Si è chiuso il Salone Internazionale del Libro di Torino e, da quello che ci dicono i primi numeri, è stato un successo. Secondo i numeri forniti da Rolando Picchioni, Presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, sono stati infatti 339.752 gli ingressi alla XXVII edizione del Salone, con un incremento del 3% sull’anno precedente, quando i visitatori erano stati “solo” 329.860. quello che è più importante, però, è che tutti questi visitatori hanno comprato: l’incremento medio delle vendite oscilla tra il 10 e il 20%, con due picchi significativi per il Gruppo editoriale Rcs (35%) e la Casa Editrice Sperling & Kupfer ( oltre il 50%).
Gli oltre 60 autori internazionali, Robert Harris, Steve McCurry e Luis Sepulveda, per citarne alcuni, hanno attirato nelle grandi sale del Lingotto quasi 82mila persone, oltre a quelle che si sono riversate negli stand e oltre 700 operatori accreditati, tra i quali 2762 operatori media, provenienti da 16 Paesi differenti.
Il suggestivo “Cupolone di libri”, progettato da Roberto Pulitani e allestito per l’occasione nel terzo padiglione, ha attirato moltissimi visitatori nella zona della Santa Sede, il Paese ospitato quest’anno. A farla da padrone sono state le opere trasferite al Lingotto per l’occasione, un’impresa resa possibile dalla collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana, i Musei Vaticani e l’Archivio Segreto Vaticano. A proposito della partecipazione al Salone, monsignor Pasquale Iacobone, del Pontificio Concilio per la Cultura, ha dichiarato: «è stata un successo che è andato ben oltre tutte le nostre aspettative».
Sono stati molto contenti e orgogliosi di questa edizione del Salone Internazionale anche il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, che ha sostenuto come il Salone sia stato positivo anche per il turismo, permettendo alla sua regione di chiudere il bilancio legato al turismo con un segno positivo, e Ernesto Ferrero, il Direttore del Salone Internazionale del Libro, che ha riportato un articolo del Corriere della Sera che parlava proprio della kermesse. Sul quotidiano Torino veniva proclamata “Capitale morale del libro”, per la sua capacità di imporsi un progetto e di rispettarlo e, soprattutto, per un senso del dovere prima etico e poi estetico.
Ora che la XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino è terminata non resta altro che aspettare l’edizione del 2015, che ospiterà la Germania e coinvolgerà nei lavori il Ministero degli Esteri tedesco, la Buchmesse di Francoforte e i Goethe Institute di Milano, Torino e Roma.