Novità in uscita nella settimana dal 3 all’8 Settembre 2012

ROMANZI

Amiens, Francia, 1916. Incurante della pioggia battente, una donna è in attesa fuori della cattedrale. Tra i fedeli raccolti in preghiera, c’è il capitano Julian Ashford, l’uomo per cui lei ha sacrificato ogni cosa e che tuttavia non rivedrà mai più. Quando tornerà in trincea, Julian morirà. Ma lei è lì per riscrivere il loro destino. Il nome della donna è Kate… New York, oggi. Incurante del gelo, una donna è in attesa davanti alla porta di Julian Laurence: sebbene sia la vigilia di Natale, deve consegnargli dei documenti urgentissimi. I due si sono conosciuti il giorno precedente, eppure, quando lei entra in casa, lui si comporta come se l’aspettasse da sempre, come se l’amasse da sempre. Ricambiare quell’amore le sarà facile: Julian è uno degli uomini più ricchi e affascinanti di Manhattan, è romantico, appassionato, intenso. Per qualche mese, la vita diventa un sogno da cui non ci si vorrebbe svegliare mai più… Ma poi, dal nulla, spunta un libro: la biografia di Julian Ashford, un prezioso volume corredato di foto e di lettere scritte dal celebre poeta-soldato durante la prima guerra mondiale. La donna non ha dubbi: la calligrafia elegante e ordinata, gli occhi gentili, il volto che s’intravede sotto il berretto sono del suo Julian. E quel libro sta per segnare il loro destino. Il nome della donna è Kate… In un turbine di sentimenti e di misteri, di speranze e di passione, Le parole del nostro destino racconta la storia di un amore vero, un amore unico, un amore eterno.

“Le parole del nostro destino” di Beatriz Williams. Dal 6 settembre in libreria. Nord editore.

Tutti sanno che in Cina le coppie non possono avere più di un figlio. Le autorità cinesi sono molto attente al controllo demografico, e chi trasgredisce incorre in severe sanzioni. Come fa allora la modesta signora Ming, addetta alle pulizie nella toilette per gli uomini del Grand Hotel di Yunhai, ad avere dieci figli? Il moderno e spregiudicato imprenditore francese, a Yunhai per affari, ritiene che la donna lo voglia prendere in giro. Si diverte a parlare con lei, ad ascoltare le storie che lei gli racconta sui suoi figli immaginari, e ne approfitta per praticare la lingua del luogo, il cantonese, ma di base è convinto che la donna sia una mitomane. Nel corso dei giorni, però, man mano che si dipanano le vicende dei figli inesistenti, l’uomo d’affari cambia parere. Le parole della signora Ming, farcite di precetti di Confucio, gli fanno apparire l’esistenza sotto un’altra ottica, lo spingono a indagare sui labili confini che dividono la verità dalla menzogna e lo portano, infine, a rivalutare la sua stessa vita e a considerare seriamente la possibilità di una paternità fino ad allora accuratamente evitata. Il magistrale stile di Schmitt ci conduce stavolta in Estremo Oriente, luogo misterioso in cui la memoria storica e culturale non è affidata come da noi a pietre e monumenti, ma si perpetua nel comportamento della gente comune e viene tramandata, sempre viva, da duemilaseicento anni di generazione in generazione.

“I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto” di Erich Emmanuel Schmitt. Dal 5 settembre in libreria. E/O editore.

