Autore: Green Simon R.
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Fanucci
Genere: Giallo & Thriller
Traduttore: Anallisa Biasci
Pagine: 186
Prezzo: 9.90
“E la mia segretaria adolescente, Cathy Berrett, stava ballando sfrenatamente su un tavolo, al suono di Honey Lingers dei Voice of the Beehive. […] Dalla parte opposta del tavolo, con indosso abiti di pelle, una mantellina, una maschera e scarpe con tacchi a spillo di quindici centimentri, danzava la signora Fate, il supereroe travestito di Nightside […] Cathy e la signora Fate ballavano mettendocela tutta, battendo i tacchi sul tavolo al ritmo di Monsters and Angels, e io non mi trattenni dal sorridere. Erano la scena più vivace del bar.”
Ed eccoci arrivati al terzo capitolo!
Nightside, completamente ricostruita nel giro di poco tempo dopo l’assedio degli angeli del Paradiso e dell’Inferno, è tornata brulicante di persone alla ricerca dei piaceri più indicibili; e John Taylor, protagonista e narratore delle vicende legate a questo luogo magico e malato, è attaccato a una bottiglia di brandy dell’assenzio, che “ha un sapore dolcissimo ed è così potente che prende fuoco se al tavolo vicino qualcuno accende un fiammifero”, seduto con malinconia in un angolo di un TipiStrambi decisamente strano, illuminato da semplici candele e con la musica emanata da un piccolo lettore CD portatile anziché dalle solite casse nascoste.
La ragione per cui c’è questa atmosfera così strana è semplice: la corrente se ne era andata. Ed era colpa di John.
Poco prima, aveva fatto saltare in aria la Prometheus Inc., l’azienda che forniva circa il 12% dell’energia elettrica a Nightside. Ma questo certo non lo avrebbe detto a nessuno.
L’intenzione era di scolarsi tutta la bottiglia, quando ecco arrivare un misterioso uomo d’affari francese, che gli offre un nuovo caso: indagare sulla figlia, Rossignol, una cantante di crescente successo su cui si sono sparse delle voci inquietanti. Pare che, dopo aver ascoltato le sue canzoni, alcuni dei suoi ammiratori si siano suicidati.
Ed eccolo quindi chiudere la bottiglia, e buttarsi in questa nuova indagine che lo porterà a scontrarsi con i Cavendish, una coppia molto particolare e senza la minima pietà, e ad allearsi con un Avventuriero vittoriano e un ragazzo diciassettenne… da più di trent’anni.
Sarà ciò che accade, o forse il modo in cui viene raccontato, ma “Omicidio a Nightside” sembra il pendolo di un ipnotizzatore: inizi col guardarlo, magari casualmente, e ti ritrovi a non poter fare a meno di seguirlo con estrema attenzione, senza perderne nemmeno un movimento.
E così è per questo libro, terza parte di un ancora lunga saga: John inizia con una parola, e si finisce col seguirlo per tutte le 186 pagine senza voler distogliere lo sguardo dalle lettere, col fiato sospeso. Nei momenti in cui la tensione si fa sentire di più, l’investigatore, un po’ per noi ma soprattutto per sé stesso, utilizza la cara vecchia ironia, capace di tranquillizzare, di calmarci, seppur per pochi attimi; oppure sfoggia la sua grande loquacità, atta a confodere soprattutto delle porte giganti che proprio non vogliono decidersi a farlo passare…
Simon R. Green non richiama sempre gli stessi personaggi, ma ne propone di nuovi, da quelli che compaiono per un attimo a quelli con cui invece John si allea o si scontra, e con loro ci presenta nuovi luoghi, dando movimento alla storia e ampliando sempre di più le nostre conoscenze sulla città di Nightside.
E quando il sangue smette di imbrattare la strada, c’è un piccolo spazio per qualche momento di fugace tenerezza, prima che le cose riprendano a correre, a stupire e a catturare, senza un attimo di tregua.
Perché sappiatelo: a Nightside, la tregua non esiste.