Pitagora e l’Eufonia – Daniel Levy

Titolo: Pitagora e l'Euforia - La sfida del saper ascoltare
Autore: Levy Daniel
Casa Editrice: Accademia Internazionale di Euforia
Genere: saggio
Pagine: 225
Prezzo: 25.00 €

“Non ogni legno è atto a scolpirvi un Mercurio” (pag. 89).

Nel saggio “Pitagora e l’Eufonia”, Daniel Levy ci porta per mano attraverso il mondo dei pitagorici, mostrandoci come un semplice uomo, attraverso un’istruzione mirata ed inserito in un contesto armonico, possa davvero ambire ad elevarsi verso la posizione di divinità (Mercurio appunto)

Il pensiero pitagorico risiede alla base della scuola di Socrate e Platone e ha segnato in maniera profonda il modo di pensare della cultura occidentale passata e odierna. Oggi ricordiamo facilmente Pitagora per i numeri e le regole di alcune figure geometriche, ma in realtà c’è molto di più e Levy ce lo mostra con un’energia tale da restare sbalorditi. Si parte con gli approcci all’insegnamento e la capacità di dare giudizi “oggettivi”, per poi passare alle tecniche di apprendimento basate sul puro ascolto, alla definizione di bellezza e di armonia; lo studio dei pianeti, le leggi che regolano il rapporto tra numeri e suoni e come tutto questo possa dare origine alla Musica (intesa come insieme di suoni e melodie continue).

“Nel caso di Pitagora, abbiamo l’idea del suono che guarisce, che cura, che completa e che è capace di trasformare e cambiare tutto lo stato dell’essere. In-Canto vuol dire canto interiore, il canto che si canta dall’interno, che proviene dall’interno. Il suono del canto e della voce interiore, solo quello può incantare” (pag. 105).

Oggi spesso diamo per scontato che ciò che tocchiamo, sentiamo, mangiamo e vediamo sia frutto esclusivamente dell’evoluzione delle tecnologie. Quello che dimentichiamo è che tutto ciò può essere realizzato solo attraverso l’educazione e la conoscenza dell’uomo (Pitagora utilizza la parola SAPERE) e che questi siano il frutto di decenni di evoluzione del pensiero. Levy afferma inoltre che molto spesso dei Grandi del passato ricordiamo solo le loro gesta, attraverso lo studio ed i racconti dei posteri (es. gli storici); arriviamo addirittura a mettere in discussione il fatto che siano veramente esistiti, trasformandoli in Leggenda, ma continuando a credere a quello che ci viene raccontato. Un piccolo paradosso, giusto?

“Sono trascorsi diverse centinaia d’anni, ma se gli Insegnamenti vengono seguiti con l’ispirazione, questo lasso di tempo non ha grande importanza. Se oggi può essere presente Pitagora, può esserlo anche Giamblico. Ma queste due figure non sono presenti perché vengono rievocate, bensì perché c’è una parte di loro che è costantemente presente. Non sono presenti solamente perché hanno lasciato qualche scritto, ma perché vi è stato nel tempo un costante influsso di questo Insegnamento in ogni campo del sapere esterno e in ogni campo di conoscenza interna, influsso che ha dato luogo allo sviluppo della civiltà” (pag. 29).

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