Pubblicato per la prima volta nel 1986, in una versione che risente della censura del regime di Kádár, Libro di memorie rivede la luce nella sua stesura originaria negli anni Novanta. È considerato uno dei momenti più elevati della letteratura ungherese, ma soprattutto una pietra miliare della letteratura contemporanea, come dimostrano non soltanto lo straordinario consenso di autorevoli critici e lettori in tutto il mondo, ma anche i paragoni eccelsi con grandi nomi come Thomas Mann, Robert Musil, Jean Genet e James Joyce. Libro di memorie ruota attorno a tre elaborati fili narrativi. La storia più importante è quella di un giovane drammaturgo ungherese, lasciato volutamente nell’anonimato, che rievoca il suo soggiorno-studio a Berlino Est. Sullo sfondo degli anni Settanta, in un’atmosfera cupa e di timore, si ritrova coinvolto in un triangolo amoroso psicologicamente complesso con Thea, matura e affascinante attrice, e Melchior, giovane poeta, con il quale anche lei ha una relazione. Si intreccia a questo racconto quello della tormentata adolescenza del protagonista, segnata dalla morte della madre, dagli strani comportamenti tanto politici quanto amorosi del padre e dall’impetuosa infatuazione per il bellissimo Krisztian nel periodo successivo alla rivolta ungherese del 1956. Parallelamente a questi fili narrativi se ne snoda un terzo, costituito da stralci del romanzo del protagonista su uno scrittore tedesco di fine Ottocento, Thomas Thoenissen, una sorta di suo alter ego, dalla vita dissoluta e dalla sensualità esasperata. Muovendosi tra il periodo stalinista e l’Est europeo postcomunista, Nádas crea un canale perfetto tra due epoche: il suo anonimo narratore cresce sotto il regime in una famiglia comunista privilegiata, figlio di un procuratore di Stato. Nel raccontare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, Nádas dipinge in modo vivido la segretezza, la paura, le tensioni di una società dove il livello personale e quello politico non sono separati.
Un libro che si legge come una discesa dentro la memoria e le sue implicazioni, privilegiando sempre e nonostante tutto i comportamenti umani: di quegli individui che hanno dovuto vivere e amare sotto un regime totalitario.

“Libro di memorie” di Peter Nadas. Dal 4 settembre in libreria. Dalai editore.

Irma, nemmeno vent’anni, vive sola nel deserto del Messico: suo padre l’ha relegata in un casolare ai margini della comunità mennonita. Ha sposato un messicano, che scandalo, ma suo padre ce l’ha con lei già da prima, da quando ha cominciato a crescere e pensare. Irma è spaesata, confusa. Ha sposato Jorge per fuggire con lui, e Jorge è fuggito da lei. I campi di granoturco e le scie degli aeroplani le sembrano così semplici, così veri; le relazioni umane, invece, grovigli inestricabili. Poi un giorno si alzano nuvole di polvere, sfrecciano pick-up sconosciuti: arriva una troupe del ci- nema e la realtà diventa un set. Ciascuno di colpo ha un ruolo preciso, anche Irma, che viene assoldata come interprete e diventa depositaria di tutti i segreti. Nel rimescolone di quel teatro improvviso, dove le lacrime vere sono finte e le lacrime finte sono vere, un filo teso troppo a lungo si spezza e Irma prende il volo. Porta in salvo se stessa, la sorellina Aggie e X., fragile e prepotentissima clandestina. Un terzetto strampalato, litigioso e indissolubile che semina guai, mette in scena tragedie, farse e miracoli. Nel buio della stanza piccina di un bed and breakfast a Città del Messico Irma vuota finalmente il suo cuore e crea lo spazio per sentirsi pronta alla vita. Sotto un cielo di milioni di stelle, va incontro alla sua libertà.

“Mi chiamo Irma Voth” di Miriam Toews. Dal 6 settembre in libreria. Marcos y Marcos editore.

Rebecca ha trentatré anni, più di cento paia di scarpe, un armadio pieno di tubini neri e accanto a sé l’uomo della sua vita, Niccolò. Il suo mito, fin da ragazzina, è la grande Chanel e per questo motivo tutti gli amici la chiamano Coco. Si è appena trasferita da Venezia a Milano per raggiungere Niccolò, ha un nuovo lavoro ed è convinta di aver trovato finalmente la felicità. Ma appena giunta nella metropoli, dopo un anno di amore a distanza, Niccolò le confessa di essersi innamorato di un’altra e lei si ritrova single, in una grande città che non conosce, con il cuore spezzato. E quale peggior sorpresa, per una donna che soffre per amore, che essere promossa a wedding planner? Dopo aver passato interi giorni chiusa in casa, Rebecca decide di seguire il consiglio dell’amica Emma e si fa travolgere dall’intensa vita mondana milanese, mentre una collega di lavoro, Valentina, le fissa degli appuntamenti al buio, uno dopo l’altro. Ad animare la sua vita da single ci sono anche la signora Damiana, ex cantante lirica con il suo buffo pappagallo, Axi, l’amica astrologa che cerca di trovarle l’amore con l’aiuto delle stelle, e il suo giovane capo, che le darà del filo da torcere. Tra corteggiatori improbabili, flirt disastrosi, vestiti da sposa, petali di rose e fughe a Parigi, Rebecca impara che dal mal d’amore si guarisce e che si può star bene anche da sole. Fino a quando, durante un viaggio di lavoro, non incontra l’affascinante e misterioso Etienne. E proprio quando sembra essersi rassegnata a rimanere un’eterna mademoiselle, come l’intramontabile Coco, l’amore torna a bussare alla sua porta, inebriandola con il suo inconfondibile profumo.

