Domenica 15 maggio al Salone del libro di Torino, Simonetta Agnello Hornby ha presentato “Caffè amaro”(Feltrinelli), il romanzo che, attraverso una saga familiare ambientata in Sicilia racconta storie d’amore, di tradimento e di dovere e ripercorre un importante periodo della storia italiana dal fascismo al colonialismo, fino alla seconda guerra mondiale e ai terribili bombardamenti di Palermo. Lo fa attraverso la storia di Maria Marra, una donna fuori dagli schemi, moglie di un uomo facoltoso per dovere verso la propria famiglia e amante di Giosuè, il ragazzo che suo padre ha cresciuto come un figlio dopo la morte dei genitori. “Le lettere che Giosuè scrive sono di Federico deRoberto”, ha rivelato la Hornby, “rubare per far conoscere un grande scrittore non è negativo, l’importante è dichiararlo”.
“Ho lavorato a questo libro per cinque anni”, ha raccontato la scrittrice a Torino, “Scriverlo è stato impegnativo. Il romanzo ha richiesto un enorme lavoro di ricerca storica. Ho conosciuto aspetti penosi e umilianti della storia della Sicilia e dell’Italia. E’ vergognoso quello che è stato fatto nel periodo del colonialismo soprattutto in Etiopia.”.
Perché proprio “Caffè amaro” ? “La protagonista del romanzo si chiama Maria “come mia nonna”, ha detto la Hornby, ” è morta quando io ero ancora piccola e lei il caffè lo pigliava amaro. Il caffè amaro è’ diventato una tradizione di famiglia”.