Rita El Khayat è la vincitrice del Premio Internazionale Letterario 2013 ‘Eugenia Tantucci’.
Ieri, martedì 10 dicembre alle 9,30, nell’ambito della Giornata Mondiale Onu dei Diritti Umani, nella Sala delle Conferenze della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II in Roma è avvenuta la premiazione.
Poetessa, scrittrice e saggista del Marocco, Rita El Khayat è stata candidata al Premio Nobel per la pace 2008 con il libro ‘L’acqua è lo sguardo della terra’, Editions Aini Marocco.
E’ considerata una tra le più importanti intellettuali del Marocco e del Maghreb. Ha pubblicato numerose opere sull’universo della psichiatria e sulla condizione esistenziale delle donne nel mondo arabo. Medico, etno-psichiatra (prima donna psichiatra in Maghreb), psicoanalista, scienziata, fa parte di quel manipolo di donne dalla doppia appartenenza culturale, araba e francese, che hanno deciso di scrivere in lingua francese. Ha pubblicato 40 libri (saggi, romanzi, poesie e testi scientifici) e circa 700 articoli sulla condizione della donna nel mondo arabo e sull’universo della psichiatria in Marocco.
Nel 1999 ha fondato l’Association Aini Bennai per diffondere la cultura universalista in Marocco e nel Maghreb e nel 2000 ha creato la Casa Editrice Editions Aini Bennai. Tra le sue premesse culturali si legge: “l’Universalismo è promotore del sogno, immergersi nelle prime righe di un romanzo o in quelle di un saggio etno-socio-culturale permette di credere che la sensibilità e l’intelligenza salveranno il Mondo…”
Nel 1999 Rita El Khayat è stata la prima donna nella storia del mondo arabo a scrivere a un sovrano. La lettera è stata indirizzata al giovane re, Mohammed VI, quattro mesi dopo la sua incoronazione, denominata appunto “Epitre d’une femme à un jeune monarque” per contrastare un movimento islamista e reazionario che voleva il ritorno a casa delle donne.