ROMANZI
“Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.”
Fai bei sogni è un romanzo sulla verità e sulla paura di conoscerla, una storia che ci insegna ad accettare la sofferenza e a buttarci alle spalle la sfiducia e la paura che limitano la nostra vita.
Fai bei sogni è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni.
Fai bei sogni è la storia di un bambino, e poi di un adulto, che imparerà a superare il più grande dei dolori: la perdita della mamma.
È il racconto di una crescita, di una vita senza l’appiglio più solido: vicende a volte drammatiche, a volte ironiche e divertenti, che racchiudono il senso profondo di una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono. Fino alla conquista di un amore e di una vita piena e autentica.
“Fai bei sogni” di Massimo Gramellini. Dal 1 marzo in libreria. Longanesi editore.
Adàm ogni giorno ricomincia da capo: un treno diverso, un’uni- versità diversa, una donna diversa. Il lunedì parte da Milano all’alba, aspetta la coincidenza a Tortona e va a insegnare ebraico ad Ales- sandria; poi, se i preliminari con Paola procedono senza intoppi, riesce a rientrare in tempo per fare la spesa e preparare la cena per la moglie Hhava. Il martedì a Bergamo potrebbe anche non andare, il compenso per le sue lezioni è troppo basso, ma a Bergamo c’è Monica, con il suo naso semitico, i suoi riccioli rossi, la sua voce roca, il suo accento irresistibile. Il mercoledì a Pavia lo aspetta la collega Teresa, il giovedì a Treviso fa l’amore con Fernanda nel lo- cale caldaia, il venerdì a Verona sale nel monolocale di Sasha con una fetta di torta altoatesina, ma il sabato finalmente si riposa. Il sabato Adàm corre sul lungomare di Levanto, si ferma a scrivere una poesia al bar Sereno, sveglia la moglie con il profumo dei biscotti appena sfornati. Ogni settimana si ripete come una giostra infinita, come un viaggio in tondo da un microcosmo all’altro. Finché un giorno, del tutto inaspettata, si apre anche per lui una via di fuga: la speranza di un’unica vita, di un mondo solo, dove potersi abbandonare in pace. Bar Atlantic è la storia di un precario della scuola, della vita, dell’amore: di un casalingo inquieto che venera sua moglie e ha un’amante diversa in cinque città.
“Bar atlantic” di Bruno Osimo. Dal 1 marzo in libreria. Marcos y Marcos editore.
Nitido e scritto a macchina, il biglietto in busta sigillata infilato sotto la porta confermava l’appuntamento. Arundhati Roy aspettava questa notizia da mesi, era pronta: doveva farsi trovare al tempio di Ma Danteshwari nell’orario e nel giorno stabiliti, con la macchina fotografica, il tika e una noce di cocco. In questo modo il pericoloso ribelle adivasi che avrebbe incontrato, a sua volta provvisto di cappellino, rivista hindi «Outlook» e banane, avrebbe potuto riconoscerla. Ad accoglierla, però, c’era un ragazzino dall’aria tutt’altro che minacciosa, e per giunta senza giornale né banane, veloce spuntino consumato per ingannare l’attesa. Molto poco professionale per chi costituiva «la più grande minaccia per la sicurezza interna» dell’India, come sostenuto senza mezzi termini dal primo ministro Chidambaram in persona. Comincia così questa coraggiosa e sorprendente ricognizione attraverso un’India sconosciuta, il cui orizzonte fisico ed economico negli ultimi decenni è stato completamente ridisegnato dalle multinazionali. Con la connivenza del governo, le grandi aziende si sono impadronite delle terre, delle foreste, delle vite delle popolazioni locali in maniera del tutto illegittima e anticostituzionale. Ma i poveri di questi villaggi hanno deciso di fare fronte comune e di unirsi alla ribellione maoista per guidare la più grande democrazia del mondo verso un futuro alternativo al capitalismo selvaggio e all’avidità dilagante.
“In marcia con i ribelli” di Arundhata Roy. Dal 1 marzo in libreria. Guanda editore.
