ROMANZI
Rocco trascina la sua esistenza ormai da molto, troppo tempo, sotto un ponte dell’Arno. Un’esistenza fatta di vino a poco prezzo, miseria e cartoni dove avvolgersi la sera, per difendersi da un freddo che è soprattutto dentro di lui. Un giorno come tanti, dopo aver mangiato degli avanzi trovati nella spazzatura, un evento inatteso riaccende nella sua memoria un ricordo che sembrava ormai seppellito dal tempo. Dopo millenni di apatia, Rocco sente nel petto una gioia strana, che cresce come a volte il fiume che scorre davanti a lui. Finalmente ha di nuovo un motivo per vivere: la vendetta.
“La vendetta” di Marco Vichi. Dal 19 aprile in libreria. Guanda editore.
Alta, la madre, Dzaia, Nara, Ojuna, le figlie, e Dolgorma, la figlia di una delle tre. Cinque donne, cinque destini, cinque voci narranti che ci accompagnano nella loro storia famigliare ricca di segreti, tradimenti e tragedie, dalla steppa dura e selvaggia della Mongolia alle luci ingannevoli e seduttive della città, dalle tende tipiche del nomadismo mongolo ai prefabbricati della capitale. Dzaia è nata dalla passione di Alta per un cinese della Mongolia Interna, Nara dalla violenza subita da Alta da parte di un commerciante russo. Figlie illegittime della madre, e quindi di razza mista e impura, vivono nell’emarginazione sopportando derisioni e ingiustizie. Finchè, a seguito di una tragedia famigliare, le due sorelle lasciano le montagne rosse della steppa per trasferirsi in città, sotto la protezione dell’amata zia, scoprendo troppo tardi che la donna non ha da offrire loro nient’altro che un lavoro nel bordello che dirige. Nara si ritroverà a suo agio nella nuova vita, mentre Dzaia continuerà a vivere nella speranza e nel desiderio di affrancarsi e riscattarsi, anche per proteggere sua figlia Dolgorma, avuta da uno dei tanti clienti del bordello. Ojuna, l’unica figlia di stirpe pura, rimarrà nella steppa con i genitori, perpetuando, tra orgoglio e frustrazione, i valori e i modelli che fin da piccola le sono stati inculcati. Uno spaccato duro e poetico della società mongola, dove la divisione tra uomini e donne e i loro ruoli è ancora netta, tanto che persino le violenze sessuali vengono subite dalle donne come qualcosa da accettare con rassegnazione (Dzaia ad esempio subirà l’abuso del padre adottivo). Una saga famigliare che attraverso la voce di cinque donne racconta i problemi e le verità universali di chi è costretto ad adattarsi a una nuova condizione, abbandonando i propri costumi e le proprie radici, sebbene quelle radici siano l’unico appiglio per non impazzire. Una storia di amore e di passione, di segreti e tradimenti, di perdite e di tragedie, in cui la sconfitta non cancella la forza di andare avanti, nonostante tutto.
“Tutto questo mi appartiene” di Petra Hulova. Dal 19 aprile in libreria. La Tartaruga editore.
Diario di un giovane uomo trasformato dai romanzi di Jane Austen. Lo straordinario potere della letteratura.
Questo libro è l’esempio di quanto Jane Austen sia sempre attuale e capace di affascinare uomini e donne di ogni tempo ed età
La commovente storia di un uomo che scopre Jane Austen, se ne innamora perdutamente e, grazie a lei, incontra la donna della sua vita. Memoir di un’educazione sentimentale; percorso di vita, di crescita e di scoperta di sé e degli altri, attraverso le pagine dei sei romanzi austeniani; testimonianza di come la letteratura possa trasformare un uomo: tutto questo, e non solo, è La vita secondo Jane (Austen).
“La vita secondo Jane Austen” di William Deresiewicz. Dal 19 aprile in libreria. TEA editore.
