Il Premio De Sanctis per la Saggistica, giunto alla quinta edizione, è stato assegnato a Stefano Rodotà per Il diritto di avere diritti, edito da Laterza.
La premiazione si terrà il 10 ottobre alle ore 18, presso Villa Doria Pamphili a Roma, alla presenza della ministra dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, del sottosegretario di Stato al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Simonetta Giordani e del sindaco di Roma, Ignazio Marino. “Il Premio letterario intitolato al mio avo è nato nel 2009 e ricorre con cadenza annuale – ha dichiarato Francesco De Sanctis, presidente della Fondazione – per legare il nome del De Sanctis agli studi più meritevoli nel campo della saggistica, genere letterario che ha costituito uno dei suoi interessi primari e che ancora oggi si pone come uno dei pilastri culturali della contemporaneità”. Ha aggiunto Giorgio Ficara, presidente della giuria del premio, “La saggistica un genere per definizione ibrido, passa continuamente dal piano del riscontro a quello della meditazione e dell’intuizione. Ci informa e ci guida tra gli enigmi del nostro tempo, e oggi spesso sorpassa in creatività altri generi. Il Premio De Sanctis da cinque anni cerca di scoprire e segnalare i saggi più belli e innovativi scritti nel nostro Paese”.
Il diritto di avere diritti è un’opera rigorosa e appassionata, ricca di sapienza giuridica e aperta alle nuove sfide del presente. In questo libro trovano compendio e sviluppo i temi che hanno attraversato la biografia intellettuale e l’impegno civile di Stefano Rodotà: dai diritti come frontiera mobile della lotta contro vecchie e nuove forme di potere a una nuova idea di cittadinanza; dalla critica dell’assolutismo di mercato all’intreccio tra beni comuni e dignità della persona. Così viene tratteggiata l’opera vincitrice.
Il Premio per il Saggio breve è stato assegnato a Giulio Guidorizzi per l’introduzione a Il Mito Greco. Gli eroi, edito da Mondadori per la collana i Meridiani. È un saggio acutissimo sull’idea di eroismo elaborata nel mondo greco.
Il Premio Frecciarosa, premio speciale istituito per questa quinta edizione in collaborazione con le Ferrovie dello Stato Italiane, è stato attribuito a Gabriella Caramore per Come un bambino. Saggio sulla vita piccola edito da Morcelliana. Il bambino non è più soltanto e semplicemente il piccolo dell’uomo, ma un altro punto di vista sul mondo. In questa nuova prospettiva sono i piccoli, proprio in quanto creature incompiute e imperfette e in divenire, a incarnare la piena creaturalità dell’umano. Le paure e gli stupori del bambino vengono accostate evocando passi del Vangelo e grandi scrittori del Novecento.
La segnalazione speciale “Un libro introvabile” va a Giovanni Getto con Nel mondo della Gerusalemme (1968, Vallecchi Editore) e a Guido Calogero con Logo e dialogo (1950, Edizioni di Comunità).