Al Salone Internazionale del Libro di Torino abbiamo intervistato Anna Tasinato, l’autrice del libro per bambini “Tobia e la maledizione del singhiozzo”, pubblicato da Piemme nella collana Battello a vapore. Il libro, che racconta la storia di un bambino, Tobia, tormentato dal singhiozzo e della sua incredibile trasformazione in un ranocchio, si è aggiudicato nel 2013 il premio Battello a vapore per l’ottimo stile con cui tratta il tema della crescita e del superamento delle difficoltà.
Cos’ha significato per lei vincere il premio Battello a vapore 2013?
Devo dire che per me è stato un grande onore, soprattutto perché io mi sono avvicinata alla collana del Battello a vapore come fruitrice. Il primo libro che ricordo di avere letto è stato “Inkiostrik, il mostro dell’inchiostro”, proprio del Battello a vapore. Quindi per me è stato decisamente un onore grandissimo, oltre che una straordinaria opportunità.
La giuria l’ha premiata anche per i temi della crescita e del superamento delle difficoltà, che lei ha trattato a misura di bambino. Esiste secondo lei un’età precisa da cui iniziare a parlare di problemi simili?
Io credo che si possa sempre parlare di tutto a qualsiasi età, basta scegliere il modo giusto. Fin da piccoli, i bambini possono affrontare temi importanti e difficili, anche quello della morte, ma è necessario trovare il modo migliore, in base alla loro età, per far comprendere loro tutto quello che sta succedendo.
Tobia, all’inizio del libro, è un bambino solo e tormentato dai bulletti. Crede che il suo messaggio finale possa aiutare i bambini, anche in futuro, ad affrontare il bullismo, un problema sempre più dilagante?
Quello del bullismo è un tema che affronto sottotraccia e purtroppo non ho la presunzione di dire che il mio messaggio risolverà tutti i problemi. Ci sono sempre stati, dalle scuole elementari in avanti, dei fenomeni di bullismo nei confronti di quegli alunni considerati “di serie b” e spero che il mio messaggio possa aiutarli anche a cercare un aiuto in persone più grandi, come insegnanti o genitori, che possano aiutarli.
Secondo alcuni dati del 2012, il 54% dei bambini dai 6 ai 10 anni legge almeno un libro all’anno. Cosa si può fare, secondo lei, per incentivare ancora di più la lettura?
Non penso esista una ricetta precisa, ma se l’avessi la divulgherei sicuramente! Credo che il sostegno migliore alla lettura venga dalla famiglia: i miei genitori hanno sempre letto tantissimo e fin da bambina ho avuto il desiderio di provare e questo mi ha fatto appassionare alla lettura. Andavamo tutti e quattro, i miei genitori, mio fratello ed io, in biblioteca e passavamo in rassegna tutti i titoli disponibili, anche quelli già letti, in cerca di nuove avventure.
Vuole lasciare un saluto o un messaggio agli Amanti dei libri?
Seguo molto spesso i blog dedicati ai libri e anche voi Amanti dei libri, per questo voglio lasciare un saluto ranocchiesco a voi e a tutti i vostri sostenitori!