“Via Chanel n° 5” di Daniela Farnese. Dal 6 settembre in libreria. Newton Compton editore.

Buenos Aires, 2001. Perla Correa è sempre riuscita a ingannare tutti quelli che la circondano. Ogni mattina si sveglia e lucida la sua superficie di studentessa modello, bella ragazza radiosa, irreprensibile figlia di buona famiglia. Sua madre è avvolta di bellezza e foulard importati e suo padre è un uomo forte e fiero nella sua uniforme militare perfettamente stirata. Perla è sempre stata considerata molto fortunata ad averli come genitori. Eppure questa è solo una maschera che la ragazza indossa per nascondere il dubbio che le si agita dentro, e sul quale invano tenta di chiudere gli occhi. Un dubbio che si nutre di mezze frasi delle compagne di classe, sguardi impauriti dei vicini, libri di storia sui desaparecidos che suo padre le ha tassativamente proibito di leggere. Ma una notte, mentre è sola in casa, un uomo entra nel suo salotto. Sembra solo, disperato e affamato. È lì per raccontarle una storia. Una storia che narra di due ragazzi giovani che si amavano, di pesanti stivali neri che sfondano la porta di casa, di un carcere senza scampo e di un ultimo volo sul Rio de La Plata. E che incendia la vita perfetta di Perla riducendola in fumo. Inizia così un viaggio che la costringe a confrontarsi con la vera sé stessa e con la storia più dolorosa del suo paese. Dove solo il fuoco del coraggio che ha sempre nascosto tra le pieghe di una falsa tranquillità l’aiuterà a rinascere una seconda volta dalle sue ceneri.

“La ragazza dai capelli di fiamma” di Carolina De Robertis. Dal 6 settembre in libreria. Garzanti editore.

SAGGI

Diritti, doveri, libertà, giustizia sono valori da sperimentare sul campo e difendere ogni giorno. Nella scuola di Corlazzoli la vita non è fuori, ma dentro l’aula, e i bambini non devono adeguarsi ai programmi, ma provare loro stessi i modi giusti di apprendere. Vedere, leggere, ascoltare, sperimentare: il bambino rom non è più uno straniero e la geografia non è più quella cosa astratta da imparare sulle cartine mute se fai il giro del mondo con la musica e ascolti le canzoni dei gitani. E la storia diventa credibile se la vivi attraverso la testimonianza di chi la racconta in prima persona. Come dimostra Corlazzoli, la scuola è viva grazie all’impegno di tanti insegnanti e genitori che la difendono come bene pubblico. Da qui si può ripartire per porre le basi di un futuro migliore e calare nella pratica la parola democrazia in modo che tutti i bambini diventino innanzitutto cittadini responsabili. In appendice una selezione di appunti scritti dagli alunni.

“La scuola che resiste” di Alex Corlazzoli. Dal 6 settembre in libreria. Chiarelettere editore.

All’inizio di questo racconto c’è un uomo che si guarda allo specchio e si chiede: «Sono davvero io quel vecchio lì?» Il suo corpo non nasconde affatto il peso dei suoi sessantatré anni. Nessuno direbbe mai che ha la stoffa del campione. E non in uno sport qualunque, ma nell’ultratrail, una disciplina estrema che significa decine, centinaia di chilometri di corsa sui terreni e nei climi più impervi, sulle Alpi o nei deserti. Marco Olmo è stato boscaiolo e camionista, infine operaio per ventun anni in una grande cementeria della provincia piemontese. Poi, all’improvviso, è iniziata la sua straordinaria avventura di corridore. Apparentemente un po’ tardi per la sua età. Ma Olmo viene dal «mondo dei vinti», dal mondo delle montagne sconfitto dalla civiltà industriale. La sua traiettoria è ben di più di un eccezionale exploit sportivo, è un’occasione unica di riscatto, una vittoria profondamente umana. È da lì che il corridore distilla, misura lentamente la sua forza. Marco Olmo si guarda allo specchio, si conta le rughe. «Quel vecchio lì», magro e capace di sopportare fatiche immani, non ha intenzione di fermarsi, e già immagina la prossima gara. «Conosco il mio corpo, e so dove mi può portare. Lontano».

“Il corridore” di Marco Olmo e Gaia De Pascale. Dal 6 settembre in libreria. Ponte alle Grazie editore.

