
* VareseReport
Pino Cacucci con “Nessuno può portarti un fiore” con 69 voti ha vinto il Premio Chiara 2012. Già dallo spoglio della prima metà delle schede risultava prevalere sugli altri due finalisti, autori del calibro di Sandro Veronesi con “Baci Scagliati altrove (Fandango libri), attestatosi a 45 voti e Niccolò Ammaniti con “Il momento è delicato” (Einaudi), 29.
A Sandro Veronesi è stato attribuito il premio della stampa, in cui ha prevalso di un voto sullo stesso Cacucci.
La triade era stata scelta da una giuria letteraria composta da Romano Oldrini (Presidente), Vittorio Colombo, Luca Crovi, Robertino Ghiringhelli, Luigi Mascheroni, Mauro Novelli, Ermanno Paccagnini, Gerardo Rigozzi, Luca Saltini, Gianni Spartà, Andrea Vitali,e poi sottoposta al voto della giuria popolare: 150 persone che hanno fatto pervenire i loro voti, scrutinati in diretta.
La cerimonia di premiazione si è svolta ieri alle 17.15 nella sala Napoleonica delle Ville Ponti a Varese con la presenza dei tre finalisti presentati da Claudia Donadoni. Intervistati da Guido Novelli hanno parlato del loro rapporto con il racconto, la forma breve di narrazione, spesso non adeguatamente valorizzata nell’attuale mercato editoriale.
“Sono sempre stato un grande lettore di racconti di fantascienza e non solo. Quelli di Cechov e Jack London rappresentano le massime espressioni della letteratura mondiale” ha dichiarato Ammaniti “I racconti che ho raccolto erano stati in parte pubblicati su vari giornali e parlano di persone vere, di cui ho cambiato i nomi per ragioni legali. L’unica che è stata entusiasta di vedersi pubblicata è stata Alba Parietti, che ho immaginato deformata dalla chirurgia plastica”
Cacucci invece ha sottolineato che la sua raccolta è nata con l’intenzione di raggruppare alcune storie che aveva in mente da 20-30 anni , alle quali se ne sono aggiunte altre.“Volevo che il libro avesse come filo conduttore la difesa dell’identità, storie di persone che anche se corrono rischi si ribellano”
Per Veronesi il racconto era qualcosa a cui dedicarsi tra un romanzo e l’altro, quando tende a rinviare la scrittura perché ha quasi paura di mettersi a lavorare su una nuova opera. “Dopo XY però mi sono sfidato a trasformare in letteratura la terribile esperienza di assistere i miei genitori malati di cancro. Per farlo mi sono chiesto tutto ciò di cosa fosse simbolo e mi sono detto che era la fine del mio mondo di figlio. La forma ideale per un’operazione di questo tipo è il racconto, che può tendere, essendo contenuto nello spazio, alla perfezione”.
Durante la serata è stato attribuito un premio anche a Il Sole 24 Ore domenica, rappresentato da Armando Massarenti, per aver valorizzato la forma breve della narrazione con l’iniziativa di pubblicare ogni settimana una raccolta di racconti.
“Si tratta di una forma narrativa ingiustamente negletta, in realtà fondamentale per la letteratura, si pensi ad esempio a Pirandello” ha affermato “La pubblicazione del volumetto, molto agile, dà una gratificazione immediata al fruitore di un supplemento di giornale”. Per “I libri della domenica. Racconti d’autore” due settimane fa è stato pubblicato “Ti sento, Giuditta e altri racconti” di Piero Chiara.
Durante la cerimonia, allietata dalle musiche del giovane gruppo luinese “Il triangolo”, ha ricevuto anche una menzione speciale Carlo Scipioni con il libro “Caini e Spalloni” (Morandi Editore) ed è stato premiato Alberto Moccetti, che ha vinto il Premio Chiara Inediti con la raccolta “Il dito del babbuino”, edita da Macchione.
Il Festival del Racconto continua con appuntamenti fino al 24 novembre, mentre per il Premio l’appuntamento è con il 2013, edizione del centenario della nascita di Piero Chiara.