ROMANZO
In un tratto desolato della costa uruguaiana, dove la sabbia si estende per chilometri e l’oceano getta sulla spiaggia densi cumuli di schiuma, avviene l’incontro di Arturo Balz, uomo che immaginiamo sul filo dei cinquant’anni, e una ragazza che si fa chiamare Cambogia. Ciascuno è in un momento di naufragio della propria vita e si porta dietro un passato cui non riesce a sfuggire. Parlano, si raccontano, in modo sempre parziale, con assoluta reciproca diffidenza, finché il lettore scopre che ciascuno dei due è in possesso di un segreto che per l’altro sarebbe vitale, o mortalmente doloroso apprendere, ma che tuttavia finirà per non svelare mai interamente. I fatti che a poco a poco prendono corpo risalgono al periodo storico più buio dell’Uruguay e dell’Argentina. Ne emerge la figura di Cecilia Asti – Tina per i compagni del movimento -, fuggita alla dittatura militare uruguaiana solo per scomparire nel vortice ancora più feroce di quella argentina; e quella di Rosie Doghram, che alla follia di un padre adottivo impegnato a costruirle una falsa memoria, può opporre unicamente la fuga nei romanzi. Ma sono gli sfondi a offrire le immagini che più a lungo rimangono impresse di questo romanzo: una costa spazzata dalle tempeste dell’inverno australe, il bar di una stazione di servizio sperduta lungo una strada nazionale dove una donna sferruzza interminabilmente mentre forse si sta preparando una tragedia, il labirinto inquietante di strade, caffè, modesti appartamenti di ragazzi, stazioni e binari morti di un’enigmatica Buenos Aires anni Settanta, le siepi e i prati all’inglese di un giardino che si fa prigione e teatro di incubi gotici. Su questi sfondi si dipanano storie segnate dal peso di ciò che non potrà mai essere detto. Sono luoghi di sconcerto o di silenzio dove segreti che nessuno può affrontare senza esserne travolto assumono la dimensione accecante e ineluttabile della catastrofe.
“La costa cieca” di Carlos Maria Dominguez. Dal 29 agosto in libreria. Sellerio editore.
Una mattina María José esce di casa e ha un incidente d’auto. Lo schianto è terribile e la ragazza, che era riuscita da poco a riprendere in mano la sua vita dopo un matrimonio infelice, finisce in un letto d’ospedale, vittima di un coma irreversibile. La vita, intanto è quella che le accade intorno mentre Maria José è lì, immobile; è la vita della madre, degli uomini che hanno fatto parte della sua vita, della migliore amica, che passano a turno dalla stanza e si siedono accanto a lei, ciascuno con i propri non detti, la propria infelicità. Ciascuno dipanando nella propria storia personale una relazione umana: tra madre e figlia, tra uomo e donna, tra amiche. E Maria José è il perno di un presente doloroso da cui, a ritroso, si naviga nel passato ricostruendo una trama di connessioni che nient’altro sono che la vita, con le sue illusioni, le sue frustrazioni, le sue solitudini. Oltre 100mila copie vendute in Spagna, per settimane nelle top ten dei bestseller e n°2 al Premio Planeta, il più prestigioso premio letterario spagnolo, La vita, intanto – pubblicato dai tipi di Editorial Planeta nel 2010 -, è il quinto romanzo di Carmen Amoraga, giornalista e scrittrice spagnola molto amata dalla critica il cui percorso è stato un vero e proprio crescendo: dal Premio Ateneo Joven de Sevilla per il romanzo d’esordio Para que nada se perda (1997) al premio de La Critica Valenciana per La larga noche (2003), all’essere finalista del Nadal con Algo tan parecido al amor (2007), fino a oggi con El tiempo mientras tanto, questo il titolo originale.
“La vita intanto” di Carmen Amoraga. Dal 28 agosto in libreria. Piemme editore.
Da sempre Rose, nell’attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa. Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod. Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all’Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l’Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all’eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo. Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d’amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell’Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall’orrore le vite di molte persone.
“Finchè le stelle saranno in cielo” di Kristin Harmel. Dal 30 agosto in libreria. Garzanti editore.
