Improvvisamente, la sensazione era quella di trovarsi in un concessionario di automobili, di quelli importanti, che oltre ad un salone con in bella mostra le ultime novità, hanno anche, li di fianco alla sede principale,un capannone con il meglio dell’usato disponibile. Tante macchine ,tutte diverse tra loro ,tutte rimesse a lucido nella carrozzeria ,ricondizionate nelle parti meccaniche ,rinfrescate negli interni. Macchine che, se non fosse per la targa ,potrebbero sembrare appena uscite dalla fabbrica, tanto sono perfette, anche nei profumi che emanano, ricercati, raffinati. Odori che ti fanno provare le stesse sensazioni del nuovo, almeno per quello che, a tal proposito, riesci a ricordare. Considerato che il nuovo ,quello meravigliosamente disponibile,quello che ti guarda dentro con dei fari che sembrano degli occhi pronti ad abbagliarti e farti perdere nella loro luce intensa, quello che ti avvolge con la sua pelle appena trattata con il prodotto giusto che la rende morbida e profumata come tu hai sempre voluto ,quello che ti fa sentire importante ed orgoglioso,ecco quel tipo di nuovo, che una volta potevi avere senza faticare affatto, no fa più per te , da parecchio .A meno che tu non decida di investirci davvero tanto tempo e sentimento ,per poi un giorno, non troppo in la nel tempo,chiederti perché lo stesso mondo che all’apparenza sembra rispettarti ed invidiarti per la tua splendida macchina ,due minuti dopo sorrida ironicamente pensando che tu ,con un auto cosi’ giovane ,slanciata ,dinamica e veloce c’entri davvero poco,se non nulla.
Pensando a tutto questo ,nonostante la tentazione di entrare nel salone del nuovo fosse veramente forte ,quasi irrefrenabile ,questa volta hai resistito ,hai tirato dritto ,dando solo una sbirciatina dalla vetrina principale.Quello che hai visto in quei pochi attimi era anche meglio di come te lo aspettavi ,ma ,dopo aver rallentato per qualche secondo ,hai proseguito fino al capannone dell’usato.Non che li non ti senta a tuo agio ,anzi ,con la maggior parte delle macchine esposte hai molto piu’ in comune che con quelle appena arrivate ,che dalla loro hanno molte cose,ma non certo la conoscenza di quello che le aspettera’ , appena fuori dal salone. Con quelle navigate ,sin dall’inizio , puoi invece trovare subito qualche argomento per capire se ci sia un minimo di compatbilita’ tra di voi.Anzi,qui, i soggetti ,a differenza che con il nuovo ,dove se non imposti tu il navigatore non vai da nessuna parte ,nel salone dell’usato,li puoi condividere da subito e senza nemmeno bisogno di cercare troppo di lavorare di fantasia.Ogni modello esposto ha infatti una sua storia da raccontare che ,se avrai voglia di ascoltarla,conterra’ sicuramente molti punti in comune con le tue.Ad esempio ,una cabrio,decisamente ancora in forma ,nonostante sia per certi versi sorpassata ,soprattutto di linea , ti potra’ sussurrare quanto si sia sentita libera in tutti questi anni e quanti guidatori diversi abbia avuto con se.Quante strade affascinati abbia percorso con la capotte abbassata , concedendosi davanti a panorami mozzafiato come la moyenne cornice francese o le colline dell’entroterra senese.Poi ,se entrerete ancor piu’ in confidenza ,ti confessera’ anche che , tutto di un tratto,quasi senza accorgesene ,e’finita parcheggiata per tanti troppi giorni ,lasciata per strada con la capote che si rovinava inesorabilmente col tempo , esposta a freddo ,pioggia e vento,senza ricevere una spiegazione sul perche’ din un trattamento simile.
