
Autore: Simoni Gianni
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: TEA
Genere: Giallo & Thriller
Pagine: 307
Prezzo: 12
INTERVISTA ALL'AUTORE
Il corpo di una giovane ragazza viene ritrovato in un fiume. È incinta, forse si è suicidata. Parte da qui l’indagine dell’ex giudice, ormai in pensione, Petri e del commissario Miceli. Ma è solo l’inizio di una catena di omicidi, che coinvolge alcuni preti che hanno tanto da nascondere.
L’azione si svolge nella provincia bresciana, in piccoli borghi in cui pettegolezzo ed omertà sono all’ordine del giorno. La malvagità dell’essere umano viene tradotta in maniera appassionata, in questo libro che vi coinvolgerà dalla prima all’ultima pagina.
L’autore crea delle figure forti, dai caratteri genuini. Non lascia nulla al caso e crea una trama ricca di suspence e di interessanti colpi di scena. Il thriller di Simoni trascina il lettore nel bel mezzo della storia. Pochi ma buoni elementi vengono usati sapientemente.
Lo stile è asciutto. Periodi elementari, riflessioni semplici ma mai banali, pensieri scorrevoli, ma che si imprimono nella mente del lettore. La trama è buona, forse il finale lascia un po’ di amaro in bocca. Ci si aspetta qualcosa di eclatante, ma non fa niente, anche questo effetto è ricercato.
Non mancano anche riflessioni sulla quotidianità. L’anticlericalismo del giudice Preti fa sorridere, la sua umanità, però, è la faccia pulita della giustizia italiana. La timidezza di Miceli, il puritanesimo di Martinelli, sono tutti simboli che albergano nella nostra nazione e che colorano questo interessante romanzo.
Insomma un thriller all’italiana, che può fare scuola, che dimostra come anche nel nostro paese questo genere “straniero” diventi sempre più originale. Innamorati della letteratura scandinava o americana, siete stati avvisati.