Fritz ha vent’anni quando incontra Alice. È amore a prima vista, il grande amore della loro vita. Ma il destino non prevede per loro un’unione solida e duratura. La storia di Alice e Fritz è una storia di separazioni infinite, un continuo ritrovarsi e lasciarsi negli anni mentre ciascuno prosegue la propria vita evolvendo, cambiando, invecchiando. Soltanto quando si incontrano, in circostanze di volta in volta comiche, drammatiche, commoventi o casuali, il tempo sembra fermarsi, come se avesse deciso di aspettare solo il loro amore. Foenkinos conosce i sentieri tortuosi che percorrono la foresta del cuore, e ci guida con ironia e delicatezza alla scoperta delle luci e delle ombre di un amore lungo una vita: dall’incontro con i futuri suoceri, ai primi passi nel mondo del lavoro, dall’amante assatanata e depressa all’improbabile inseguimento alcolico in un cimitero. Le nostre separazioni è un racconto d’amore, filosofia di vita, e leggerezza che fa sognare e pensare, con un sorriso sulle labbra.
“Le nostre separazioni” di David Foenkinos. Dal 18 aprile in libreria. E/O editore.
Un giovane scrittore è perdutamente innamorato di Quentina Elizabeth Deveril, detta Q. Q è bellissima, dolcissima, adorabile e, per quanto dotata di un padre arrogante e insopportabile, il matrimonio è vicino e non vi sono ostacoli di sorta alla realizzazione dell’amore perfetto. Tuttavia, poco prima delle nozze, il giovane scrittore riceve una misteriosa lettera che gli chiede di riservare un tavolo per due in un costoso ristorante di Manhattan. Stupito e incuriosito, obbedisce e, giunto all’appuntamento, si trova di fronte un uomo che si presenta come il suo futuro «Sé», il suo «Io» del domani: un sessantenne triste e ingrigito che gli assomiglia in una maniera notevole e che gli intima di non sposare il grande amore della sua vita, la meravigliosa Q. Il motivo? Lui e Q sono ignari portatori di una malattia genetica; i figli che nascerebbero dalla loro unione sarebbero destinati alla morte e il matrimonio a un conseguente naufragio. Lo scrittore scaccia subito dalla mente quel bizzarro incontro e quell’altrettanto bizzarro, e crudele, consiglio, frutto probabile di una burla. Col trascorrere del tempo, però, le parole del sessantenne si insinuano tra i suoi pensieri come un’ossessione ineliminabile. Risultato? Compie quello che mai avrebbe pensato: abbandona la fidanzata. Da quel momento in poi la sua vita cambia completamente direzione, non una ma dieci, cento volte. Altri suoi futuri «Sé», infatti, si susseguono al suo cospetto, convincendolo a sposare un’altra donna, poi a divorziare, a iscriversi alla facoltà di giurisprudenza, poi ad abbandonarla, a viaggiare, a praticare un certo sport e poi a smettere, a mettersi a suonare la chitarra, poi il violoncello, a leggere Proust, ad abbracciare il buddhismo, a studiare l’opera, a eliminare il glutine dalla sua dieta… Tra tutti questi pirotecnici eventi, una sola cosa rimane costante nella personalità dello scrittore: il suo amore per l’indimenticata Q.
“Q. Una storia d’amore” di Ewan Mandrey. Dal 18 aprile in libreria. Neri Pozza editore.
Conosco Aja da quando so pensare. Quasi non ho memoria di un tempo prima di lei, di una vita e di giorni privi di lei. Mi piacque subito. Parlava forte e chiaro e conosceva parole come «circo itinerante» e «sonagliera». In mezzo agli altri sembrava minuscola, con le mani piccole e i piedi mi- nuti; in compenso, diceva frasi lunghe cui riuscivano a star dietro in pochi, come per dimostrare che era capace di parlare a voce alta, senza pause e senza errori. Arrivò dalle nostre parti nell’anno in cui ci divertivamo a di- re i nostri nomi al contrario, a chiamarci ad alta voce Retep o Itteb. Aja, però, rimase sempre e solo Aja.