Siamo a Napoli. Maria è sposata con un operaio e ha tre figli, fa la manicure a mezzo tempo e vive in un modesto appartamento nelle case popolari alla periferia della città. Una famiglia come tante, relativamente povera ma dignitosa e, malgrado tutto, passabilmente felice. Poi il destino si mette di traverso. Il marito si ammala gravemente e nel giro di pochi mesi muore. La paura di non farcela, la certezza di un impoverimento ulteriore, lo spettro della miseria… Però Maria non è di quelle che si arrendono: per la sua famiglia, come ogni buona madre, è disposta a fare qualsiasi cosa. Ha 37 anni, è una donna attraente, e ha coraggio e intraprendenza. Diventa l’amante di Gennaro, ricco proprietario di un autosalone. Un giorno Gennaro le propone di trasportare un carico di cocaina da Napoli a una città della Svizzera. Ma è solo il primo passo… Per realizzare la sua piccola scalata sociale, Maria dovrà imparare altre, più aspre lezioni e condurre fino in fondo la sua guerra, senza guardare in faccia nessuno.
“Vita segreta di Maria Capasso” di Salvatore Piscicelli. Dal 29 agosto in libreria. E/O editore.
Tess non crede che nella sua vita siano possibili svolte: ha quasi quarant’anni, un marito che se n’è andato e un amante eternamente sposato. Finché, un giorno, l’arrivo di una lettera cambia ogni cosa: incredula, Tess apprende di aver ereditato un’antica e sontuosa dimora a picco sul mare in Sicilia: Villa Sirena. Decide di partire: e mentre accarezza l’idea di trasformare la sua nuova casa in un bed & breakfast, Tess scoprirà che una lunga e romanticissima storia lega l’isola alla sua famiglia. E, soprattutto, che tra i meravigliosi colori e gli incredibili sapori della Sicilia non c’è niente di più facile che innamorarsi di nuovo.
“La villa degli aranci fioriti” di Juliet Hall. Dal 28 agosto in libreria. Sperling & Kupfer editore.
C’è un uomo, solo, davanti a un lago. È giovane, ma sente che la sua esistenza sta per concludersi.
Le onde del lago sembrano onde di memoria, a ognuna corrisponde un ricordo. L’uomo è un poeta, è Catullo. Guardando il suo lago, il Garda, l’antico Benàco, Catullo ripercorre le tappe principali della sua breve vita: l’apprendistato presso il suo maestro Valerio Catone; l’incontro con Cesare nella casa del padre; le avventure a Roma con gli amici poeti Lucrezio e Anser; la ricerca dell’inafferrabile Camerio. Ma, quello che più conta, rievoca le fasi alterne del suo amore travolgente per una donna sposata, una donna dai due nomi, Clodia e Lesbia. Un amore che ha conosciuto l’esaltazione più pura e la disperazione più nera e a cui Catullo rimane legato nonostante e contro tutto, perché per lui ciò che accade una volta accade per sempre ed è eterno, anche e soprattutto l’amore. Nell’illusione di dimenticare la donna dai due nomi, Catullo però fuggirà, via da Verona, via da Roma, fino all’assolata Bitinia, sulle rive di un mare lontano. Lì una prostituta gli indicherà una via di salvezza, una forma di redenzione che ora le onde del lago sembrano rendere possibile… Un romanzo che non è una ricostruzione storica, ma un sogno sulla figura di Catullo, intessuto di mille citazioni, allusioni, riecheggiamenti, per avvicinarsi sempre più alla sostanza poetica di questo enigmatico e affascinante poeta, antico e attualissimo.
“L’ultima estate di Catullo” di Alessandro Banda. Dal 30 agosto in libreria. Guanda editore.
“Il 6 ottobre, gli esperti comunicarono ufficialmente la notizia. Dissero che c’era stato un certo cambiamento, un rallentamento. Da quel momento lo abbiamo chiamato proprio così: il rallentamento.” Julia ha dodici anni quando la terra inizia a rallentare la sua rotazione, prima di sei minuti, poi dodici, poi ventiquattro, fino a quando il giorno si allunga oltre le cinquanta ore, la gravità si indebolisce, gli uccelli smettono di volare, gli astronauti si allontanano dalla terra, compare una nuova malattia chiamata “sindrome da rallentamento”… La terra inizia a cambiare e Julia con lei. E mentre il mondo impaurito si divide tra coloro che continuano a seguire le ventiquattro ore e quelli che si regolano con la luce del sole, Julia cerca di trovare il proprio posto nonostante tutto: nonostante la migliore amica che decide di non vederla più, nonostante le crepe nel matrimonio dei suoi genitori e le paranoie del nonno stravagante, e poi ancora la solitudine, l’adolescenza con tutti i suoi turbamenti, quell’ “età dei miracoli” piena di paura ed eccitazione, e un ragazzo di cui innamorarsi davvero… Intanto il rallentamento, inesorabile, continua.
