Può la tecnologia avvicinare alla lettura? Qual è il rapporto tra la letteratura e i social network? Ne hanno discusso sabato sera al Salone del Libro di Torino nell’area Book to the future Barbara Bottazzi, insegnante presso la scuola di scrittura creativa Yanez diretta dallo scrittore Andrea Fazioli, Paolo Costa, Pierluigi Vaccaneo e Edoardo Montenegro, fondatori di TwitLetteratura e, per la testata giornalistica online Gli Amanti dei libri, Sara Bauducco, responsabile della rubrica settimanale sui classici “Grandi Riflessi” e i recensori Cecilia Russo e Jacopo Ciravegna. Ospite dell’incontro il critico letterario Piero Dorfles che al salone del libro ha presentato “I cento libri che rendono più ricca la nostra vita” edito da Garzanti.
Appassionare le nuove generazioni, e non solo, alla lettura è lo scopo
di chi ha deciso di trasformare twitter in uno strumento al servizio della letteratura. Scuola Yanez utilizza i social network nel modo più tradizionale: propone nei propri twit citazioni e aforismi intorno ai quali riflettere e lavorare per elaborare un pensiero o una storia, tecnica che utilizza per altro anche nei propri corsi di lettura e di scrittura. TwitLetteratura, in maniera più innovativa, propone un progetto di lettura e di riscrittura condivisa, che coinvolge anche le scuole, e che promuove la lettura colllettiva di un testo: i lettori riscrivono in un twit ciò che hanno letto, sotto forma di commento, di parodia o di interpretazione, con l’impegno di non perdere mai di vista tuttavia il significato e il contesto del testo originale. Riscopre e cerca di attualizzare i classici antichi e moderni la testata giornalistica online Gli Amanti dei Libri che con la rubrica “Grandi riflessi” propone settimanalmene un classico della letteratura, anche latina, lo fa recensire da insegnanti, che ne hanno maggiore dimestichezza, perché forniscano, a chi legge, spunti di riflessione e di approfondimento. “Se la tecnologia può incentivare la lettura ben venga anche twitter”, ha concluso Dorfles, “purché quello della letteratura al servizio dei social network non si trasformi in un gioco pericoloso che allontana i lettori dalla specificità e dalla complessità di un testo che deve in ogni caso essere letto, analizzato e approfondito interamente e purché non abbia la presunzione di potersi sostituire ad una tradizione lunga e importante come quella della critica letteraria italiana”.