L’antropologa forense Vivien Cairn teme di aver perso la testa per sempre. La sua libido è fuori controllo e il desiderio la rende cieca, tanto da provocarle una sorta di amnesia temporanea. Sarà l’intervento di un estraneo terribilmente sexy a farle realizzare che in gioco c’è molto di più della sua sanità mentale. E mentre un killer spietato miete una vittima dopo l’altra, e Dain Hawkins si fa strada tra piste indecifrabili e coincidenze troppo evidenti per essere ignorate, i due capiranno che forse i crimini che imperversano sono collegati agli strani comportamenti della donna. Ma questo non scoraggia Dain, che vorrebbe spingersi oltre con Vivien, e così lei dovrà confrontarsi con il peggiore dei suoi incubi, ma anche con una passione sconosciuta e senza limiti che riscriverà per sempre il suo destino. Cos’è più insidioso, l’oscurità di un demone o il terrore di perdersi fra le braccia dell’amore privo di freni?
“Le ombre del demone” di Eve Silver. Dal 1 marzo in libreria. Leggere editore.
SAGGI
Possiamo battere la crisi? Non sarà facile, ma la risposta è sì. Se sapremo guardare l’Italia con occhi diversi da quelli delle agenzie di rating, con l’affetto e la curiosità necessari a cogliere i nostri tanti talenti. Ermete Realacci prova a farlo. Racconta, dal Nord al Sud, storie di un’alleanza tra imprese e comunità, tra ambiente e nuovi modi di vivere che possono traghettarci verso un paese più desiderabile e più competitivo. È Green Italy. Dove la green economy sposa le vocazioni nazionali, tiene insieme le tradizioni con l’elettronica e la meccanica di precisione. Punta su qualità, ricerca e conoscenza per produrre un’economia più sostenibile e innovativa. Si apre ai mercati globali e rinsalda i legami con il territorio, facendosi forte della coesione sociale e del capitale umano. È la via di un patriottismo dolce che può cambiare l’Italia. Un’idea di futuro per l’economia, la società, la politica.
“Green Italy” di Ermete Realacci. Dal 1 marzo in libreria. Chiarelettere editore.
La storia dell’uomo più veloce del mondo raccontata dalla sua viva voce.
L’autobiografia dell’atleta più atteso delle Olimpiadi di Londra 2012.
La storia dell’uomo più veloce del mondo raccontata dalla sua viva voce. Dalle partite a calcio e cricket sotto il caldo sole giamaicano alla scoperta che quel ragazzino smilzo poteva correre veloce, molto veloce. Dalla doppietta olimpica (100 e 200 metri) di Pechino 2008 agli incredibili, e apparentemente imbattibili, record del mondo nelle due specialità. Ma quella di Usain Bolt, l’uomo più atteso delle Olimpiadi di Londra 2012 non è solo una storia sportiva: ci sono anche la sua famiglia, i suoi amici e le peculiarità della cultura giamaicana, ci sono gli alti e bassi tipici delle carriere di tutti gli atleti e l’impegno e i sacrifici necessari per rimanere al top. E poi le feste, il cibo-spazzatura, la musica dancehall e le auto veloci. Perché Usain Bolt non è solo un superman: è anche e soprattutto un ragazzo di venticinque anni che vuole vincere senza rinunciare a tutto ciò che rende divertente la vita dei suoi coetanei.
“Questo sono io” di Usain Bolt. Dal 29 febbraio in libreria. Baldini & Castoldi editore.
«Penso all’odore della guerra, ai proiettili schivati, alla stanchezza accumulata e ai milioni di persone che vogliono conoscere la verità su questo conflitto, e lo riassumo nell’immagine del dittatore ucciso».
Cosa si sente quando si è in prima linea, attorniati da guerriglieri ed esposti al fuoco? I sensi sono all’erta, picchi di adrenalina e momenti di quiete (prima della tempesta) si susseguono in un’altalena di emozioni da cardiopalma. Quando sei in prima linea, al fronte, dove guerriglieri combattono per qualcosa che è diventato più importante delle loro stesse vite, sai solo che stai rischiando tutto anche tu per l’importanza di esserci e di comunicare al mondo ciò che accade.
