La Ville Lumiere si sa, fa sognare. Sempre.
Fa sognare di andarci, fa sognare di viverci, fa sognare…
E allora alle porte dell’autunno, niente di meglio che perdersi tra le pagine dei libri che la raccontano, per girovagare tra i suoi arrondissement con le parole di nomi che l’hanno conosciuta, amata.
Marcel Proust tra i primi. La sua Albertine racconta di della riva destra della Senna, la famosa “rive droite” dove si reca “per fare delle cose”. Ma c’è proprio un libro che la descrive ancora meglio : “La Parigi di Marcel Proust” di Raczymow Henry. Ed è già essere essere tra i bouquinistes…
Ma Parigi è anche in “Festa Mobile” di Ernest Hemingway, basta solo leggere le sue parole per capire il suo pensiero : “Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna, perché Parigi è una festa mobile”. Ed ecco che sei già in rue Jacob, dove lui alloggiava, all’Hotel d’Angleterre. Oppure in rue de l’Odeon dove si incontrava con scrittori famosi.
Francis Scott Fitzgerald la racconta invece in “L’ultima volta che vidi parigi”, e proprio a Parigi incontrava Hemingway ….