Ci trovammo nel modo in cui si trovano i bambini, senza esitare in con- venevoli, e appena cominciato il primo gioco, fatte le prime domande, su- bito trascorremmo insieme le nostre giornate; le infilammo come perline di una collana infinita, giudicando un affronto ogni interruzione con cui gli altri ci separavano. Quando Aja veniva da me apriva il cancello senza il minimo rumore. Nessuno era capace di aprire o chiuderlo senza farlo cigolare: era un grande cancello fornito di rotelle e annunciava gli ultimi passi di chiunque si accostasse alla porta di casa; lo sentivamo fino in sof- fitta o nell’angolo più remoto del giardino. Solo Aja sapeva aprirlo così piano che nessuno se ne accorgeva, né la notava attraversare la corte, e io ero ammirata di come fosse silenziosa e potesse andare e venire comple- tamente inavvertita.
I giorni chiari” di Szusza Bank. Dal 18 aprile in libreria. Neri Pozza editore.
Ha perso la gloria e la fama, che sono andate tutte a lui, l’amico fraterno. Il premio Nobel per la fisica. L’inventore dell’energia atomica. Enrico Fermi. Forse sarebbe bastato poco per condividerle. Ha perso anche l’amore, quello per lei. L’unica ricercatrice del gruppo di via Panisperna. La donna che saliva e scendeva dagli aerei come dalla sua bicicletta. Nella Mortara. Forse sarebbe bastato un attimo per averlo.
È il giugno del 1969 quando dal suo letto d’ospedale Enrico Persico ripercorre il tracciato della sua esistenza vissuta all’ombra del genio. Schiacciato dal peso del genio. Non si può competere con il più grande scienziato del Novecento quando si ha la sventura di fare lo stesso mestiere e, ironia del destino, di averne pure lo stesso nome. Da quel letto vediamo Persico inseguire la speranza e l’ambizione, e sentiamo il destarsi di una voce, di segrete accensioni, di timidi stupori, di malcelati rimpianti: la sua è la storia di un eterno secondo, sullo sfondo di un teatro umano irrimediabilmente più grande di lui.
Col passo del romanzo, in un frenetico andare e venire del tempo, Alessandra Arachi ci racconta i coriandoli della vita di un uomo.
“Coriandoli nel deserto” di Alessandra Arachi. In libreria dal 18 aprile. Feltrinelli editore.
SAGGI
Nel corso della seconda guerra mondiale, gli inglesi e gli americani intercettarono sistematicamente le conversazioni di migliaia di prigionieri tedeschi. Registrarono su vinile i passi più interessanti e redassero copie a stampa riempiendo oltre 150 mila pagine di verbali. Questi verbali sono rimasti custoditi per decenni negli archivi di stato a Londra e a Washington e sono stati scoperti e presi in esame per la prima volta da uno storico, Sönke Neitzel, e da uno psicologo, Harald Welzer, solo a partire dalla fine degli anni Novanta. È una documentazione unica nel suo genere, sia per la qualità dei contenuti sia per l’enorme quantità di materiale, e offre una chiave di lettura inedita e sconvolgente della guerra, dei suoi orrori e dell’animo di chi è chiamato a combatterla.
Senza sapere di essere ascoltati, soldati e ufficiali della Wehrmacht parlano liberamente e fanno a gara tra loro per dimostrare di essere stati più brutali e spietati degli altri. Rivelano segreti militari e dettagli tattici, discutono di armi e operazioni militari, ma esprimono anche la loro opinione su Hitler, sui nemici, sulla guerra, sulle ss, sullo sterminio degli ebrei. Soprattutto, manifestano senza inibizioni i loro sentimenti durante le azioni e il piacere che provavano nelle uccisioni più crudeli.