“L’età dei miracoli” di Karen Thomson Walker. Dal 28 agosto in libreria. Mondadori editore.
Una nuova traduzione per due romanzi brevi di Bulgakov Diavoleide e Le avventure di Čičikov. In entrambe le opere è evidente il riferimento dell’autore a Gogol’, per lui maestro indiscusso, e ai suoi personaggi che fa rivivere in una nuova realtà. Bulgakov analizza e descrive l’“uomo superfluo” di ottocentesca memoria ma che questa volta deve fare i conti con la complicatissima burocrazia sovietica, con il razionamento del cibo, la mancanza di soldi e un Potere che non ha ancora imparato a decifrare. La reazione dell’uomo-tipo bulgakoviano, che nella retorica di regime dovrebbe in qualche modo partecipare alla costruzione dell’Avvenire, è sempre gretta e vile.
“Diavoleide” di Michail Bulgakov. Dal 30 agosto in libreria. Voland editore.
Una notte, il giovane scienziato David Mahler fa in sogno una scoperta singolare. Per anni si è occupato del problema del tempo, chiedendosi se il suo corso sia veramente irreversibile o se invece non si possa trovare qualcosa che lo inverta. Ora ha la soluzione in mano. Una delle più antiche leggi di natura è messa in dubbio, e con ciò le basi stesse dell’universo. È forse possibile che uno dei grandi sogni dell’uomo diventi finalmente realtà?
“Il tempo di Mahler” di Daniel Kehlmann. Dal 30 agosto in libreria. Voland editore.
SAGGI
C’è chi prende tutto sul serio, anche le cose comiche. C’è chi si domanda chi è e dove va. C’è chi suona, chi canta e chi si distrugge di alcol e sostanze varie. C’è chi si ritiene vecchio a 30 anni e chi rinasce a 75. Sono le rockstar: guadagnano miliardi, vengono adorate da ragazzi di ogni estrazione sociale e spesso finiscono con il non sapere più chi sono e cosa stanno facendo. Circa trent’anni di interviste, recensioni, concerti, festival, incontri e reportage dal mondo del rock, e poi ancora rap e blues, country… è il contenuto di questo libro scritto da un cronista che nel corso della sua professione ha incontrato, e raccontato, alcuni abitanti del pianeta musicale, fra i quali Pink Floyd e Francesco Guccini, Eric Clapton e Giovanni Lindo Ferretti, Eagles e Giorgio Gaber, Metallica e Antonello Venditti, Vasco Rossi e Bob Dylan, e molti altri. Walter Gatti non si limita però a comporre una rassegna (per altro ricca di informazioni e curiosità inedite) di personaggi e storie, piuttosto descrive l’evoluzione culturale del fenomeno «rock» e ne propone un’interpretazione cristiana che sorprenderà parecchi lettori. In questo genere musicale, infatti, le pulsioni autodistruttive di tanti suoi protagonisti e i meccanismi alienanti del mercato e del business si intrecciano spesso con una aspirazione spirituale profonda, con una dimensione religiosa che ha portato moltissimi musicisti a dichiarare che è Gesù il loro più autentico punto di riferimento.
“La lunga strada del rock” di Walter Gatti. Dal 30 agosto in libreria. Lindau editore.
La ferrovia transmongolica è un ponte lunghissimo che collega territori vasti ed enigmatici, sul filo del sogno. Da Mosca a Pechino attraversa la taiga siberiana, le steppe mongole, il deserto del Gobi, superando il remoto confine tra le regioni di Gengis Khan e il paese più popoloso del mondo, la Cina. Passando da una civiltà pressoché immutata nei secoli a quanto di più avveniristico e tecnologico esista oggi.