Quell’evento di cinquant’anni fa ha qualcosa da dirci per il futuro? Cosa fu veramente il concilio Vaticano II e perché tanti vogliono rimuovere quello che fu, facendolo evaporare in questioni puramente retoriche? Cinquant’anni fa, l’11 ottobre 1962, si apriva a Roma il concilio Vaticano II, che avrebbe cambiato il volto della chiesa cattolica. Alcuni negano questo fatto, altri dicono che il mutamento non toccò la sostanza delle cose. Altri ancora che il concilio fu un tradimento della tradizione. Giuseppe Ruggieri evidenzia i nodi centrali che hanno fatto del concilio un evento singolare, che ha dato inizio a una nuova stagione della chiesa: l’atteggiamento davanti alla Parola testimoniata nelle Scritture ebraico-cristiane, dopo la controversia antiprotestante; la considerazione della storia moderna non piú ridotta a una congiura dei malvagi contro l’autorità della chiesa; la concezione della chiesa stessa nella sua liturgia, nel suo governo, nel rapporto con le chiese non cattoliche; la considerazione degli «altri»: gli ebrei, le grandi religioni dell’umanità, le società fondate sul riconoscimento dei diritti umani, primo fra tutti la libertà religiosa.

“Ritrovare il concilio” di Giuseppe Ruggieri. Dal 4 settembre in libreria. Einaudi editore.

Negli anni della giovinezza e prima di diventare forse il piú grande innovatore della letteratura americana contemporanea, David Foster Wallace si è a lungo dedicato al tennis, entrando nelle classifiche regionali e sfiorando la fama che ha saputo costruirsi altrove, e con ben altri esiti. E il tennis è rimasto una delle sue grandi passioni, tradotta in pagine memorabili, da Infinite Jest a Tennis, Tv, trigonometria e tornado. Fino a questi due grandi saggi, qui raccolti insieme per la prima volta e dedicati rispettivamente a Roger Federer e a un’epica edizione degli Open, ma anche a mille altre cose: lo scontro omerico tra il talento e la forza bruta, tra la bellezza apollinea di una volée perfetta e gli interessi economici «sporchi» che ruotano intorno a ogni sport; il mistero ineguagliabile di uno sport che sembra basato su una moltiplicazione geometrica delle variabili, ma che, in fondo, si riduce al confronto di un atleta con se stesso e con i propri limiti, tra solipsismo e trascendenza. Il tutto, nella lingua immaginifica e inimitabile che i fan di David Foster Wallace hanno imparato da tempo a conoscere e amare.

“Il tennis come esperienza religiosa” di David Foster Wallace. Dal 4 settembre in libreria. Einaudi editore.

Immaginiamo per un istante una società umana in cui ciascuno fosse in grado di trovare in se stesso, piuttosto che all’esterno, l’origine dei propri malesseri e patologie: che rivoluzione sarebbe! Quando sorge una patologia o un infezione siamo portati automaticamente ad accusare il microbo, ma se invece andassimo a cercare ciò che ha reso fragile la persona cosa succederebbe? Forse potremmo comprendere perché a causa di uno stesso microbo, certe persone sono affette da gravi malattie infettive mentre altre restano dei “portatori sani”. I “fattori di rischio” ormai sono la spiegazione per ogni malattia, ma tutti sappiamo che possiamo contrarre una malattia senza  essere stati esposti ai suoi fattori di rischio o, inversamente, restare in buona salute dopo una lunga esposizione a questi stessi fattori! Quando l’uomo si sarà abituato a cercare dentro di sé ciò che l’ha reso fragile, potrà accedere a una maggiore padronanza della sua persona. Finalmente cosciente dei suoi dispiaceri e non più soltanto vittima, consapevole della sua parte di responsabilità per ciò che gli accade, potrà diventare attore e contribuire alla sua guarigione in tutti gli ambiti della vita. In questa pubblicazione, leggerete che una malattia è legata a delle esperienze negative, a dei cattivi ricordi. Un cattivo ricordo che influisce negativamente sull’immunità favorendo così le infezioni, i tumori, ecc.! In medicina, siamo accecati da prodezze tecnologiche sempre più stupefacenti, ma la nostra comprensione e la nostra gestione delle malattie (emicranie, Alzheimer, melanoma…) restano a un punto morto. Non ci diamo abbastanza tempo di riflettere e continuiamo a ragionare secondo dogmi e postulati antichi, confondendo fattori di rischio con cause prime.