In un giorno al fronte, in guerra, si formano legami, amicizie, coincidenze: ma il ritmo delle giornate brucia spesso tutto quello che si è costruito. Perché lì, al fronte, si è esposti alla sorte del momento, nella stretta di avvenimenti che nessuno di quelli che ti stanno intorno può più controllare. In balìa della Storia.
“L’odore della guerra” di Bucciarelli e Citati. Dal 1 marzo in libreria. Aliberti editore.
Per fabbricare una molotov può risultare fondamentale una manciata di sapone, proprio quello che le mamme usano per il bucato. Darioush l’ha imparato durante i giorni concitati della Rivoluzione, e ora vuole confezionarne una con le sue mani per punire in maniera spettacolare il figlio del pollivendolo che ha ucciso uno dei suoi adorati colombi.
Per Darioush il «gioco dei colombi», il piú popolare sui tetti di Teheran, è una gioia complessa, che ha a che fare con la guerra e con la fantasia: gli permette di volare in cielo secondo le regole della terra, di combattere, fremere, tubare, catturare prede nemiche.
Ma la verità è che Darioush non fa che combinare guai, nel tentativo maldestro d’imitare i suoi film preferiti, quelli che ormai circolano quasi clandestinamente. Compagno inseparabile, Zal, che sarebbe disposto a seguire Darioush in qualsiasi impresa, persino sulla prima linea del fronte. È cosí che si ritrovano in mezzo alle bombe vere, quelle irachene, dopo aver tanto giocato alla guerra. Ed è cosí che nella loro testa i martiri bambini di cui parla l’Ayatollah possono prendere il posto degli eroi del cinema. Ma il nemico, alla fine, ha tutta l’aria di uno come loro due, che parla una lingua diversa eppure ha negli occhi la stessa irriducibile vitalità.
Con la sua scrittura rapida, vivida, tutta scene, capace di seguire un’esistenza nei suoi ritmi, Hamid Ziarati torna a raccontare l’energia dei ragazzini, restituendone la spensieratezza, l’incoscienza, ma anche lo smarrimento di fronte alla cieca perentorietà dell’integralismo religioso. Aiutandoci a capire con la pura forza della narrazione quanto possa essere superficiale il nostro sguardo sui mondi che non conosciamo.
“Quasi due” di Hamid Ziarati. Dal 1 marzo in libreria. Einaudi editore.
GIALLI, NOIR E THRILLER
In un futuro non lontano in cui lo Stato si fa carico di risolvere i problemi di tutti – abitazioni, disoccupazione, iniquità sociali – qualcosa inaspettatamente sfugge ai controlli. Una lettera minatoria viene recapitata nel palazzo dell’editoria, sede delle centinaia di testate del Paese, tutte scrupolosamente depurate di qualsiasi notizia possa turbare la serenità dei cittadini. Il caso viene affidato al cupo ispettore Jensen, che non appena inizia le sue indagini si trova invischiato nel misterioso trentunesimo piano di un palazzo che ne conta solo trenta.
«La busta era bianca e del tipo piú comune. Era affrancata con tre francobolli e nell’angolo sinistro in basso c’era l’etichetta rossa della raccomandata. La busta conteneva un foglio di carta piegato in quattro. Sia l’indirizzo sia il testo erano composti con lettere incollate, evidentemente ritagliate da un giornale. La carta sembrava essere di ottima qualità e il formato appariva insolito. Jensen tenne il foglio tra le punte delle dita e lesse:
Come rappresaglia per l’omicidio che avete commesso, una bomba a orologeria a elevato potenziale è stata piazzata nell’edificio ed esploderà esattamente alle quattordici del ventitre marzo, fate in modo che gli innocenti si salvino».
“Delitto al trentunesimo piano” di Per Walhoo. Dal 1 marzo in libreria. Einaudi editore.
Per tutti i fan della fortunatissima serie televisiva, il nuovo episodio in onda dalla seconda metà di gennaio su FOX CRIME.
