Porca Italia – Klaus Davi

Titolo: Porca Italia
Autore: Davi Klaus
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Saggi
Prezzo: 9,99
Avete mai pensato cosa dicono nel mondo di noi italiani?
Avete mai pensato per che cosa ci contraddistinguiamo dal mondo?
Avete mai provato a sentire uno straniero come parla di voi?

“La lettura del libro di Klaus Davi
è qualcosa di spassoso ed insieme inquietante…”
Così Gian Antonio Stella esordisce nella prefazione a questo libro, e sinceramente penso che abbia ragione! Porca Italia è proprio questo!
Klaus Davi raccoglie una serie infinita di articoli della stampa estera e li suddivide per temi ed argomenti, ponendo a chiusura del “capitolo” una sua riflessione al riguardo, che spesso smaschera le costruzioni un po’ fantasiose dei giornalisti stranieri.
D’altronde, si sa, è più facile spaccare…
a mani nude un blocco di granito che frantumare uno stereotipo. Certo è che, a volte, noi italiani ce le andiamo proprio a cercare…
Tanti sono gli attributi che ci etichettano, a volte positivi e a volte molto meno. Evasori, abusivisti, antipatriottici, campanilisti, corrotti e corruttori, mafiosi, ignoranti, razzisti, pigri, ma anche goderecci, fashion victim, risparmiatori, ospitali, furbi, espansivi, così ci vedono all’estero. O sarebbe meglio dire, così ci mostriamo agli occhi dell’estero.
Un esempio? Questo giornalista inglese prova a spiegare il nostro concetto di “ordine”:

“In Italia non si sta in fila, o meglio, non nel senso tradizionale del termine:
non ci sono regole scritte che vietino di mettersi in coda,
anzi ufficialmente la pratica viene incoraggiata,
ma gli italiani sono per natura antiautoritari.
Non sono ben organizzati e non amano aspettare…
In Italia se sei così sciocco da metterti in fila, ci sarà inevitabilmente qualcuno
che verrà servito prima di te perchè ti avrà superato
rivolgendosi direttamente alla commessa con un misto di nonchalance e gentilezza.”

A volte questi giornalisti esagerano, senza dubbio, ma spesso colpiscono nel segno… Ottimo libro per fare una riflessione sul nostro essere italiani!
Il pizzico di ironia, la spontaneità e la voglia di “difendersi” contraddistinguono le risposte dell’autore e la curiosità di capire fino a che punto ci si può spingere, invece, contraddistingue la voglia di leggere del lettore.
Il capitolo finale è dedicato alla figura di Berlusconi, ma questa è un’altra storia…

Grazie a Klaus Davi per averci donato una raccolta di materiale su cui riflettere!

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Riccardo Barbagallo

Lavoro da qualche anno nell'editoria, mi occupo di comunicazione per editori e autori e sono un digital addicted. Al contrario di altri, non mi posso definire un lettore da sempre, 'La coscienza di Zeno' in prima media è stato un trauma troppo forte da superare per proseguire serenamente la relazione con la lettura. Più avanti ho deciso di leggere un libro per piacere, e non per obbligo, ed è stato lì che ho capito quale sia la vera forza della lettura: la capacità di emozionare. Credo che sia questo il segreto, se così possiamo definirlo. Non ho più smesso.

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