Soldaten ci restituisce per la prima volta con questa ampiezza, profondità e forza l’immagine della guerra così come è stata vissuta da chi combatteva. È una documentazione che pone su basi completamente nuove la nostra conoscenza della mentalità dei soldati tedeschi: ci permette di valutare l’importanza dell’ideologia nazista e dell’indottrinamento ideologico nel formare e motivare gli spietati carnefici di uno degli eserciti più terribilmente efficienti della storia.
“Soldaten-Combattere, uccidere, morire” di Sonke Nietzl e Harald Welzer. Dal 19 aprile in libreria. Garzanti editore.
«Scusi, lei ruba? No? Ecco, neanch’io. Siamo già in due.» Così Piercamillo Davigo, vent’anni dopo Mani pulite, la grande inchiesta di cui è stato uno dei protagonisti, ha risposto all’adagio qualunquista secondo cui «tutti rubano». E se per rovesciare la tendenza generale e imporre nuovi comportamenti improntati alla legalità e alla moralità si ripartisse proprio da qui? Da quel gruppo minoritario che si è dato regole virtuose e che non ruba, non paga tangenti né le riceve?
È la proposta che Armando Massarenti prova a sviluppare nei saggi che compongono il volume: provocatoria, certo, ma a guardare bene più realistica di quanto appaia. Il primo saggio potrebbe anche chiamarsi «il dilemma del pizzo» e riassumersi nell’affermazione che dà il titolo al libro: «Pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene». Come uscire da un simile paradosso? Convocate da Massarenti, vengono in aiuto le principali idee della filosofia politica contemporanea, dall’estremismo libertario di David Friedman alle posizioni assai più liberal di Amartya Sen, fino alla teoria dei giochi di Robert Aumann. Lo fanno, secondo lo stile dell’autore, in riflessioni brevi e incisive, che permettono ai lettori di darsi conto delle questioni affrontate e di riflettere con la propria testa, suggerendo temi originali e invitando a una giusta dose di ironia, al riparo da ogni inutile moralismo.
“Perchè pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene” di Armando Massarenti. Dal 19 aprile in libreria. Guanda editore.
Ci sono libri che hanno letteralmente cambiato il panorama della civiltà, e a questa categoria appartiene senza dubbio l’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert. Con i ventotto volumi in folio della prima edizione e l’enorme varietà delle sue 71.818 voci, accompagnate da 2885 tavole, segnò un rivolgimento radicale nel modo di concepire la cultura, presentandosi come la summa dell’Illuminismo. Ma fu – come apparve da subito evidente – anche un’impresa economicamente assai redditizia, e in virtù dello stesso motivo per cui il governo francese voleva sequestrarla: in odor di eresia, si vendeva perché sfidava i valori tradizionali e le autorità consolidate. Alle speculazioni dei philosophes fecero quindi da prosaico controcanto, presto, le speculazioni di ben altro genere dei vari editori dell’Encyclopédie, che, mossi da un’avidità senza limiti, furono la perfetta incarnazione di quella fase della storia economica che prende il nome di « capitalismo selvaggio ». Ricostruendo la biografia dell’Encyclopédie Robert Darnton racconta così un’appassionante storia di spionaggio industriale ante litteram, e al tempo stesso compone un magistrale trattato in cui convergono storia del lavoro e dell’economia, storia delle idee e della cultura, e dove trovano risposta domande fondamentali: In che modo si propagarono nella società i grandi movimenti intellettuali? Che peso ebbero sulla sostanza e sulla diffusione della letteratura la sua base materiale e la tecnologia della sua produzione? Come funzionava l’editoria in quanto impresa industriale, e come si collocava entro i sistemi politici ed economici dell’Europa prima della Rivoluzione francese?
“Il grande affare dei lumi” di Robert Darnton. Dal 18 aprile in libreria. Adelphi editore.
