Poesia italiana dal Novecento a oggi – Alberto Bertoni

Titolo: Poesia italiana dal Novecento a oggi
Autore: Alberto Bertoni
Casa Editrice: Marietti 1820
Genere: saggistica
Pagine: 224
Prezzo: € 20,00

Alberto Bertoni sostiene di appartenere a una generazione che si è frammentata in molti rivoli e, citando Pier Vittorio Tondelli con il suo romanzo Pao Pao, parla di ultima generazione che ha buttato un anno di vita nel servizio militare obbligatorio, si definisce non un professore e nemmeno un poeta, ma più semplicemente un insegnante di letteratura e soprattutto di poesia.

Bertoni è professore ordinario di Letteratura italiana contemporanea e Poesia del Novecento all’Università di Bologna e ha da poco pubblicato da Marietti 1820 Poesia italiana dal Novecento a oggi, un libro che disegna nei dettagli un panorama esaustivo della lirica contemporanea.

Un volume analitico, propositivo e didattico rivolto agli studenti e ai docenti ma soprattutto a chi vuole conoscere le scuole di pensiero della poesia nostrana.

Poesia italiana dal Novecento a oggi è il libro di un cultore della materia che si avventura con argomentazioni lucide e competenti nel mondo complesso e ricco della poesia italiana, partendo dal Novecento ricco e variegato per arrivare ai giorni nostri.

Il Novecento e oltre per costruire un percorso sociologico e culturale della poesia italiana che nel corso degli anni ha cambiato pelle e vocazione.

Alberto Bertoni costruisce un edificio dalle fondamenta salde. Al centro del suo discorso la poesia e le sue metamorfosi nel corso del tempo attraverso l’analisi e l’esame di un genere letterario che nella nostra cultura ha una storia da raccontare.

Dai fondamenti di pensiero del secolo scorso con i suoi grandi poeti, dalle prime generazioni novecentesche, passando per  stagione irripetibile del Secondo Novecento (Ungaretti, Montale,  Luzi, Caproni, Sereni e moli altri ancora) senza ignorare le figure centrali come Giudici e Zanzotto e le voci di rottura come Pasolini e Rosselli, passando per le voci appartate (Fernanda Romagnoli, Salvatore Toma e i poeti che hanno vissuto il disagio sulla propria pelle), per arrivare al controverso mondo contemporaneo della Poesia 2.0 con il suo statuto orale imposto dal web, un luogo dell’anonimia che in un certo senso  ha trasformato la poesia in una specie di piazza mediatica, un luogo confuso dove manca la certificazione per mancanza di filtri.

Bertoni si mostra ottimista in merito allo stato dell’arte della poesia. « Tuttavia, se è sopravvissuta agli indicibili orrori e alle tante rivoluzioni che si sono succedute nella vicenda del genere umano da Omero ai giorni nostri, la poesia pare destinata a godere di una vitalità e di una necessità ancora molto lunghe: il problema è come riannodare – tra visioni del mondo, persone e tradizioni assai diverse e oggi sempre più separate – le trame fittissime dei dialoghi, delle esperienze, delle memorie, dei traumi, dei dolori, dei piaceri, delle metafisiche e delle trascendenze che appartengono al suo potenziale ancora intatto, in quanto molto semplicemente umano».

Problema di non poco conto, caro Alberto. Sono perfettamente d’accordo con te quando scrivi che la vera poesia non ha dubbi a schierarsi sempre e comunque dalla parte delle cose come stanno, mirando pero a ricrearle e a portarle su un piano altro, piuttosto che a rappresentarle in forma mimetica.

Il vero problema è che oggi sono pochi i poeti che hanno bisogno della poesia come dell’aria che respirano.

Sono spesso occupati e impegnati a rappresentare mimeticamente il loro ego.

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