L’autrice, Chiara Caprettini, è una giovane esordiente dalle idee chiare. Il suo romanzo, Gira il tempo al contrario, è stato pubblicato nell’aprile 2014 dalla casa editrice Cartman, fondata da Cecilia Caprettini, sua sorella, 9 anni prima.
“Piacerà molto a Susanna Tamaro in quanto parla di amore ma non solo” ha commentato Giampiero Leo, consigliere regionale del Piemonte, intervenuto alla presentazione, svoltasi al Salone del Libro di Torino.
Il romanzo è stato ispirato da due viaggi dell’autrice in Portogallo. Come lei stessa racconta: “questi luoghi mi hanno colpito a tal punto da decidere di costruire una storia che mi permettesse di raccontare questi paesaggi. Non è solo una bella storia d’amore ambientata in Portogallo, ma è anche una storia di viaggi e di speranza.”
La necessità di scrivere, per una ventiseienne laureata in filologia germanica, nasce dal bisogno di far ordine nella sua vita. Pubblicare il libro l’ha aiutata molto in questo.
I protagonisti di questo romanzo sono Francesco e Serena, lui viaggia per raccontare a lei i luoghi della sua infanzia, lei combatte con un mostro dal nome cancro. In quest’opera c’è anche molta letteratura, da Pessoa a Saramago. Pessoa ha scritto una guida straordinaria su Lisbona che ha aiutato la scrittrice a “visitare” questa città prima ancora di aver messo piede in Portogallo. Saramago, invece, l’ha aiutata da un punto di vista stilistico grazie alla sua “penna stupenda, visionaria”.
C’è il racconto di un viaggio fisico, ma anche di uno trascendentale, una sorta di riappacificazione con Dio. C’è spazio, infatti, anche per la religione: “Sono stata colpita dal viaggio a Fatima – ha spiegato l’autrice – e soprattutto dalla processione in ginocchio. Ho tanta Fede e credo che il libro sia stato possibile grazie a questo”. È un romanzo sull’amore che è nato dalle delusioni vissute dall’autrice che afferma “questo libro non sarebbe qui se non avessi passato alcuni momenti dolorosi”.
Nel romanzo si incontra anche una riflessione sugli oggetti che sono spesso testimoni di affetti, di persone. Per Chiara alcuni oggetti hanno una valenza terapeutica.
Il legame tra le sorelle Caprettini è nella parola e nella scrittura. Secondo Cecilia, psicologa “si parla per essere ascoltati e si scrive per essere letti”, la parola appartiene a lei, mentre la scrittura è lo strumento per eccellenza della sorella.
La brillante, solare e giovane autrice ha affrontato quest’impresa, senza temere il confronto con gli autori che lei ama, spinta anche dal desiderio lasciare una traccia di sé nel mondo.