Mauro Buffa ci racconta questo straordinario viaggio in treno lungo quasi 10.000 chilometri (più la digressione in Mongolia, sceso dal convoglio) in cui ha incontrato russi post sovietici, babushke infreddolite, pastori nomadi maestri dell’essenzialità; ha assaggiato la vodka alle 10 del mattino, ha trovato ospitalità nelle gher mangiando carne di montone e bevendo tè salato, lasciandosi incantare dagli spazi infiniti ancora non contaminati dalle infrastrutture umane.
“Sulla Trasmongolica” di Mauro Buffa. Dal 30 agosto in libreria. Ediciclo editore.
GIALLI, THRILLER E NOIR
Jilium è un giovane laureato che, come tanti della sua generazione, in attesa della grande occasione lavora come cassiere in un discount. Una notte, rientrando dal lavoro, trova una ragazza dai capelli blu riversa proprio davanti al portone di casa sua, agonizzante. Potrebbe chiamare un’ambulanza, o forse la polizia, magari fare finta di niente e tirare dritto per la sua strada… Ma è pur sempre un uomo, che diamine! Decide di salvarla. Ma qualcosa sta per succedere, qualcosa che Jilium non avrebbe mai potuto immaginare… Chi è la ragazza dai capelli blu? E perché la stanno cercando? Il caos degli eventi filtra nella sua vita quotidiana con un ritmo serrato di fraintendimenti e fatalità, vuoti di memoria e impossibili verità, in una vertigine che finisce per travolgere con se i fondamenti stessi della struttura del romanzo. Nardoni affronta lo straniamento della sua generazione dando vita a un personaggio mediocre e memorabile, perduto e dissociato, regista e spettatore della propria vita ma mai attore protagonista, in un giallo in cui il luogo del delitto non è che la mente di ognuno di noi.
È il primo di agosto, a Bangalore, quando viene rinvenuto il cadavere di un farmacista. Sembra un caso destinato a essere archiviato in fretta, ma la settimana successiva il ritrovamento di un’altra vittima segna l’inizio di una serie di misteriosi omicidi, all’apparenza non legati tra loro. Solo l’ispettore Borei Gowda, uomo dall’indole ribelle e dal fiuto eccezionale, riesce a cogliere uno schema dietro i delitti, dove nessuno vede niente. Insieme al sottoispettore Santosh, novellino zelante e maldestro, si invischia in un’indagine complessa, ostacolato dai superiori corrotti. Né trova pace nella vita privata: una moglie assente e un rapporto da ricostruire col figlio, Gowda, abituato ormai a una vita solitaria e disordinata, ha paura di rimettersi in gioco con Urmila, un amore del passato che ha bussato alla sua porta dopo ventisette anni. L’assassino intanto continua a uccidere: la chiave per risolvere il caso si nasconde nei bassifondi della città, ma gli indizi sono fragili e mutevoli, appesi a un filo per aquiloni agitato dal vento, sottile e tagliente come una lama… Nella metropoli dell’Information Technology, dove modernità e tradizione si scontrano ogni giorno, dove gli slum fatiscenti convivono con le sontuose dimore dei politici, tra i vicoli bui e il verde placido dei quartieri residenziali, tra mercati di spezie e ammassi di rifiuti, prende vita il nuovo romanzo di Anita Nair, che sceglie la via del noir per raccontare l’India di oggi vista dal suo ventre oscuro.
“La ferocia del cuore” di Anita Nair. Dal 30 agosto in libreria. Guanda editore.
Immergersi nell’insania che si annida dietro agli omicidi più brutali e sconcertanti è quello che lo psicologo Alex Delaware sa fare meglio. Ma era dai tempi di Jack lo Squartatore che non ci si trovava dinnanzi a una scena del delitto così agghiacciante. Una donna. Il ventre squarciato. Intorno al collo, avvolti come un grottesco monile, gli intestini. Delaware e il tenente Milo Sturgis collaborano da tempo, ma stavolta sembrano non avere alcuna pista da seguire; e quando altri omicidi vengono compiuti seguendo lo stesso, atroce rituale, diventa evidente come tra le vittime manchi la minima connessione. Il solo indizio che l’assassino lascia dietro di sé è un pezzo di carta sul quale ha tracciato un punto interrogativo: un segno di scherno nei confronti della polizia o forse un’incongrua, disperata richiesta di aiuto. Nel tentativo di trovare una risposta, Delaware inizia a indagare su un vecchio istituto psichiatrico dove un tempo esisteva una speciale unità di cura: tra quelle mura potrebbe annidarsi una terribile verità, sepolta in un passato di disperazione e di violenza che non sarebbe mai dovuto riaffiorare.