«Letto il discorso della montagna, che l’aveva sempre commosso, vide ora per la prima volta in questo discorso non astratti, bellissimi pensieri che per lo più ponevano esigenze esagerate e inattuabili, bensì dei comandamenti semplici, chiari e praticamente attuabili, i quali, qualora fossero stati attuati (ed era pienamente possibile), avrebbero prodotto un assetto assolutamente nuovo della società umana.» (L. Tolstoj, Resurrezione) Nechljudov, il protagonista di
Resurrezione, alla fine del romanzo, leggendo il discorso della montagna, trova la forza e la motivazione per cambiare vita e per credere in un mondo migliore.
Nella convinzione che il messaggio di Cristo sia di fondamentale importanza anche per i contemporanei, le Edizioni Lindau presentano una nuova collana dedicata alle Beatitudini. In questo volume, Gianfranco Ravasi e Adriano Sofri dialogano e si confrontano sulla prima fra esse: Beati i poveri in spirito, perché di
essi è il regno dei cieli Ravasi la analizza con perizia filologica e intelligenza esegetica straordinarie: mette a confronto le due versioni – matteana e lucana – rilevandone analogie e differenze, esamina i riferimenti intertestuali all’Antico Testamento e ad altri passi del Nuovo Testamento, illustra brevemente il percorso del tema evangelico della povertà nella storia della letteratura, da Jacopone da Todi a François Mauriac. Sofri, dal canto suo, affronta il tema della povertà con un approccio storico e sociologico, antropologico e politico, mettendo in rilievo come nel mondo globalizzato, sconvolto da mutamenti epocali e
caratterizzato da un crescente squilibrio fra i moltissimi poveri e i pochi ricchi, esso abbia assunto una dimensione drammatica. È dunque un duplice percorso quello che ci viene suggerito, che da punti di vista diversi, ma perfettamente integrabili, conferma l’attualità del messaggio evangelico.
“Beati i poveri in Spirito perchè di essi è il Regno dei Cieli” di G. Ravasi e A. Sofri. Dal 19 aprile in libreria. Lindau editore.
Di fronte alle drammatiche sfide del presente, la Costituzione ha ancora risposte adeguate da dare? I suoi principi sono applicabili a situazioni nuove, un tempo imprevedibili? Il dubbio non è irragionevole. Ma il fatto che sia un programma per il futuro, pensato e costruito intorno a valori essenziali e senza tempo – la persona umana e la sua dignità –, rende ancora possibile ricavare dalla Carta fondamentale indicazioni forti persino riguardo a questioni inedite, quali quelle derivanti dal flusso ininterrotto di persone in fuga da guerre, morte, miseria, in cerca di pace e lavoro.
I punti di riferimento per orientarsi, se non per risolvere definitivamente problemi complessi e mutevoli, sono molteplici. In particolare, il principio di laicità, prima regola per una convivenza possibile. Un principio legato in modo indissolubile al rispetto della persona, della sua sfera di libertà, della sua coscienza inviolabile e della sua autodeterminazione. Dignità della persona si coniuga poi con eguaglianza, parola chiave, vessillo delle rivoluzioni settecentesche d’America e d’Europa, che oggi non è solo parità di fronte alla legge, divieto di trattamenti discriminatori, ma obiettivo da raggiungere con la rimozione degli ostacoli che generano diversità. La dignità della persona è inscindibile dalla centralità del lavoro sul quale la Repubblica si fonda e dall’istruzione, presupposto essenziale della democrazia. La conoscenza della Costituzione è il punto di partenza per un popolo che si voglia libero.
“Nel segno della Costituzione” di Lorenza Carlassare. Dal 18 aprile in libreria. Feltrinelli editore.
