Quanto al prezzo dei libri, Polillo non ha dubbi: “Non posso accettare che il libro sia considerato caro. Posso capire -sottolinea- che il lettore forte si lamenti del prezzo del libro, perché se si comprano 6/7 libri al mese, pesano sul bilancio. Ma la maggioranza degli italiani, che compra un libro rilegato all’anno, non mi può dire che costa molto perché non è vero. Ci sono libri che costano anche 8 euro, quanto quattro cappuccini al bar -conclude- e dietro a quel prezzo, c’è un mondo intero che lavora, dagli scrittori ai distributori, quindi non è vero che i libri costano cari”.
Non manca un commento sugli ebook: “Non è vero che gli editori sono contrari al digitale, anzi sono ben contenti: abbiamo circa 60mila titoli scaricabili dai vari device”. Quello del libro digitale “è un mercato che supponiamo crescerà molto nei prossimi anni. Negli Usa e nel Regno Unito è cresciuto moltissimo, cresce meno nei Paesi europei, mentre in Italia è agli albori, con solo l’1% del fatturato. Ci sono molti investimenti e pochi ricavi”.
Quanto al costo dell’ebook, Polillo non è d’accordo nel definirlo alto: “Si dice che l’ebook costa troppo, ma ripeto quello che ho detto tante volte senza avere il privilegio di sentire un uomo politico rispondermi: bisogna tenere presente che il libro di carta ha un iva del 4% mentre quello digitale paga ben 17 punti in più, visto che l’iva in Italia è al 21%. Per calcolare il prezzo del prodotto, quindi, 17 punti sono messi da parte e vanno automaticamente allo Stato”.
“Inoltre -prosegue Polillo- se compro il libro cartaceo o l’ebook, il romanzo è lo stesso, ci sono costi per pubblicarlo on line supportati dall’editore, che esistono anche se il libro viene pubblicato solo on line. E quei 17 punti pesano, perché anche se non c’é la carta e la stampa, i costi di realizzazione prevedono tutte le altre voci, perché l’autore va pagato, il testo scritto va corretto, etc etc.. Quindi il libro, come oggetto in se’, per essere realizzato ha un costo che va intorno al 12%”.
Fonte: Adnkronos