Autore: Vladimir Majakovskij
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Einaudi editore
Genere: Poesia
Traduttore: Paola Ferretti
Pagine: 169
Prezzo: €14,50
Vittorio Strada, critico letterario, filologo e autorevole studioso della letteratura russa, si chiede giustamente che fare oggi della poesia di Vladimir Majakovskij, definito il «poeta della rivoluzione».
Una domanda tutt’altro che impertinente se si pensa che la poesia majakovskiana è colpevole di aver esaltato una rivoluzione criminosa.
Vittorio Strada dà una risposta che non si può non condividere: bisogna fare di Majakovskij non il poeta della rivoluzione, ma una vittima della rivoluzione, un giullare tragico del nuovo Potere. Non un poeta di corte della nuova tradizione bolscevica, ma un paradossale smascheratore dei miti rivoluzionari.
Questa è la giusta premessa per leggere e apprezzare oggi i versi del grande poeta russo che occupa un posto di rilievo nel panorama della poesia del Novecento.
Accanto a Majakovskij poeta della rivoluzione c’è un Majakovskij poeta d’amore. Nella collana bianca di Einaudi esce Poesie d’amore. 1913 – 1930, un’ampia antologia che dà conto del lato amoroso del grande poeta russo.
Paola Ferretti, la curatrice del volume, scrive nella nota introduttiva che il furore di Majakovskij poeta d’amore non è scorporabile da quello del Majakovskij poeta della rivoluzione. E quello amoroso è il tema per eccellenza in cui egli innova e si distacca dalla tradizione, è ribelle e anticonformista, riuscendo a dare voce alla bellezza grazie a timbri antiestetici.
In questi versi scelti si può cogliere l’immaginario amoroso del poeta che egli dedica a Lilja Kagan, una donna capricciosa e audace, dalla briosa vita sentimentale.
Lei diventa il centro indiscusso dell’ispirazione di Majakovskij, che diventa poeta d’amore in stato di grazia.
Paola Ferretti scrive che in queste pagine poetiche della sua storia con Lili il poeta inscena un io massimamente indifeso a dispetto di ogni roboante sviamento, e raggiunge i vertici più estatici e dolenti della sua intera dimensione lirica.
Nella dimensione del poema il discorso amoroso raggiunge vette sublimi.
«Il fuoco, l’anima, gli astri, le belve. La strada il corpo, il cielo, il sangue. Di tutto questo è impastata la sua poesia d’amore. Di suppliche e anatemi – tra la rivoluzione e il futuro, oltre le strettoie del quotidiano e i gravami delle convenzioni, in uno slancio lancinante e beffardo che non conosce compromessi e non ammette scacchi, e gira a vuoto lungo un asse cosmico». Precise e dettagliate le parole di Paola Ferretti che prima di ogni cosa ci dicono che anche nei versi amorosi l’attività poetica di Majakovskij è sempre fedele a questa radicalità di pensiero. Ma bisogna assolutamente dire che la sua poesia è un monumento alla contraddizione nel momento in cui il dibattito politico – culturale provocato in Russia si riscalderà.
La sua poesia d’amore e di rivoluzione resta una scintilla che ancora accende le parole e provoca incendi nei cuori puri.