GIALLI, NOIR E THRILLER
Dura la vita per Alice Allevi, che ha appena superato la delusione per non aver vinto un micro seminario di Scienze Forensi. Non che le interessasse tantissimo l’argomento: il fatto è che il seminario si sarebbe tenuto a Parigi, e a Parigi vive Arthur. Ma tant’è, si sa che per lei l’Istituto di Medicina Legale «è un amante malfidato che prende senza dare»… Ma la vita lavorativa ha in serbo per lei altre sorprese, e nello specifico una causa d’interdizione. Lui è Konrad Azais, un famosissimo scrittore, best seller in tutto il mondo, grande esperto di enigmistica. A richiedere l’interdizione sono i figli, che ritengono il padre ormai vittima della demenza senile visto che ha dichiarato di voler lasciare tutti i suoi beni a una sconosciuta.
Quando poi Azais muore in circostanze misteriose, che nemmeno l’autopsia riesce a chiarire, Alice inizia un’indagine combinando le sue conoscenze di medicina legale, l’intuito e la ricerca tra librerie e le opere di Azais…
“Un segreto non è per sempre” di Alessia Gazzola. Dal 19 aprile in libreria. Longanesi editore.
La vita di Gabriel sembra correre sui binari di una tranquilla e rassicurante normalità, finché all’improvviso riceve una telefonata che lo sconvolge: Helena, una donna che si presenta come la migliore amica di sua sorella Cordelia, gli dice che lei è scomparsa, che forse è morta in un suicidio collettivo commesso dai membri di una misteriosa setta a Tenerife. Sono più di dieci anni che sua sorella non si fa sentire: perché ha deciso di entrare a far parte di quella setta? E quali inquietanti connessioni legano gli affiliati a una congrega nazista rifugiatasi a Fuerteventura dopo la Seconda guerra mondiale? Non c’è tempo da perdere, bisogna salire sul primo volo per le Canarie e mettersi alla ricerca di Cordelia. Ma le tracce che portano fino a lei passano attraverso rivelazioni che riguardano la vita di molti: Gabriel, che scappa da un rapporto ormai logoro con la fidanzata e promessa sposa Patricia per gettarsi, questa volta con trasporto sincero, tra le braccia di Helena; Virgilio, vittima di una devozione totale, un sentimento che aliena e disumanizza a favore di un ideale; Cordelia stessa, alla ricerca di qualcuno che riempia il vuoto lasciato dai genitori tragicamente scomparsi, un dolore per cui nella sua adolescenza aveva trovato sollievo solo in un amore sbagliato, difficile da ammettere…
“Il contenuto del silenzio” di Lucia Extrebarria. Dal 19 aprile in libreria. Guanda editore.
Allo psichiatra Otto von Lambert hanno ammazzato la moglie nel deserto del Marocco, presso le rovine di Al-Hakim: chi l’ha violentata lasciando poi che gli sciacalli ne dilaniassero le spoglie? Autentico mostro, von Lambert incarica la giornalista televisiva F. di volare a Marrakech e ricostruire le tappe della scomparsa di Tina e un delitto «di cui lui come medico era l’autore, mentre l’esecutore non rappresentava che un fattore casuale». Si tratta di mettere in piedi una simulazione che consenta un’osservazione postuma e fittizia dei fatti: del resto, un occhio onnipresente e occulto ci scruta, e la realtà è percepibile solo attraverso l’obiettivo glaciale di una telecamera o di un satellite. Ma ciò in cui F. e la sua équipe si imbattono è uno scenario apocalittico: missili confitti nelle sabbie del Sahara, mezzi corazzati arenati come gigantesche testuggini, cadaveri di acciaio radioattivo, in un folle gioco di guerre simulate e abbandonate dopo i test. E via via che la temeraria indagine prosegue, F. si addentra in una storia più grande di lei, precipita nel gorgo di un intrigo internazionale e golpistico, si cala nei labirinti scavati nelle viscere della terra da apprendisti stregoni. Con questo ‘giallo’ potente e implacabile, che ha la densità di un racconto filosofico, Dürrenmatt ci trascina in un universo alla mercé di occhi elettronici, dove il solo cui sia dato osservare tutto e tutti è un indifferente Dio nascosto.
“L’incarico” di Friederich Durrenmatt. Dal 18 aprile in libreria. Adelphi editore.
