Autore: Fleming Melissa
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Edizioni Piemme
Genere: romanzo -biografia
Traduttore: Annalisa Carena
Pagine: 276
Prezzo: 18,50
Il romanzo Più profondo del mare di Melissa Fleming è la storia vera di una diciannovenne siriana, Doaa Al Zamel, in fuga dalla guerra che ormai ha distrutto il suo paese. Questa è solo una fra le tante storie di migranti in fuga raccontata con uno stile diretto e molta delicatezza dall’autrice che è anche capo della comunicazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Doaa e la sua numerosa famiglia vivono a Daraa, cittadina della Siria. Quando la loro esistenza viene sconvolta dai tumulti sono costretti a scappare in Egitto per cercare di rifarsi una nuova vita. Qui i profughi siriani sono inizialmente ben accetti, ma con il cambio di regime anche in questo Stato nuove minacce e soprusi scardinano la flebile pace appena ritrovata. Intanto la ragazza si è fidanzata con un giovane siriano, Bassem, anch’egli profugo in Egitto. Il desiderio dell’uomo è formarsi una famiglia con l’amata, ma né la Siria né questo paese possono offrire loro un futuro certo, così il miraggio dell’Europa lo convince a cercare un modo, uno qualsiasi anche rischioso, per raggiungere una terra che offra loro prospettive sicure. Melissa Fleming si fa portavoce di una storia difficile. Ben ci descrive le sorti del Medio Oriente destinate a cambiare in seguito agli eventi della Primavera Araba e del post governo di Bashar al-Assad, fatti che hanno mutato le condizioni del popolo siriano. E allo stesso modo traccia un quadro esaustivo anche delle sorti politiche dell’Egitto che dapprima accoglie i siriani ma che, in seguito a un colpo di stato, li considera nemici perché accusati di appoggiare il vecchio governo deposto.
La narrazione segue le terribili vicende di cui Doaa è stata protagonista e racconta il suo viaggio della speranza, in realtà un viaggio di disperazione e sofferenza. Non potendo lasciare il paese legalmente, Bassem contatta dei loschi trafficanti che organizzano i barconi per attraversare di nascosto il Mediterraneo. Dando fondo a tutti i loro risparmi, al terzo tentativo i due giovani riescono a salpare e si ritrovano su una barca fatiscente che contiene 500 persone. Doaa ha paura: lei ha odiato l’acqua sin da piccola e solo la guerra e la disperazione l’hanno convinta a salire su quel barcone. Il viaggio, che dura molto più del previsto, è una vera e propria agonia e termina con l’attacco di alcuni pirati. Infatti un peschereccio si dirige contro di loro e tenta di farli affondare. L’imbarcazione non regge e tutti si gettano in acqua. Doaa non sa nuotare ma Bassem le porge un salvagente che deve sostenere lei e due bambine affidatele dai genitori prima di scomparire per sempre nelle profondità delle acque. Per loro deve trovare la forza di resistere. Nonostante la tentazione di lasciarsi andare lotta e prega fino a quando non arriva qualcuno in soccorso. Dopo quattro giorni alla deriva solo undici di loro furono ritrovati vivi e tra essi Doaa.
Più profondo del mare è un libro impegnativo, un racconto doloroso da leggere, scuote le coscienze. ma è utile in quanto mezzo di sensibilizzazione su un problema del nostro tempo. Storia di vita, autentica ed emozionante, arriva più che mai attuale in questo quadro politico e storico. “Questo è il libro del nostro tempo” l’ha definito Khaled Hosseini. In questa lettura c’è tanta speranza ma solo se siete alla ricerca di una narrazione emozionante perché autentica la scrittura coinvolgente di Melissa Fleming fa per voi.