Dexter Morgan è l’uomo dalla doppia identità, irreprensibile ematologo consulente della scientifica di Miami e soprattutto feroce serial killer giustiziere di ogni sorta di malviventi impuniti. Questa volta è sulle tracce di un serial killer che spappola le sue vittime, poliziotti, con un martello e di un altro assassino che cerca di incastrare Dexter e che lui deve quindi ritrovare ad ogni costo sviando le indagini dei suoi colleghi ed uccidendo il vero colpevole. Il nostro antieroe ci parla in prima persona della sua doppia vita, ha il suo codice morale che ci fa tifare per lui ed è interessante vedere come si muove e ragiona. Per contrasto, si ritrova circondato da persone altamente emotive, a partire da una sorella poliziotta che agisce prima di pensare, un collega di lavoro di origine giapponese che pensa solo al sesso e una moglie che lo adora ed è gelosa di lui. Il fascino e il successo di questo originale personaggio sta proprio in questa sua umanità.
“Doppio dexter” di Jeff Lindsay. Dal 28 febbraio in libreria. Mondadori editore.
FANTASY
Scampata all’aggressione di alcuni ghoul in un magazzino nella periferia di Chicago, l’investigatrice privata Kira Graceling è costretta a restare una settimana prigioniera del vampiro Mencheres, che vorrebbe cancellarne i ricordi.
Nelle sue visioni Mencheres vede solo una distesa di oscurità e pensa che sia meglio morire, anche per eliminare il problema di una vecchia faida con il suo più acerrimo nemico: Radjedef, suo zio e Guardiano della Legge, che vorrebbe ottenere il potere che Tenoch, suo signore, ha lasciato in eredità al nipote. La presenza di Kira nella vita del vampiro ha però un effetto inaspettato, e ben presto Mencheres si innamora di lei e si lascia convincere a liberarla. Presi da un’implacabile attrazione, Kira e Mencheres non riescono a stare lontani… Guai seri sono in vista per Kira, che dovrà vedersela, tra gli altri, con Aken, il traghettatore dell’oltretomba.
Grazie all’aiuto di Vlad, Cat, Bones e Veritas, Mencheres cercherà in tutti i modi di mettere in salvo Kira, liberarsi di Radjedef e consegnarlo ad Aken; e sarà proprio il sovrano del Duat a svelargli importanti rivelazioni sulle visioni che lo ossessionano… e che potrebbero rivelarsi molto più sorprendenti di quanto lui si aspetti.
“Il bacio eterno dell’oscurità” di Jeanine Frost. Dal 1 marzo in libreria. Fanucci editore.
Il secondo capitolo di una saga appassionante, che riprende l’eterno mito delle sirene e lo intreccia con elementi di paranormale. Una trama ricca di colpi di scena e di suspence, con una protagonista indimenticabile
Dopo aver tragicamente perso la sorella maggiore e scoperto chi – o che cosa – realmente è, Vanessa torna a casa. Ma le sirene che ha combattuto e sconfitto adesso vogliono vendicarsi. Ed è il corpo di Vanessa quello che vogliono vedere trascinato dalla corrente. Per proteggere se stessa e coloro che ama, Vanessa ha bisogno di un potere che sa di possedere, ma che non sa usare.
L’unica strada è accettare la propria natura e quello che implica. E c’è solo una persona alla quale chiedere aiuto, sfortunatamente è la stessa la cui esistenza Vanessa vorrebbe dimenticare.
“Il richiamo della sirena” di Tricia Rayburn. Dal 28 febbraio in libreria. Piemme Frreway.
Per dimostrare il proprio valore, il giovane mago Lorkin ha intrapreso un viaggio pericolosissimo, inoltrandosi nel cuore delle terre di Sachaka, da sempre in lotta contro il regno di Kyralia. Tuttavia, grazie al suo coraggio e alla sua ferrea determinazione, il ragazzo riesce non solo a sopravvivere alle insidie del deserto, ma anche a conquistare la fiducia delle Traditrici, un gruppo di maghe sachakane che praticano incantesimi tanto antichi quanto potenti, incantesimi che potrebbero essere di vitale importanza per sconfiggere Skellin, il mago che minaccia di sottomettere il governo di Kyralia al proprio volere. Non tutte le Traditrici però credono che sia giusto condividere le loro conoscenze con uno straniero, anzi c’è chi trama nell’ombra per eliminarlo…
Nel frattempo, alla Corporazione dei Maghi di Kyralia, Sonea sta insegnando agli apprendisti i segreti della magia nera, perché anche loro siano pronti a difendersi dall’attacco di Skellin. I nuovi alunni sembrano molto promettenti, soprattutto la giovanissima Lilia. Ma, ben presto, Sonea si accorgerà che quella ragazza dal talento straordinario nasconde un oscuro segreto, un segreto che potrebbe minare l’esistenza stessa della Corporazione.