“Vittime” di Jonathan Kellermann. Dal 30 agosto in libreria. TimeCrime editore.
Bradfield, una cittadina a ovest di Londra. Finora, gli unici serial killer che lo psicologo Tony Hill abbia mai incontrato sono al sicuro dietro le sbarre di una cella. Ma stavolta è diverso: il colpevole è libero, e per torturare e uccidere le sue vittime ha tratto ispirazione da una visita al Museo della Tortura di San Gimignano…
Il terrore s’impadronisce della città: sembra non esserci alcuna correlazione tra gli omicidi, tanto che è impossibile tracciare un profilo del killer, quasi che le vittime vengano scelte a caso. Nessuno si sente al sicuro, mentre la polizia si perde tra mille false piste e sulla stampa iniziano ad apparire strani, inquietanti messaggi scritti forse dall’assassino stesso, intelligente, coltissimo, invisibile. Un assassino che vede nell’omicidio il compiersi di un destino, e il cui scopo è uccidere come se fosse un’esperienza artistica, dalla coreografia impeccabile, visto che ogni dettaglio è di vitale importanza quando la missione che si deve portare a termine è ‘perfezionare nella morte’.
“Il canto delle sirene” di Val McDermid. Dal 30 agosto in libreria. TimeCrime editore.
STORICO
Sotto la dinastia imperiale dei Flavi, la passione del pubblico romano per gli spettacoli dei gladiatori non è stata mai così forte e l’amore dell’imperatore Domiziano per le novità ha dato origine a un tipo di combattente mai visto prima: la gladiatrice.
Lysandra, gladiatrix prima dell’Asia Minore, ha ottenuto la libertà e non è più costretta a esibirsi nel ludus: si dedica alla venerazione della dea Atena, di cui è sacerdotessa, e allena giovani gladiatrici. Ma Domiziano le lancia una sfda che non può rifutare: combattere nell’anfteatro Flavio contro la gladiatrix prima di Roma, Illeana, bella come Afrodite. Solo una di loro potrà restare in vita, solo una potrà essere proclamata Roma Victrix.
La storia di Lysandra si intreccia con quella di Gaio Minervino Valeriano, tribuno romano che deve sconfggere i sanguinari barbari della Dacia, e con quella della misteriosa gladiatrice Pirra, giovane e talentuosa, con un passato da nascondere.
“Lysandra. Gladiatrice di Sparta” di Russell Whitfield. Dal 30 agosto in libreria. Aliberti editore.
Dall’anno Mille al 1400, lungo cinque secoli densi di avvenimenti per l’Europa, si snoda la storia del protagonista e voce narrante di questo romanzo. Dai terrori superstiziosi per l’inizio del nuovo millennio fino all’arte del periodo rinascimentale, passando per le crociate del 1200 e la peste del 1300, l’Immortale intreccia la sua esistenza con quella delle persone comuni, che nel mondo vivono e soffrono cercando un senso alla loro esistenza e al loro soffrire, e canta di guerrieri ed eroi, streghe e cantastorie, nel tentativo continuo di comprendere e spiegare i grandi temi dell’umanità: l’amore e la fede, il mito e la realtà, la morte e la rinascita.
Un romanzo che indaga e racconta i più importanti sentimenti umani – quelli che, nella loro inafferrabilità, rimangono sempre identici a loro stessi – con una scrittura ricercata e ricca di immagini, di grande suggestione, che riesce perfettamente a ricreare e illustrare i vari aspetti delle epoche narrate, dalla vita di campagna del Medioevo alle crociate, alla magnificenza dell’arte rinascimentale.
“Il canto dell’immortale” di Torben Guldberg. Dal 30 agosto in libreria. Longanesi editore.