“La compensazione simbolica” di Giorgio Mambretti e il Cridothm. Dal 6 settembre in libreria. Uno editore.

GIALLI, NOIR E THRILLER

Dopo il divorzio da un uomo violento, Yasuko cresce da sola la figlia Misato e cerca di rifarsi una vita indipendente, tenendo lontani gli errori del passato. Quando l’ex marito si presenta alla sua porta per estorcerle del denaro, minacciando sia lei che la figlia, Yasuko perde il controllo e lo uccide strangolandolo con un cavo. Il vicino di casa, il signor Ishigami, un meticoloso professore di matematica di mezz’età, ha sentito tutto e, invece di denunciare l’accaduto, si offre di aiutare Yasuko, a patto che lei e la figlia seguano alla lettera i suoi ordini. L’insospettabile matematico ha un piano degno della sua professione in cui niente è lasciato al caso: si occupa del cadavere e costruisce per le due donne un alibi inappuntabile. Ma l’investigatore Kusanagi, a cui viene affidato il caso, capisce immediatamente di aver bisogno d’aiuto e si rivolge all’infallibile dottor Yukawa, alias Galileo, un fisico che collabora con la polizia. Il fisico intuisce che il delitto nasconde qualcosa di molto anomalo e che c’è qualcuno che cerca ingegnosamente di depistare le indagini. Un inedito ritratto del Giappone moderno, tra solitudine e alienazione in cui Higashino, magistrale burattinaio, è capace di far muovere i personaggi in maniera impeccabile e perfettamente verosimile.

“Il sospettato x” di Keigo Higashino. Dal 7 settembre in libreria. Giunti editore.

Berlino, la città più sexy e frenetica d’Europa, è sprofondata in un incubo: un serial killer sceglie vittime femminili e, sulle scene dei delitti, dispone piume e uccelli morti in un inquietante rituale. Chi l’ha visto sostiene che non sembra neanche umano. Nils Trojan è il detective più abile e in città ma, dopo un divorzio difficile, sta attraversando una profonda crisi: paralizzato da ansie e angosce, per fermare il killer dovrà confrontarsi con le proprie paure. Che l’assassino sembra conoscere benissimo…

“Il profanatore” di Max Bentow. Dal 4 settembre in libreria. Sperling & Kupfer editore.

Dall’autore de L’esorcista, un horror dal gusto classico con un vibrante tocco di homour nero.  New York, anni Novanta. Joan Freeboard è un agente immobiliare ambiziosa e di successo. Ha fra le mani un grande affare: la vendita di Elsewhere, una villa costruita negli anni Trenta su una boscosa isola del fiume Hudson, ormai disabitata da anni. Ma quella che sembra un’occasione d’oro nasconde un impedimento non da poco: si dice che la proprietà, già scena di diversi omicidi, sia infestata da fantasmi che uccidono chiunque vi soggiorni. Joan arruola allora un esperto di paranormale, una sensitiva e uno scrittore e insieme a loro si trasferisce nella villa per una settimana, per sfatare questa terribile nomea. Ma le cose andranno diversamente: isolati da tutto in seguito a una tempesta, i quattro sperimenteranno l’oscura forza delle presenze occulte che si aggirano nella casa, in un crescendo di terrore che li porterà a una imprevedibile e spaventosa rivelazione finale.

“Il traghettatore” di William Peter Blatty. Dal 6 settembre in libreria. Fazi editore.

È un freddo pomeriggio di Capodanno, in un paesino dell’entroterra ligure. Ardelia Spinola, genovese, è medico legale. Viene chiamata per un duplice omicidio: due algerini uccisi a fucilate in una casupola di campagna. Uno faceva il pediatra, l’altro era ancora un ragazzo. Poco lontano, mentre si avvicina al suo pick-up, Ardelia trova una chiavetta usb e prima di consegnarla al giudice decide di dare un’occhiata. Quando la apre, trova un testo in arabo… Inizia così un’indagine difficile e molto pericolosa, anche perché Ardelia ama fare di testa sua. Per fortuna a darle una mano, c’è Gabriel, un ottantenne che dalla vita ha imparato molte cose. E poi ci sono le amiche, quelle che arrivano da Genova e quelle che incontra nelle sue avventure. Cristina Rava ci fa scoprire una Liguria inedita, piena di ricchezze segrete, colta nella luce fredda dell’inverno: piccoli borghi, un tempo chiusi su sé stessi, ma anch’essi ormai aperti al mondo. È lo scenario ideale per Ardelia, un personaggio femminile di rara simpatia, con le sue manie e le sue passioni: i gatti che vivono con lei, le specialità della cucina locale e di quella etnica, le chiacchiere tra donne, e il suo pick-up Mitsubishi L200, indispensabile compagno delle sue escursioni notturne lungo le strette stradine dell’entroterra…

“Un mare di silenzio” di Cristina Rava. Dal 6 settembre in libreria. Garzanti editore.