Una mattina, mentre sta facendo jogging, un’agente di polizia di Hammarby, quartiere meridionale di Stoccolma, s’imbatte nel corpicino semi assiderato di un neonato. Non lontano da lì, in un cassone dove è conservata la sabbia da spargere sui marciapiedi d’inverno, viene ritrovato il cadavere di una donna, forse sua madre o la baby-sitter.
Contemporaneamente un’anziana insegnante in pensione riceve una bizzarra telefonata da una bambina piccola che le dice di essere stata abbandonata dalla famiglia e di essere rimasta in casa sola, mentre su un traghetto per la Finlandia un’addetta alle pulizie trova un’adolescente strangolata in una toilette.
La squadra mobile della polizia di Hammarby, coordinata dal commissario Conny Sjöberg, comincia a indagare sui singoli casi, ma, a poco a poco, diventa chiaro che questi sono strettamente e tragicamente intrecciati tra di loro. Madre, padre, figlio è il secondo romanzo della «saga di Hammarby» che ha reso famoso il detective Sjöberg in tutti i maggiori Paesi del mondo, proiettando Carin Gerhardsen ai vertici delle classifiche dei libri più venduti.
I diritti cinematografici della serie sono stati comprati dalla casa produttrice che ha realizzato i film tratti da Stieg Larsson.
“Madre, padre, figli” di Carin Gerhardsen. Dal 19 aprile in libreria. Dalai editore.
FANTASY E FANTASCIENZA
Adriano Karaianni è il medico che ha scoperto il primo rinato. Maria aspetta un bambino da lui. La loro storia fa da controcanto al destino che i vivi devono affrontare.
Con un ritmo serrato e il nitore di una lingua che sa descrivere la ferocia dell’umanità condannata a una vita senza fine, Giacomo Papi racconta un mondo dove nascere diventa un crimine. E reinventa con grande originalità uno dei luoghi più fecondi del nostro immaginario, quello del «ritorno dei morti», in cui ogni epoca ha proiettato paure e desideri inconfessati. Hanno la stessa età e le stesse sembianze del giorno in cui sono morti. Ma presentano un metabolismo perfetto e sono famelici come bambini appena nati. Ricompaiono nei luoghi dove hanno vissuto.
Nella lotta furiosa che si scatena tra i vivi e i rinati, dare alla luce un figlio è insensato. Ma è l’unico, disperato modo, in cui Adriano e Maria combattono per restare umani.
In un mondo in cui la morte è abolita, l’amore si rivela l’unica forza capace di spezzare la catena cieca della natura, e il desiderio di dare la vita l’unica via per riconnettersi con il senso – anche oscuro – dell’esistenza.
“I primi tornano a nuoto” di Giacomo Papi. Dal 17 aprile in libreria. Einaudi editore.
BAMBINI E RAGAZZI
Continuano i lavori nella redazione di Ciponews: la squadra di giornalisti formata da Lino è ormai al completo ed è pronta a pubblicare un nuovo numero pieno di notizie scottanti!
Adam ed Eva sono stati sorpresi in un’uscita romantica, mentre il campetto di via Pitteri è stato teatro di una partita piuttosto originale… Tutte le Cipolline hanno giocato con il viso dipinto di nero per protestare contro i bulli del quartiere che hanno preso in giro un ragazzo di colore.
I piccoli giornalisti sono scesi in campo per manifestare la loro indignazione e sulle pagine del nuovo giornale compariranno i loro articoli e le fotografie scattate da Elvira. Sarà un numero davvero importante!
“Ciponews” di Luigi Garlando. Dal 17 aprile in libreria. Piemme editore.
