Autore: Marco Gatto
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Carocci editore
Genere: Saggi
Pagine: 165
Prezzo: € 19,00
Rocco Scotellaro a cento anni dalla nascita oltre la sua stessa iconografia. Marco Gatto nel saggio Rocco Scotellaro e la questione meridionale rovescia i presupposti del mito e va oltre l’immagine del “poeta contadino”.
Lo studioso sostiene che è giunto il momento di “ripoliticizzare” Scotellaro perché una prima e sostanziale lettura politica della sua opera e del suo lascito si è data in anni fin troppo lontani dai nostri.
L’autore nelle pagine del suo libro si prefigge lo scopo di interpretare l’opera di scrittore e militante sotto il rispetto di una categoria larga e polivalente: quella di mediazione.
Scotellaro non fu un “poeta contadino”, bensì un intellettuale della mediazione, un gramsciano un «persuasore permanentemente». Secondo Gatto, l’originalità di Scotellaro sta nel modo di interpretare le istanze provenienti dallo sfaccettato e composito mondo contadino e subalterno, di mediare la sua esperienza con la conoscenza di diretta di quest’ultimo, di avvicinarsi con coerenza di intenti alla realtà sociale degli oppressi, ma anche e soprattutto nello stabilire i termini di quella interlocuzione.
«Finalmente un saggio che rende giustizia alla complessità e soprattutto e nonostante tutto all’attualità di una figura come quella di Scotellaro, poeta e militante politico, lucano ma di sintonie vaste e sconfinate. Così scrive Goffredo Fofi nella prefazione e in effetti il libro di Marco Gatto getta nuova luce sul poeta di Tricarico e ci offre una nuova lettura tutta da accogliere.
Rocco Scotellaro non è stato soltanto il poeta della libertà contadina, ma soprattutto ancora oggi è l’uomo socialista che ci ha lasciato una testimonianza di lotta per difendere e conquistare la libertà, bene prezioso senza il quale non esiste l’uomo nella sua dignità.
Scotellaro, intellettuale meridionale che con la poesia e con la sua militanza socialista ha contribuito alla lotta per la redenzione del Mezzogiorno, senza assimilare gli insegnamenti del marxismo ma puntando soprattutto sulla radice libertaria della questione, stando lontano dai furori ideologici e dogmatici.
«Scotellaro inscena il travaglio dell’intellettuale che mira a una piena identificazione con il consorzio sociale di cui si sente parte e che sperimenta sulla sua pelle i rischi dell’idoleggiamento passivo dei margini (o i limiti di quello che oggi chiameremmo “populismo”)».
Oltre il mito del poeta contadino c’è un o Scotellaro che ancora oggi ci appartiene. Funziona molto la ripoliticizzazione che Marco Gatto compie nel suo libro aprendo l’opera del poeta – sindaco a una molteplicità di letture nuove. Oltre la banalità della fascinazione, Gatto rilegge Scotellaro e lo avvicina al nostro tempo, restando fedele al suo lascito e attraverso le categorie della mediazione e della mimesi lo mette al cento di un nuovo discorso intellettuale dove prende forza il suo ruolo intellettuale, l’attualità del suo pensiero meridionalistico a favore delle classi oppresse.
«Non fu soltanto Scotellaro, “il cantore della libertà contadina”, della volontà di protagonismo degli esclusi dalle scelte della Storia; fu anche un intellettuale che seppe vivere pienamente il proprio tempo e le sue tensioni e aspirazioni, in cui il pensiero (e la letteratura!) e l’azione potessero di nuovo incontrarsi e incrociarsi, scambiandosi le parti in reciproco arricchimento, senza rinunciare a niente di politicamente essenziale ma anche a niente di culturalmente ed egualmente essenziale, nientemeno che la poesia». Goffredo Fofi sempre nella prefazione coglie il senso della ripoliticizzazione che Marco Gatto nel suo libro fa della figura di Rocco Scotellaro e della dovuta attenzione che merita il suo ruolo intellettuale che dal suo tempo arriva fino al nostro, andando oltre il mito creato soprattutto dai suoi ammiratori.
Il libro di Marco Gatto riapre il caso Scotellaro, si focalizza sulla centralità della sua formazione culturale, e rilancia il suo ruolo di intellettuale militante e la sua voce appassionata, meridionalista che ha trovato il proprio timbro anche e soprattutto nella poesia.