VARI
Le lettere e gli articoli di Cento specie di amori raccontano il tempo di grazia trascorso da padre Alberto in Cambogia, dal 2001 al 2011. La sua missione è a Prey Veng, piccolo capoluogo di provincia, 100 km a est della capitale Phnom Penh, sulla via che porta verso il Vietnam del Sud. Padre Alberto comincia da zero perché nessun prete cattolico ha abitato prima in quella città e nessuno lo attende, se non un manipolo di cristiani, quasi tutti di origine vietnamita. Ciononostante accoglie la destinazione con molto entusiasmo e impegno, quasi come chi raggiunge un punto di non ritorno ed è chiamato a giocarsi tutto. Questa condizione genera in lui la volontà di andare non oltre, ma verso l’evidenza povera delle cose, e fare in modo che la fede diventi sguardo nuovo, impulso conoscitivo, del Mistero di Dio e del Mistero dell’uomo. I testi qui raccolti sono il frutto di «un modo di guardare al creato e di usare i sensi per cogliere nelle cose quanto più significato possibile». Proprio lo stare a Prey Veng, senza strutture o tradizioni precedenti il suo arrivo, persuade padre Alberto a obbedire alle limitazioni imposte dalla realtà, e lo porta a scoprire che quella stessa realtà non è «semplicemente coestensiva al visibile»: è molto di più.
“Cento specie di amori. Lettere dalla Cambogia” di Alberto Caccaro. Dal 3o agosto in libreria. Lindau editore.
Affrontare e gestire il problema dei rifiuti è diventato fondamentale per la nostra società. La raccolta differenziata è importante, ma prima del recycling bisognerebbe pensare al precycling, cioè a ridurre a monte la quantità dei materiali di scarto. La vera rivoluzione è però l’upcycling: i rifiuti sono intercettati prima che vengano gettati via e trasformati in maniera creativa in cose utili. Con i progetti proposti in questo libro diventerete dei maghi dell’upcycling e scoprirete come trasformare una valigia in un armadietto per bagno, vecchie riviste in uno sgabello e perfino come arredare un intero trilocale con mobili e oggetti costruiti con le vostre mani usando materiali di recupero.
“Questo libro è un abat jour” di Elisa Nicoli. Dal 30 agosto in libreria. Ponte alle Grazie editore.
Cambiare una cattiva abitudine spesso è l’unico modo per guarire, spiritualmente e fisicamente. Tutti sanno però quanto sia difficile modificare un comportamento radicato. L’autrice del bestseller Gli Arcangeli Isabelle Von Fallois ha scritto questo libro per vincere le ricadute mentali che impediscono di utilizzare al massimo l’energia angelica.
La neuroscienza spiega che occorrono 28 giorni per modificare gli automatismi e creare nuove sinapsi capaci di far conseguire gli obiettivi desiderati. Il potere di guarigione degli Angeli propone quindi un percorso in cui, per ciascuno di questi 28 giorni, il lettore ha a disposizione un aiuto angelico. In un mese il lettore può purificare la propria vita, aumentare la frequenza vibratoria angelica e manifestare una forza vitale completamente nuova. Dedicato a chi vuole un aiuto angelico per spezzare un vecchio modello e programmarne uno nuovo e positivo.
“Il potere di guarigione degli Angeli” di Isabelle Von Fallois. Dal 29 agosto in libreria. Bis editore.
Su internet ormai è un cult. Centomila persone sono fan della pagina che raccoglie aneddoti, fotografe e proverbi. Altre ne stanno già forendo. Tutto rigorosamente made in Napoli. Enormi mazzi di peperoncini venduti come Viagra naturale, fotografe scattate con il telefonino, improbabili cartelli stradali, messaggi scritti a mano, epigraf che fanno tutt’altro che commuovere, annunci sgangherati di offerte di lavoro, messaggi minatori ai vicini di casa. Finalmente, disponibile per tutti, un libro sulle migliori battute e fotografe degli internauti che stanno popolando il web, per condividere tutto, ma proprio tutto, quello che… poteva capitare solo a Napoli!
“Poteva capitare solo a Napoli” di Massimiliano Maletta e Francesco De Giorgi. Dal 30 agosto in libreria. Aliberti editore.