1599. A POCHI MESI DALL’APERTURA DELL’ANNO SANTO, UNA TERRIFICANTE RIVELAZIONE STA PER SCUOTERE LA CITTÀ ETERNA. Nelle proprietà di Francesco Cenci, ucciso dalla figlia Beatrice, un antiquario rinviene un teschio deforme. L’uomo lo sottopone subito a Leonia e Grifo, emissari di Rodolfo ii, il folle imperatore noto per la sua passione per gli oggetti bizzarri. Ma davanti a quei resti così inquietanti, Leonia non ha alcun dubbio: è il cranio del famoso e temibile Maestro del Monogramma, il pittore romano condannato dall’Inquisizione, autore dell’Alfabeto di Erode, il libro che conteneva incisioni raccapriccianti e sacrileghe. L’inattesa scoperta sembra dischiudere per Leonia e la sua guardia del corpo una grande opportunità. E se quel reperto fosse un indizio per rintracciare un testo così raro e smisuratamente prezioso? Roma intanto è teatro di gravi eventi. Durante le sue ripetute estasi, una suora annuncia un giubileo infernale e l’apertura del Regno dei Morti. Poco dopo, quattro bambini, con i nomi degli Evangelisti, spariscono misteriosamente. C’è forse un legame tra l’angosciante profezia, le incisioni dell’Alfabeto di Erode e le quattro scomparse? Chi trama per seminare sospetti e paure in una Roma che si prepara all’Anno Santo? Nelle viscere di Roma, dove un tempo si svolgevano strani riti e terribili sacrifici, è nascosta la verità. Ma la via per raggiungerla è disseminata di morte.

“Alphabetum” di Massimo Pietroselli. Dal 6 settembre in libreria. Newton Compton editore.

Da quando il padre è morto in un terribile incidente stradale, Polly si è chiusa sempre di più in se stessa e ha lentamente estromesso dalla sua vita la matrigna Ivona. Per cercare di recuperare il loro rapporto, Ivona decide di trascorrere alcuni giorni in una casa in mezzo ai boschi, lontano da televisione, telefono e internet. Fin dal loro arrivo, l’accoglienza non è delle migliori: il vicino di casa, Adrian, alquanto eccentrico, le spaventa informandole dell’omicidio efferato avvenuto qualche giorno prima, poco lontano da lì. Non possono neanche andarsene, perché l’auto non dà più segni di vita. Fortissime nevicate e temperature glaciali rendono difficile, se non impossibile, anche muoversi a piedi. Le due donne si rendono conto che l’isolamento tanto cercato si è trasformato in una prigione. Dovranno fidarsi di Adrian e chiedere il suo aiuto per riparare la loro macchina. Ma il giovane è preda di im- provvisi scoppi d’ira e ha un passato da galeotto. Una speranza sembra presentarsi con l’arrivo di Conny, un poliziotto. Ma non tutto è come sembra… In un alternarsi di colpi di scena, Jakobsson riesce a costruire con mano sapiente un intreccio da incubo e a trascinare il lettore verso un folgorante epilogo.

“Alla fine della strada” di Bjorn B. Jakobsson. Dal 6 settembre in libreria. Newton Compton editore.

Nell’America di inizio secolo, Isaac Bell, trentacinquenne di bell’aspetto, dai modi gentili ma decisi, ultimo rampollo di una ricchissima famiglia di banchieri, ha scelto la strana carriera dell’investigatore/cacciatore di taglie. E nel suo mestiere è il più bravo. Solo lui dunque può catturare il terribile “Macellaio”, un bandito spietato che rapina le banche senza lasciare traccia né testimoni, visto che uccide chiunque incroci la sua strada… Unico indizio: il mezzo usato dal Macellaio per spostarsi sulle strade americane, il treno. Mentre una donna misteriosa cerca di fermarlo, Bell inizia a farsi un’idea di chi si nasconda dietro i mille travestimenti del Macellaio…

“Il cacciatore” di Clive Cussler. Dal 6 settembre in libreria. Longanesi editore.

