Autore: Verona Marzia
Casa Editrice: L'Artistica Editrice
Genere: Fotografia
Traduttore: Tomassino Poncet M. L.
Pagine: 240
Prezzo: 40.00 €
In questi giorni mi è capitato tra le mani un libro molto particolare: Pascolo vagante di Marzia Verona (con traduzione in francese Paturage nomade). Si tratta di un bellissimo volume fotografico che documenta le migrazioni stagionali degli ovicaprini su un largo raggio territoriale, con immagini scattate tra Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Trentino, Svizzera e Francia.
Il viaggio fotografico avviene camminando insieme al gregge, proprio quelle greggi che di tanto in tanto si vedono nelle nostre zone di campagna quando si sfreccia con l’automobile e invitano a fermarsi ed avvicinarsi per scoprire questa realtà, per noi cittadini, così bucolica. Anche l’autrice, Marzia Verona, una laurea in scienze forestali ed ambientali, nell’estate del 2003, mentre sta lavorando ad un’attività di censimento delle strutture d’alpe in Piemonte, sente parlare del pascolo vagante per la prima volta da un pastore che sta sorvegliando il suo gregge in montagna. Quegli animali non vedono mai stalle: sono greggi di cinquecento, mille, duemila pecore che compiono la loro transumanza ogni anno dagli alpeggi estivi in montagna al pascolo invernale nelle pianure. Quell’incontro cambierà la sua vita. L’anno seguente torna lassù e ritrova le pecore e l’uomo. Inizia una chiacchierata che non si è mai interrotta e che prosegue ogni volta che scorge un gregge in un campo, lungo una strada trafficata, intorno ad un laghetto alpino, sulle sponde di un fiume. Marzia diventa amica di molti di questi pastori e scatta fotografie ai loro greggi e talvolta anche a loro, anche se non sempre sono contenti di essere immortalati dalle sue immagini.
L’Artistica Editrice, piccola casa di Savigliano (Cuneo) ha curato quest’autentica meraviglia, con prefazione dell’antropologo Annibale Salsa, inserendo le parti narrative (poche, proprio per dare maggior risalto alle fotografie) sia in lingua italiana sia in lingua francese.
Da quel 2003 Marzia Verona ha contratto anche lei la “malattia” dei pastori: la passione per le pecore. Ha vissuto il pascolo vagante in prima persona sia seguendo il cammino del gregge sia occupandosi delle più svariate attività legate a questa transumanza, quali le pratiche burocratiche o la ricerca “dell’erba”, quindi i rapporti con i contadini che intendono permettere al gregge in movimento di soggiornare nei loro campi, dalla cura dei capretti e degli agnelli alla custodia della lana tosata. E proprio per far conoscere a quante più persone possibili il mondo del pascolo vagante l’autrice ha deciso che nulla meglio della fotografia poteva trasmettere il suo messaggio. Le sue immagini sono state scattate sul campo, non sono studiate o preparate. I suoi scatti sono frutto di un momento particolare mentre lei stessa praticava il suo pascolo vagante.
Il libro suddivide le immagini (e relativa spiegazione) per argomenti: pastori, lavoro, contrasti, pascolo vagante, transumanza, montagna, animali, cani, fiere e feste.
Pascolo vagante è un libro da sfogliare e risfogliare – queste immagini sono un piacere per gli occhi – che sicuramente sarà apprezzato da un pubblico di appassionati ma anche da curiosi, da chi ama gli animali, dai bambini. Inoltre può essere un modo di far conoscere alle giovani generazioni un mondo che parla delle origini più lontane dell’uomo e “diventa un valore educativo insegnare ai ragazzi delle città , la cui esperienza si esaurisce nel perimetro dei supermercati, che senza l’attività dei pastori saremo costretti a dipendere sempre più dall’offerta di prodotti artefatti e contro-natura”.