Autore: Paola Mizar Paini
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Fratelli Frilli Editori
Genere: giallo, thriller
Pagine: 204
Prezzo: 14.90
“La casa delle ombre” è più di un romanzo. È la storia di tre vite che arrivano a intrecciarsi e a incontrarsi in un unico punto: l’enorme maniero noto come “casa degli amanti maledetti”.
La prima storia parla di Regina, una dolce e bellissima ragazza rumena, una delle tante vite che lasciano il proprio paese di origine per venire in Italia a cercare fortuna o a costruirsi un futuro migliore di quello che sarebbero costretti ad avere se restassero dove sono. E regina sembra avercela fatta, oh si. Ha un amante italiano molto facoltoso e benestante che la riempie di gioielli e di attenzioni ed è molto generoso anche quando fanno l’amore. Per questo, quando Regina scopre di essere in dolce attesa e di poter donare al proprio adorato amante il frutto della loro passione l’ultima cosa che si aspetta è l’umiliazione suprema. La seconda storia parla di Nicole, una giovane ragazza che affronta l’Università con passione e dedizione, speranzosa di trovare un suo posto nel mondo accademico tra le tante chiusure e raccomandazioni. La sua tesi di psicologia è tra le più interessanti tra quelle che circolano nel mondo accademico e il suo docente la spinge a fare una prova dimostrativa sul campo. E il luogo su cui testare le proprie teorie è proprio il celebre maniero abbandonato. La terza e ultima storia è quella del commissario Marchi, un uomo dalla vita sentimentale travagliata e con una vita coniugale al limite del collasso.
È una tragica notte quella in cui queste tre vite si incontrano , la notte in cui il cadavere di Regina viene trovato nella torre della villa degli amanti maledetti dalla giovanissima Nicole.
Come ha fatto Regina a finire in quel posto dimenticato da Dio ed evitato dagli uomini e chi è il responsabile della morte della giovane ragazza?
Il commissario Marchi deve trovare il colpevole dell’efferato omicidio e dare giustizia alla povera vittima ma occuparsi di questo caso rischia di distruggere la sua assai fragile vita coniugale forse per sempre.
Sono rimasto piacevolmente colpito dal romanzo di Paola Mizar Paini. “La casa delle ombre” è romanzo completo e assai gradevole che riesce a mescolare in modo brillante e capace tutti quegli elementi che rendono una storia misteriosa, un vero e proprio giallo di qualità.
Ho sempre pensato che non basti creare l’espediente della scomparsa o dell’omicidio per essere dei giallisti e nemmeno sapere come dosare bene la suspance.
Per essere dei veri autori di libri gialli occorre avere dei personaggi umani e credibili, saper rendere la storia il più veritiera e plausibile possibile e riuscire a toccare in profondità le corde della sensibilità del lettore. Tragicamente attuale “la casa delle ombre” mostra uno spaccato della nostra quotidianità: la disperazione di chi ambisce a una vita migliore, la fuga da un passato doloroso e la doppia, meschina, faccia di chi, fattosi potente e arrogante con i soldi, si può permettere questo e altro. Compreso giocare con le vite umane.
Altro elemento di pregio è stato utilizzare, come sfondo della vicenda, un luogo che è di per sé una leggenda tra gli amanti del brivido e del mistero, ovvero la “Villa degli amanti maledetti” di Lomello. L’uso del vecchio maniero come teatro per la tragica vicenda ricorda molto i vecchi racconti gotici della letteratura anglosassone che hanno ispirato anche le vicende delle prime indagini del più famoso detective al mondo, Sherlock Holmes. Con questo non voglio fare un paragone tra il protagonista doyliano e il Maresciallo Marchi, ma di quest’ultimo non si può non apprezzare la grande complessità che lo rende un personaggio molto umano, fragile e forte allo stesso tempo, meno scultura ideale di carta e più intimo amico del lettore.
Lettura consigliata.