“La guaritrice dei maghi” di Trudi Canavan. Dal 1 marzo in libreria. Nord editrice.
RACCONTI
Rimasto fino a oggi inedito in Italia Prigioni e paradisi raccoglie brevi bozzetti, note di costume, impressioni, composti da Colette tra il 1912 e il 1932, molti dei quali precedentemente apparsi su riviste o volumi. Le dodici sezioni in cui si divide la raccolta compongono un’autobiografia sensoriale affatto priva di umorismo, che restituisce l’immagine della seduttrice scandalosa, ma anche di attenta osservatrice del mondo naturale e animale: vi compaiono le “bestie”, alle quali è legata da una fascinazione per il mostruoso che allo stesso tempo è inavvicinabilità; nozioni di botanica sulle varietà floreali dei giardini della Treille Muscate; le abitudini culinarie della Borgogna e il primo bicchiere di vino bevuto a tre anni che fu «come un colpo di sole, uno shock voluttuoso, un’illuminazione per le giovani papille»; le amicizie parigine con un ritratto insolito di Coco Chanel; il Nord Africa e i viaggi delle Note Marocchine alla ricerca dell’arabesco, una tessitura che ricrea la trama del mondo.
Nella scrittura la metafora in particolare è il mezzo per muoversi alla ricerca dei paradisi della sensibilità senza mai tralasciare l’aspetto estraneo e oscuro del reale. Un libro che saprà sorprendere il lettore che si avvicina per la prima volta all’universo metamorfico e sensoriale di Colette, e affascinerà ulteriormente chi dalla sua penna è già stato sedotto, offrendo un nuovo scorcio sull’opera di questa magnifica scrittrice del Novecento.
“Prigioni e paradisi” di Colette. Dal 27 febbraio in libreria. Del Vecchio editore.
VARI
Non c’è un solo grammo di autocommiserazione nelle parole di Marina Garaventa, mai. E sì che la sua vicenda medica lo giustificherebbe, segnata com’è, sin dalla nascita, dalla Sindrome Ehlers-Danlos («un gruppo clinicamente e geneticamente eterogeneo di patologie a carico del tessuto connettivo»), da una serie infinita di problemi e complicazioni ai danni principalmente delle articolazioni, della pelle e degli organi interni, e culminata con la perdita della mobilità e della parola. Quello che invece si può trovare nelle sue pagine, in cui si affollano anche ricordi d’infanzia e belle storie famigliari, divagazioni e interventi sull’attualità, è una dichiarazione di fede nella vita e la testimonianza di una battaglia indomita in nome suo e della sua essenza più preziosa: la comunicazione.
Bloccata sul suo «trono», tra cuscini e tubi, e con un computer aperto davanti, Marina Garaventa parla a tutti noi e dice le cose come stanno, sempre con precisione e lucidità, con dolcezza se le viene e, se occorre, con tagliente ironia.
“Voglio arrivarci viva” di Marina Garaventa. Dal 1 marzo in libreria. TEA editore.
Come ascoltare e interpretare correttamente le nostre emozioni prima che queste si trasformino in sintomi
A distanza di quasi dieci anni dalla pubblicazione del suo best seller I sintomi parlano (16 edizioni), Rossella Panigatti riprende il tema della malattia e della guarigione spirituale, affrontandolo secondo un nuovo approccio.
In Le emozioni parlano il punto di osservazione si sposta dal sintomo fisico al disagio che lo crea: sono così individuate, e analizzate, patologie della paura, del non ascolto, dell’iper-controllo, del disamore, dell’incapacità di esprimere e di ricevere, del vittimismo e della solitudine.
E, per ogni patologia, Rossella Panigatti offre consigli energetici e strumenti concreti di consapevolezza per riequilibrarsi e tornare a essere pienamente se stessi.
“Le emozioni parlano” di Rossella Panigatti. Dal 1 marzo in libreria. TEA editore.