VARI
C’è forse qualcosa che non va se milioni di bambini e ragazzi paiono totalmente risucchiati dai videogame e dalla vita sociale online, e passano più tempo a maneggiare i vari congegni elettronici di quanto ne trascorrano a scuola? Non dovremmo forse preoccuparci se molto di ciò che guardano ha a che fare con situazioni di violenza o presenta riferimenti sessuali? Perché l’obesità infantile è sempre più in aumento? E come mai i medici tendono sempre più a trattare i classici comportamenti adolescenziali con la somministrazione di farmaci antidepressivi? Possiamo immaginare una relazione tra i problemi cronici di salute dei bambini e l’immissione nell’ambiente di migliaia di prodotti chimici in grandi quantità? Con questo libro-manifesto Joel Bakan ci apre gli occhi sul fatto che tutti questi fenomeni, e molti altri ancora, non sono casuali, ma derivano da precise scelte industriali e commerciali, cinicamente pianificate e perseguite dalle grandi corporation, che da tempo puntano con forza al ricco mercato dell’infanzia e dell’adolescenza. Il loro obiettivo? Trasformare i nostri ragazzi in consumatori sfrenati. Ma è arrivato il momento di dire basta. Questo libro ci mostra come.
“Assalto all’infanzia” di Joel Bakan. Dal 18 aprile in libreria. Feltrinelli editore.
Nel 2012 Londra ospiterà le Olimpiadi, festeggerà il Diamond Jubilee della regina Elisabetta II, ossia il 60° anniversario del suo regno, e ricorderà Charles Dickens a 200 anni dalla sua nascita. Tre grandi occasioni per tornare a Londra… Infatti questa guida si rivolge a chi Londra la conosce già, l’ha frequentata da turista, per lavoro o per imparare l’inglese, e a chi vuole conoscerla meglio seguendo itinerari inconsueti e meno battuti. Tra indicazioni e consigli pratici, Neri Paoloni ci sorprende con aneddoti sui personaggi, veri o immaginari, della sua storia e della sua letteratura, ci presenta scorci e angoli che mai andremmo a cercare e ci descrive curiosità e segreti della sua vita pubblica e privata.
Non solo l’ennesima guida di Londra, quindi, ma un libro da leggere d’un fiato, per imparare ad amare questa incredibile città attraverso i suoi pregi più nascosti e autentici, quelli che ancora oggi ci parlano della “cara vecchia Inghilterra”. Proprio come l’Autore, che non a caso sposa la famosa frase di Samuel Johnson: «Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire».
“Not just another guide to London” di Neri Paoloni. Dal 16 aprile in libreria. Miraggi editore.
“Una guida sicura per vivere in modo sereno e positivo le difficoltà di concepire un figlio”
Al giorno d’oggi, con l’età in cui si diventa madri sempre più spostata avanti negli anni, sono tante le coppie che devono far fronte a una diagnosi di infertilità, spesso senza che sia chiara la causa precisa e senza avere un supporto autorevole che aiuti a superare mesi o anni di trattamenti medici, difficoltà decisionali e sconvolgimenti emotivi. Forte dell’esperienza di oltre 200 donne, questo libro fornisce informazioni ma anche consigli, suggerimenti e strategie per affrontare una condizione che può mettere in crisi profonda la donna e la vita di coppia.
“Madre non madre” di Costance Hoenk Shapiro. Dal 19 aprile in libreria. Vallardi editore.
Un dizionario che contiene, in ordine alfabetico, oltre 7000 parole ed espressioni usate nelle isole britanniche, inclusi i modi di dire più crudi del sesso e della droga nello slang di strada. Un’occasione unica per familiarizzare con Back Slang, Cockney Rhyming Slang e Rhyming Slang.
Uno strumento indispensabile per capire le battute dei film e le parole delle canzoni, leggere e tradurre libri, seguire le trasmissioni televisive e gli spot pubblicitari, afferrare i giochi di parole e le espressioni quotidiane, leggere gli articoli dei giornali, navigare in Internet… E per essere trendy quando si parla inglese.
“Inglese Slang & Idioms” di Silvia Monti. Dal 19 aprile in libreria. Vallardi editore.
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