Lo Zio è un boss della camorra, lucido, spietato, con un grande talento imprenditoriale. Un leader e un affarista nato, due doti decisive nei Quartieri Spagnoli. Ha però una fatale debolezza: il Grande Fratello. Non si perde una puntata del GF neanche quando è costretto a vivere in latitanza, braccato dall’agente di polizia Woody Alien, così soprannominato per la bruttezza intellettualoide, che potrebbe incastrarlo grazie a un misterioso informatore. Allora i guaglioni dello Zio – i cinque “mostri” Alberto ’o Malamente, Germano Spic e Span, Sandruccio la Zitella, Pasquale Bruciulì e Biagio ’o Femminiello – arruolano un “bravo ragazzo” per mandargli un messaggio dalla Casa: il pusher Anthony, ventenne incensurato, ma in compenso lampadato e depilato. Dopo un estenuante addestramento, Anthony riesce a superare il provino ed entra nel cast. E sarà proprio lui a dare il colpo di… scena. Con una scrittura plastica e uno humour paradossale, Stefano Piedimonte ha trovato un modo speciale di raccontare una realtà dura come quella napoletana: restituisce operai e manager del crimine ai loro gesti, ai loro tic, al loro linguaggio, alla loro infernale quotidianità, e proprio per questo li colpisce nel vivo.

“Nel nome dello Zio” di Stefano Piedimonte. Dal 6 settembre in libreria. Guanda editore.

FANTASY

Il pianeta Loka è stato colonizzato da un’élite di terrestri facoltosi e spregiudicati, gli unici superstiti di una Terra ormai inabitabile. Fra loro ci sono scienziati senza scrupoli che hanno creato una sub-razza di schiavi da sfruttare biecamente. Sono androidi senzienti costituiti da genoma umano e circuiti elettrici, e occupano il posto più infimo della società nel sistema di caste gerarchiche di Loka. Ma queste creature hanno un cuore, un’etica e una volontà. Sono quasi umani e, forse, troppo umani. Questa è la storia di una di loro, la quindicenne Kayla 6982 che, con l’amica Mishalla, si lancia in una pericolosa avventura per scoprire le agghiaccianti verità del piano mostruoso architettato dagli umani. Umiliazioni, razzismo, coraggio e lealtà tessono una trama sorprendente in cui trova posto anche l’amore. Sul polveroso pianeta Loka illuminato da due pallidi soli, sboccia una bellissima storia proibita fra un umano di alto rango, nipote di un vecchio scienziato illuminato, e la giovane Kayla. In un territorio esotico e insidioso, dove si levano grida di ribellione e libertà, si muovono gli indimenticabili protagonisti di questo romanzo, così verosimile e toccante. Un libro da dedicare a chi è troppo giovane per avere visto Blade Runner.

“Kayla 6982” di Karen Sandler. Dal 7 settembre in libreria. Giunti editore.

Un romanzo ambientato in un universo post-apocalittico in cui, a causa del riscaldamento globale, le acque hanno ricoperto gran parte della superficie terrestre. A seguito di questa catastrofe ecologica l’intero genere umano è posto di fronte alla scelta di disputarsi il poco spazio rimasto a disposizione, o spostarsi negli sconfinati abissi oceanici. In questo universo acquatico le abitazioni hanno la forma di gigantesche meduse attorno alle quali si estendono sterminate coltivazioni sottomarine; gli uomini, la cui pelle emana uno strano bagliore, si nutrono di piccoli pesci luminescenti, hanno riserve di ossigeno liquido per respirare sott’acqua e nuotano fasciati in avveniristiche tute idrorepellenti, spostandosi a bordo di rapide vetture. È qui, tra le profondità oceaniche, che Ty Towson è nato e cresciuto, ma quando incontrerà Gemma, una ragazza che viene dal mondo emerso in cerca di suo fratello scomparso in mare, la sua vita diventerà improvvisamente più complicata. Insieme, Ty e Gemma dovranno affrontare pericolose creature e avventurarsi in remote città lungo frontiere sommerse. Più scenderanno tra i fondali più scopriranno oscuri segreti che nemmeno il mare riuscirà a nascondere.

“La colonia sommersa” di Kat Falls. Dal 6 settembre in libreria. Fazi editore.

