Autore: Ciano Martino
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: A&B Editrice
Genere: Narrativa
Pagine: 101
Prezzo: € 10,00
Milan Kundera in Testamenti traditi scrive che le opere davvero grandi possono nascere solo dentro la storia della loro arte e partecipando a questa storia.
Lo scrittore boemo afferma questo partendo dalla convinzione che la Storia dell’umanità e la storia del romanzo sono due cose del tutto diverse. La prima non appartiene all’uomo, la seconda è una perenne ricerca di senso dell’umano. Il senso della storia del romanzo è appunto la ricerca di questo senso.
E poi leggo Oltrepassare, il nuovo romanzo di Martino Ciano, e ci ritrovo tutte le considerazioni di Kundera sulla letteratura e il romanzo.
Dopo Zeig, lo scrittore calabrese si avventura in un’altra originale e magnifica impresa letteraria inventando un’altra storia insolita e originale che affonda le radici proprio in quella ricerca letteraria complessa senza la quale non esiste il romanzo e nemmeno la letteratura.
Seguiamo il protagonista che non ha nome, ma che di professione (o forse per vocazione ) fa il narratore mentre ci presenta i personaggi delle sue allucinazioni romanzesche.
Il Dio- narratore delira sulle tracce di Emma, intorno alla sua sensibilità non si preoccupa di costruire la trama del suo racconto ma seguendo una scrittura automatica, a ruota libera e con una prosa affilata, tagliente e chirurgica redige il suo Diario delle Allucinazioni, dove la realtà e la finzione si scontrano ma anche si abbracciano.
«Il Diario delle Allucinazioni è il colpo di pistola che non sono riuscito a spararmi in testa, almeno finora. È il sangue che schizza su una parte bianca, l’unica opera d’arte di un uomo che vuole sopravvivere a se stesso, ma che ritiene inutile ogni sforzo per rimanere in vita».
In Oltrepassare la realtà ha poca fantasia, ma la realtà supera anche la fantasia, e il narratore è disperso, prigioniero delle sue parole ma anche libero di raccontare i suoi incubi fino alla consumazione.
Il narratore non si aspetta nulla dalla sua vita ma cerca nelle sue allucinazioni l’illuminazione della parola.
Coinvolge anche Emma e tutti gli altri personaggi nel suo Diario delle Allucinazioni, che lui sente sulla propria pelle e nell’anima come il tentativo di aggrapparsi all’esistenza: la felicità di un cuore annientato e che solo nell’annientamento trova gioia.
La letteratura per Martino Ciano è il modo più efficace per comunicare il disagio. Anche il narratore senza nome e sempre più disperso scrive per questo motivo e vede nelle parole una sorta di epifania indecente in cui i deliri, le visioni e le allucinazioni lo riportano in un immenso buco nero in cui si vede perseguitato da mostri d’inchiostro dai volti inumani.
La scrittura è la strada maestra per mandare tutti all’inferno e per chiudere i conti con i demoni che lo torturano.
«La vita è un sogno che la mente trasforma in realtà» questo afferma il narratore disperso che è consapevole di non ritrovarsi più prima di scomparire insieme alla sua Emma in un Oltrepassare che contiene infiniti mondi concentrici in cui è difficile trovare la ragione ma non la memoria che è tutto ciò che un giorno ci servirà per piangere.
Martino Ciano con questo romanzo ci dona una scrittura radicale, una furia travolgente con cui fare i conti, le sue parole sanguinano fino a toccarci con una lingua che sa parlare di letteratura.