini, Ventimila leghe (sul fondo del mare) edito da Gallucci con le illustrazioni di Marco Lorenzetti sulle parole della sua canzone. Una storia disegnata per i bambini con un testo che parla a tutti noi. Si immagina che un giorno i mari si separino, fino poi a dividersi goccia con goccia e addirittura a scindere l’elemento chimico per arrivare al nero più nero. «Volevo spiegare a mio figlio, che ha otto anni, il concetto della secessione e per farlo ho usato la metafora del mare utilizzando un linguaggio molto semplice».
Le note partono, seguono un andamento sinuoso come quei mari, una poesia che dei rapporti non solo politici ma anche umani volti al separatismo, alla divisione all’accanimento gli uni contro gli altri. «Questa storia è triste ma il bello è che può essere ribaltata» dice Gianmaria Testa «Tocca a noi farlo. Sono persuaso che se ci sarà una qualche salvezza sarà una salvezza collettiva, invece oggi la tendenza purtroppo e pensare che bisogna difendersi isolandosi». «Questa canzone è stata contestata qui a Torino. Sono fiero di questo perché vuol dire che le parole hanno forza, hanno ancora la possibilità di incidere».
I disegni di Marco Lorenzetti accompagnano il lettore nel viaggio attraverso l’immaginazione che la canzone ci fa compiere. «È stato difficoltoso e nello stesso tempo molto appassionante» spiega l’artista «Ho cercato di andare in maniera parallela creando dei disegni che non spiegano ma sono alternativi alle parole stesse. La tavola che preferisco è quella delle gocce che si separano e simboleggia la divisione e l’aggressività che esiste oggi nei rapporti umani».
E il commento più bello sulle immagini lo riporta lo stesso cantautore: «mio figlio Nicola quando lo ha visto ha detto che era bellissimo perché pieno di sfumature». A questo punto Gianmaria Testa riprende a cantare, fa cantare il suo pubblico e lo delizia, mentre i bambini allegri giocano nell’Arena. Un momento breve, forse, ma intenso, in cui si sogna un mondo più unito.