Una station wagon ,invece ,se riuscirai ad instaurare con lei il feeling giusto ,ti dira’ subito di come sia stata bene per tanti anni con lo stesso guidatore per tutto quello che sono riusciti a costruire insieme .Ti raccontera’ come abbia passato momenti bellissimi ,anche se per certi versi faticosi ,quando veniva il momento di andare al mare in luglio ,stracarica di tutto e di piu’, od in montagna nei week end invernali .All’inizio era tutto meraviglioso ,ogni viaggio era come un sogno.Poi pero’, col tempo,aveva cominciato a sentire sempre di piu’la fatica delle salite ,del troppo peso sul retrotreno per i carichi nel bagagliaio ,dei sedili che oramai non si reclinvano piu’ come una volta,per colpa di quegli ingranaggi ,quelle giunture, non pensate per resistere in eterno.Ma soprattutto era stata la crescente angoscia del dovere fare sempre di piu’,incalzata da nuovi suv,decisamente piu’ attrezzati per ogni aspetto della vita famigliare,quei suv che,in realta’,sembravano piu’ convenienti ,ma alla fine costavano di piu’ in tutto e finivano con l’avere sempre qualche problemino di troppo.Ma questo non aveva fermato il suo guidatore ,ogni giorno sempre piu’ attratto da linee e forme differenti,irreverenti ma affascinanti.Con un pizzico di confidenza in piu’,potra’ poi anche lasciarsi andare ,chiedendoti una mano per capire come mai ,nonostante avesse fatto il possibile per mantenersi in forma dentro e fuori,lui,alla fine l’avesse riportata dal concessionario da dove era uscita dieci anni prima ,nonostante che ,come le aveva detto tante volte quasi per rassicurarla,un simile giorno,non sarebbe mai arrivato .Improvvisamente ,pero’, lui era stato di poche parole , e ,senza dirle nulla ,una mattina ,l’aveva lasciata sotto casa parcheggiata, in divieto di sosta.La sera prima lei aveva capito che stava per succedere qualcosa di strano,di diverso,quando non l’aveva messa in box ,come sempre. Il giorno successivo era andato in ufficio in taxi.Li,aveva solo perso tempo,con il pensiero proiettato sul pomeriggio,quando, dall’autosalone(del nuovo ,ovviamente),avrebbe ritirato il tanto (da lei) temuto cross over ,lasciando le chiavi della sua amata station ad un suo vecchio amico che,sarebbe andato a riprenderla in serata,cercando di consolarla.Una storia lunga,intensa e decisamente vissuta ,era finita cosi’ ,senza quasi una parola ,senza che lui neppure provasse il desiderio di spiegarle almeno il perche’di questo abbandono.
Se poi ti avvicinerai ad una utilitaria ,sempre che un modello del genere ti possa davvero interessare ,la troverai sicuramente simpatica anche se un po’ volubile.Stufa della pereiferia cittadina ,con sempre le stesse strade da percorrere ,annoiata da una vita senza nessun sussulto, aveva finito infatti con il rovinare la sua esistenza concedendosi al capo ufficio del suo guidatore.All’inizio aveva trovato delle giustificazioni per non farsi guidare da lui ,cercando di non mettersi in moto, utilizzando ogni scusa possibile , come quella di farsi trovare stanca ,svogliata o con le batterie scariche.Poi alla fine ,complicì noia e routine, aveva ceduto e da li la sua vita era cambiata.Sempre piu’ spesso veniva utilizzata dal capo e sempre piu’ spesso, il capo ,da lei voleva di piu’,tipo parcheggi improbabili sul marciapiede,piuttosto che lunghissime soste in doppia fila,davanti al supermercato.Di notte poi,ritornando a casa con lei ,la parcheggiava sempre per strada,magari sul selciato o a meta’ sulle strisce.Un paio di volte aveva adirittura finito con l’essere rimossa dal carro attrezzi comunale,che,per trascinarla via,le aveva rovinato il retrotreno.Mai una volta,lui, l’aveva lasciata in garage, dove invece teneva e curava le sue due altre macchine ,una berlina sempre perfetta ed una sportiva truccata al punto giusto.Cosi’ con il passare del tempo,la sua carrozzeria era rimasta segnata anche dalle righe e dalle bozze lasciate,piu’ o meno volntariamente ,dalla gente innervosita da quegli improbabili parcheggi.Trattandosi di un’utilitaria ,la conecssionaria non aveva voluto investire piu’ di tanto nel maquillage per rimmeterla in sesto per il salone.All’apparenza la carrozzeria sembrava ritornata quella di una volta ,ma gurdandola bene ci si accorgeva che il lavoro fatto ,non avrebbe retto a lungo,tanto il suo destino era segnato,sarebbe sempre stata una seconda macchina,da brevi percorrenze ,senza che nessuno si curasse mai troppo di lei.
