In questi giorni confusi, dove i risultati elettorali non sembrano in grado di definire una maggioranza parlamentare e il Papa rassegna le dimissioni; dove giungono notizie di inchieste giudiziarie su inquietanti compravendite di parlamentari, e nelle stesse ore un incendio doloso distrugge la Città della Scienza di Napoli, l’impressione più forte è che i confini tra il mondo reale e quello fantastico si siano assottigliati al punto che la realtà sembra quasi superare la fantasia.
Questo potrebbe indurre a pensare che uno scrittore di libri per ragazzi, abituato a trattare mondi fantastici e personaggi immaginari, possa sentirsi a proprio agio a scrivere di attualità in un momento come questo.
Noi, però, più che riflessioni sulla situazione attuale, preferiamo condividere con voi una domanda che ci siamo posti ripensando al bellissimo titolo di questa rubrica: “Oltre la penna”. Chi ha in mano “una penna”, oggi più che mai, ha un’opportunità e una grande responsabilità. Che cosa può fare per cambiare? Che contributo può dare?
Oltre la penna, oltre le parole scritte, oltre le pagine, al di là del diaframma immaginario di un libro aperto, infatti, ci sono i lettori. Nel nostro caso, lettori molto giovani. Come si può usare l’opportunità di comunicare con loro? Questa è una domanda che si pone chiunque abbia a che fare con i ragazzi: come educatore, come genitore, come insegnante e anche come scrittore.
Noi, che siamo innanzitutto genitori, che in passato siamo stati educatori e ora siamo anche scrittori, abbiamo provato a rispondere tentando di usare questa opportunità per trasmettere ai ragazzi, attraverso i nostri libri, alcuni valori che riteniamo importanti: il rispetto della libertà individuale e collettiva, il valore dell’amicizia, l’importanza di preservare e difendere l’ambiente e le risorse naturali come l’acqua, cui tutti hanno diritto di accedere liberamente.
Un altro concetto che riteniamo importante è che la politica e il potere dovrebbero essere vissuti come un servizio verso tutti i cittadini. C’è una frase nel nostro libro che dice: “Comandare non è fare quello che ti pare, ma tracciare un cammino che porti a un futuro migliore per tutti.” È una frase quasi buttata lì, tanto che pensavamo che sarebbe passata inosservata, sepolta tra mille altri momenti molto più avvincenti e avventurosi. Invece i ragazzi l’hanno notata subito, cogliendo immediatamente il suo legame con la realtà che li circonda. È stata tra le prime osservazioni che un gruppo di ragazzi ci ha fatto durante un’intervista, chiedendoci spiegazioni. Siamo rimasti molto colpiti: questi ragazzi si sono dimostrati attenti, intelligenti e con un acuto senso critico.
Questo ci fa ben sperare: i ragazzi di oggi sono gli adulti di domani.
Forse sapranno fare meglio di noi, gli adulti di oggi.
Isabella e Marco, alias Isabel Harper, dopo molti anni insieme e tre figli, pubblicano con Piemme Il Fuoco Segreto di Altea, frutto di lunghe passeggiate in riva al mare mano nella mano, bisticciando sulla trama del libro, sul carattere dei personaggi e su ogni singolo aggettivo da inserire nel testo. Isabella è laureata in Storia dell’Arte. Le sue passioni sono il tiro con l’arco, la canoa, i viaggi e cucinare dolci. Marco ama la quiete, ma anche suonare la chitarra e l’arpa celtica. È appassionato di montagna, tiro con l’arco e dei dolci di Isabella.