RAGAZZI

Per mille mozzarelle, Geronimo ha rotto l’orologio che gli aveva regalato nonno Torquato tanti anni fa. Che guaio! Per aggiustarlo il nonno gli consiglia di andare alla Bottega delle Ore Incantate e parlare con l’orologiaio Precisio Meccanicis. La bottega si rivela ben presto un mondo incantato, da cui Geronimo approderà nel magico Regno della Fantasia. Ma chi è la dolce anziana che accoglie Geronimo a Castelcristallo? Si tratta proprio di Floridiana, la regina delle Fate, vittima di un incantesimo malvagio che la sta facendo invecchiare velocemente e inesorabilmente. E con lei, è destinato a scomparire tutto il Regno della Fantasia! Geronimo per salvare Floridiana dovrà aggiustare il Segnatempo Cronofantàsico, il magico orologio del Paese del Tempo, le cui lancette hanno misteriosamente iniziato a girare più veloci, accelerando lo scorrere del tempo nell’intero regno! Due pagine con serigrafie profumate permetteranno ai lettori di scoprire il profumo di fata a il tanfo di strega! Una nuova imperdibile avventura da vivere con Geronimo, il Cavaliere senza Macchia e senza Paura!

“Ottavo viaggio nel Regno della Fantasia” di Geronimo Stilton. Dal 4 settembre in libreria. Battello a Vapore editore. 

Due nuovi titoli per la collana del Battello a Vapore dedicata agli scienziati in erba. Per chi ancora non sa leggere ma è già curioso di scoprire il mondo che lo circonda. Il professor Folgore sta leggendo un libro ma ecco che la luce scompare perché arriva la notte. È un bel problema, non si vede niente, come si fa a sapere come va a finire la storia? L’uomo insegue il sole, raggiunge la luce e continua a leggere ma dura poco perché la notte arriva anche lì.

“Il sole si mette il pigiama” di Agostino Traini. Dal 4 settembre in libreria. Battello a Vapore editore.

VARI

I tempi richiedono sobrietà: cogliamo questa necessità come un’opportunità di riflessione, di conoscenza e di crescita. Vivere zen è per Dominique Loreau la chiave dell’armonia; in questo libro, che è anche una guida molto pratica al benessere psicofisico, all’eleganza, a una raffinata qualità di vita, ci spiega che conquistare l’arte della semplicità è, tra l’altro:
• liberare la mente dai pregiudizi (per aprirsi a domande e risposte nuove);
• imparare ad apprezzare il silenzio (e anche a meditare e ascoltare gli altri);
• svuotare gli armadi (per l’80% del tempo indossiamo solo il 20% del nostro guardaroba);
• abbandonare gli acquisti compulsivi e smettere di accumulare oggetti inutili (che ingombrano la casa e la mente);
• coltivare la vera bellezza in tutte le sue forme;
• mettere a fuoco il proprio stile (indipendentemente dall’età, senza farsi manipolare);
• prendersi cura del proprio corpo e dare valore al relax;
• utilizzare pochi e ottimi prodotti naturali di bellezza;
• mangiare meno ma alimenti di ottima qualità;
• riscoprire ogni tanto la fame…

“L’arte della semplicità” di Dominique Loreau. Dal 6 settembre in libreria. Vallardi editore.

La dama è uno dei giochi da tavolo e da competizione più praticati e antichi del mondo. Diffuso molto anche in Italia, pochi ne conoscono le regole ufficiali. L’apparente semplicità del gioco cela in realtà un ginepraio di astuzie, di calcoli matematici, che esaltano e affinano le doti dell’intelletto e, in particolare, i processi decisionali, le capacità di autocontrollo, la memoria visiva e i propri limiti. Al mondo damistico e alle migliaia di appassionati che ne fanno parte, Vallardi offre oggi un nuovo manuale sul gioco della dama italiana in cui, oltre a essere tratteggiati gli elementi fondamentali della strategia, vengono magistralmente inseriti avvincenti riferimenti storici, artistici e culturali e viene spiegata la distinzione tra le differenti specialità del gioco. Un libro che si indirizza al principiante ma anche al giocatore esperto, affrontando regole e tattiche del gioco, proponendo esercizi e fornendo consigli per la pratica agonistica, e illustrando con 185 diagrammi i principali esempi di aperture e fasi della partita. Un testo completo e per tutti, per svelare i segreti di uno dei giochi più popolari nel nostro paese.

“La dama” di Marcello Gasparetti. Dal 6 settembre in libreria. Vallardi editore.

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