Ma forse l’incontro piu’ interessante arriverebbe se decidessi di sorridere a quella coupe americana ,ancora in gran forma,nonostante gli anni passino anche per lei.Innanzitutto ti potrebbe raccontare tante cose della sua prima vita, quella in Florida dove aveva girato per sei mesi,tra mille lussi e cortesie ,accompagnando il suo lui a party sulla spiaggia, feste in ville indescrivibili ,cene su Ocean Drive.Lui stesso l’aveva poi portata in Italia ,le aveva fatto prendere la targa di casa ,trattandola, all’inizio, come a Miami,ovvero da vera signora.Ovviamente lei preferiva ,anche per la sua carrozzeria ,il sole e l’aria di mare della Florida alla pioggia e lo smog milanese, ma si era presto adattata,anche perché ,lo standard di vita , quello si,era rimasto lo stesso. Il suo racconto, pero’,diventerebbe ancora più interessante se ti parlasse,anche lei,dell’inizio della sua fine. Per un piccolo problema alla trasmissione,roba all’apparenza di poco conto,era dovuta andare in officina,la stessa della concessionaria. Li, in attesa di capire che cosa avesse realmente, aveva fatto amicizia con un’altra bella sportiva un po’ più spinta e truccata di lei,appena arrivata dalla Germania. Le due si erano trovate subito bene e nei due giorni trascorsi sui ponti di lavoro ,si erano raccontate mille cose, anche private. Soprattutto l’americana ,si era lasciata andare a delle confidenze sul suo guidatore e su quanto fosse stato generoso con lei ,sin dal giorno del colpo di fulmine, avvenuto in quel salone di Coral Gables. L’altra aveva ascoltato più che parlato,informandosi comunque, con poche domande ma ben esposte, di particolari all’apparenza insignificanti. Tra le due era nata ,se non un’amicizia,sicuramente una forte simpatia. Quando poi lui era tornato a prenderla, lei gli aveva fatto conoscere la tedesca, decantandone le lodi. Gli sguardi dei due si erano incrociati in maniera intensa, ma lei, l’americana, ingenuamente, non si era accorta di nulla,simpatia naturale a parte. Peccato che,due settimane più tardi, lui girasse a Milano con la tedesca e lei ,invece fosse in vetrina in salone, tra l’usato, seppur di lusso.La giustificazione di lui era stata che da tempo sentiva che tra di loro non c’era più feeling ,che lei era oramai troppo vistosa per il momento economico che stavano vivendo e che poi, rispetto alla tedesca, gli costava quasi il doppio…
GUIDO BAGATTA, giornalista e presentatore televisivo e radiofonico, ha esordito nella scrittura con il bestseller La mia vita bassa. Successivamente ha pubblicato La mia nuova vita bassa e In viaggio con i Jonas Brothers.
Guido Bagatta presenta il suo nuovo romanzo L’AMORE E’ SERVITO (Fabbri Editori) mercoledì 4 dicembre alle ore 19.30 al Carrefour Express di piazza Principessa Clotilde 10A, uno dei luoghi di ambientazione del romanzo stesso. Interviene Selvaggia Lucarelli